domenica 19 ottobre 2014

Pizza alla carrettiera

“la pizza alla carrettiera” 




 La speciale pizza sfornata nelle migliori Pizzerie di Napoli è:

 “la pizza alla carrettiera”



“la pizza alla carrettiera” e composta da fondamentali ingredienti che sono:



Impasto per pizza,  quanto basta per 1 pizza
Salsiccia   100 g
Friarielli già cotti, 50 g
Mozzarelle  mozzarella  o fiordilatte
Parmigiano Reggiano grattugiato, 1 cucchiaio
Olio extra vergine di oliva  quanto basta

 Buon appettito è una vera specialità.......


sabato 18 ottobre 2014

Masseria di Campodisola a chiaiano

Masseria di Campodisola


A proposito della contrada nota come Campodisola a Chiaiano:.



 Attraversando la Purchiera (la parte agricola della Masseria di S. Gaudioso dopo aver passato il Ponte di Castagneto attiguo al palazzo dei Principi Caracciolo), dove si allevavano porci (Maiali) si accedeva al Fondo rustico, noto come Masseria Campodisola, chiamata dai locali in dialetto (Campuriseme).





La Purchiera (casa colonica dove si allevavano 'e Puorche ( porci)



La Masseria Campodisola, più che un Borgo, era nata un tempo non molto lontano come rifugio provvisorio dei braccianti impegnati nella coltivazione degli estesi campi a cui facevano capo territorialmente ed infeudati ad un unico Signore (come lo erano tutte le masserie della zona).

La Masseria una volta era collegata direttamente al Comune di Chiaiano da un viottolo di campagna, che attraversando la Purchiera, zona agricola adibita all’allevamento dei porci (maiali) , si raggiungeva via Ponte del Castagneto (ora Via Aldo Cocchia) e da lì via chiesa di Chiaiano, via Tiglio e piazza Margherita.

Originariamente pare fosse appartenuta al “Conte Lucina”, che l’aveva avuta assegnata dal Tribunale a seguito di una controversa nel lontano 1649, che  l’aveva tolta così alla famiglia dei Caracciolo, già proprietari di diversi fondi e palazzi nel casale demaniale di Chiaiano.

Nel 700 passò, poi, alla famiglia dei Conti Desiderio, i quali imparentatesi con la famiglia D’amore ne ereditarono la proprietà e la detengono ancora attualmente. Del rapporto di parentela dei Desiderio e dei D’amore è testimonianza e prova la cappella gentilizia, che si erge nel cimitero di Chiaiano, che reca l’intestazione appunto di Desiderio-D’amore, dove riposano i defunti appartenenti alle due famiglie fin dall’edificazione del Cimitero avvenuto completamente nel 1855.

La Masseria di Campodisola (‘o meglio nota come Campuriseme), fin dall’unificazione del regno d’Italia, fu anche sede di una prima forma di Scuola elementare pubblica, che terminò la sua funzione dopo la 1° Guerra Mondiale, anche perché dopo la costruzione della Nuova Casa Comunale (avvenuta esattamente nel 1889 e completata nel 1926) l’attività scolastica fu trasferita nell’intero piano inferiore a livello di strada della stessa, sia come scuola Maschile e Femminile elementare, mentre il piano superiore fu adibito esclusivamente alla sola amministrazione Municipale.

(Nota storica) Dopo l’ultimo conflitto mondiale  nella nostra circoscrizione non v’era un vero e proprio edificio scolastico, come detto precedentemente, erano adibite ad aule scolastiche, in quegli anni del dopoguerra, stanze ed appartamenti, reperite in case sfitte della proprietà Marotta, ubicate alcune nel palazzo all’ex Corso Umberto I° (ora Corso Chiaiano) e nell’omonimo viale nel palazzo al primo piano, che dava su Via Arco di Polvica, visto che le poche aule, che esistevano al piano terra del Municipio, non bastavano alla grande platea di fanciulli, nati in ossequio all’incentivazione alla natalità, che era stata oggetto di premiazione alle famiglie numerose, (voluta dal governo fascista, - il cosiddetto premio di natalità) che erano divenuti ragazzi e s’apprestavano ad iniziare la conoscenza del sapere.

 La masseria di Campodisola è situata nell'area più a nord del quartiere Chiaiano delimitata dalla via S. Maria a Cubito e dalla via Antica di Chiaiano.  Oggi conserva solo in parte quel carattere di residenza immersa nel verde, raggiunta ahimè, dalle propaggini del recente abusivismo.  In prossimità della masseria vi è la piccola cappella angioina, in stile gotico, detta appunto di Santa Maria di Campo d'isola. La struttura non è visitabile in quanto l'ingresso fu murato in seguito al trafugamento di un affresco bizantino, datato intorno all'anno mille, raffigurante una madonna con bambino.

Interno della cappella di s.Maria di campodisola murata
 
Esterno della cappella di s.Maria di campodisola murata





giovedì 16 ottobre 2014

Gonfalone della Regione Abruzzo




Gonfalone della Regione Abruzzo





Bandiera adottata con legge regionale del 21 maggio 1999, ma già apparsa nel 1995 (talora con la dicitura in oro "Regione Abruzzo" sopra lo stemma, non confermata dalla legge). Drappo di proporzioni 2/3, contornato da una bordura d'oro; nastro tricolore (qui non rappresentato) annodato sotto il puntale. Al centro del campo bordò (che vuol simboleggiare il tradizionale calore del popolo abruzzese) lo stemma regionale adottato insieme al gonfalone il 22 luglio 1986. Esso rispecchia la natura della regione: i monti innevati (i più elevati di tutto l'Appennino), le valli e le colline, il mare.

Bibliografia - Vexilla Italica, 1, 1987; 2, 2000


 


Stemma della Regione Abruzzo


Lo stemma della Regione Abruzzo è composto da a fascia bianca è posta in alto a sinistra, quella verde al centro e quella azzurra nella parte inferiore, riflettendo tale disposizione il susseguirsi dei monti, delle colline e del mare, secondo il naturale andamento geografico - morfologico del territorio regionale. Le tre fasce sono delimitate da unauno scudo sannitico stilizzato suddiviso in tre fasce trasversali di colore bianco, verde e azzurro, rappresentanti, nell'ordine, le vette innevate, i boschi e le colline ed il mare dell'Abruzzo. L bordatura color oro
Legge Regionale n. 26 del 22 luglio 1986







mercoledì 1 ottobre 2014

Europa - Il mito greco fenicio




Il Ratto di Europa, tratto da un mosaico di Sparta del III secolo d.C.,
è stato scelto dalla Grecia per decorare la faccia nazionale
 della moneta da 2 €.


A proposito dell’ EUROPA. Volete saperne di più
su    “ Europa, il mito greco- fenicio. “?


Eccovi accontentato.
Prima di tutto diciamo che gli antichi credettero nel mito di Europa, come ad una figura, che aveva la funzione di riuscire            ad unire geneticamente realtà - culturali, come quella dei fenici, dei cretesi e dei greci (Europei).
Europa era figlia di Fenice e di (Perimede o Agenore), re di Fenicia e Telefassa.
Il significato etimologico di Europa rappresenta              “Colei che ha gli occhi ampi, Colei che ha il volto largo.”
Il suo mito è noto per il modo del tutto insolito in cui convolò a nozze con Zeus (per i Greci) Giove (per i Romani), che qui a poco sarà raccontato.
Un giorno, mentre la giovine Europa si bagnava con le proprie ancelle presso la costa fenicia (attuale litorale libanese-siriano) apparve sulla collina adiacente l’arenile un toro non comune con un bel viso da umanoide e con un alito inebriante, che emanava il profumo dello zafferano. Il toro era la sembianza, (che Giove aveva preso per sfuggire all’ira di Giunone, la sua adorata sposa, che mal sopportava i continui tradimenti), per sedurre la dolce Europa, di cui s’era perdutamente invaghito.


Europa trasportata  sul mare da Giove 
con sembianze di un toro




Europa soggiogata dalle grazie del toro, si sedette volentieri sul suo dorso e si lasciò trasportare attraverso il mare, fino a raggiungere l’isola di Creta. Per unirsi al mascherato Dio, Europa con l’aiuto di Artemide, si fece costruire una vacca artificiale nascondendovisi, ed ingannando il dio toro ebbe con lui innumerevoli rapporti amorosi.
Dall’unione nacquero Minosse, Radamente e Sarpedonte, adottati dal Re dell’isola Asterione, che fu poi sposo legittimo di Europa.
Scoperta la tresca Giunone si volle vendicare del tradimento di Giove e così ad Europa fece partorire un figlio con il corpo di bambino e la testa di toro ( Il toro Minos, il leggendario minotauro ) chiamato Asterio.

 
Teseo mentre uccide il minotauro ( Asterio)


Solo quello che non si fà, non si viene a sapere, financo i tradimenti, i più nascosti  e meglio camuffati, prima o poi vengono scoperti, come si dice che : tutti i nodi vengono
 prima o poi  al pettine.

 Infine  l'immagine della principessa Europa la ritroviamo nelle nuove banconote del taglio da 5 euro e da 10 euro; l'immagine è stata catturata da un vaso di fattura pestana (tipico cratere greco), rappresentante il mito del “Ratto di Europa” e conservato oggi nel Museo Louvre di Parigi,  ritrovato in alcuni scavi dell'Italia meridionale. La novità grafica di maggior rilievo, che si rileva nella nuova banconota è la presenza del ritratto di Europa, nell'ologramma e nella filigrana delle nuove banconote, da cui il nome di  "serie Europa".  Il tema architettonico e il colore delle banconote restano gli stessi della prima serie. 
La nuova banconota da  5 euro è stata emessa in circolazione il 2 maggio 2013 mentre quella 10 euro è stata messa in circolazione il 23 settembre 2014.


                                        Vaso( cratere greco) con limmagine di Europa)







                      l'immagine di Europa ripresa dal cratere greco