giovedì 17 marzo 2022

Palazzo Caracciolo di Santobuono di Napoli


 

Il palazzo Caracciolo di Santobuono è un palazzo monumentale di Napoli, ubicato in via Carbonara

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L'edificio fu eretto dai principi di Caracciolo di Santobuono nel 1584, sul luogo in cui precedentemente era situato un castello urbano, donato dal re Roberto d'Angiò a Landolfo Caracciolo nei primi decenni del XIV secolo.

Il palazzo, posizionato in un punto strategico, era utilizzato per la difesa cittadina: era infatti prossimo alla porta che serviva l'insula episcopale. Fu legato alla vicenda della Repubblica Napoletana di Masaniello; fu quindi saccheggiato e divenne poi sede ufficiale della Reale Repubblica di Napoli, retta dal duca di Guisa, Enrico II di Lorena quando  fu istaurata il 17 novembre del 1647 e durò fino al 5 aprile 1648. Nel 1692 venne di nuovo restaurato, ospitando così una quadreria molto notevole.

All'inizio del secolo successivo qui fu ospite dei Caracciolo il duca d’Elboeuf, l'iniziatore degli scavi delle città di Ercolano e Pompei, mentre nel 1799 il palazzo ospitò anche il generale Jean Étienne Championnet. Nel 1815 l'immobile fu abbandonato totalmente. Ospitò poi per un breve periodo gli uffici della questura.

Il palazzo ha due altissimi portali dai quali si accede al cortile porticato con pilastri in piperno (il chiostro cinquecentesco) e un secondo cortile, oggi giardino all'aperto. Presenta quattro  <xe.piani e nel piano nobile sono rimaste alcune tracce di un soffitto affrescato.

Attualmente ospita un albergo, dove alleggiano generalmente le squadre di calcio straniere per disputare le gare di Champion leaga europee.

 

 










giovedì 13 gennaio 2022

Le regioni della Repubblica italiana

Le Regioni, sono la ripartizione economica amministrativa dell’intero territorio, costituente lo Stato della Repubblica Italiana, come furono previste nella Costituzione voluta ed approvata dopo il referendum abrogativo dello Statuto del Regno d’Italia, nel giugno 1946 ed entrata in vigore il 1° gennaio 1948.
 Agli articoli 114 e 115 della stessa Costituzione, la ripartizione politica amministrativa del suo definito territorio nazionale è sancita in : Regioni, Provincie e Comuni.
L’istituzione applicativa delle Regioni si ebbe, però, solo nel 1970 , per cui si indissero, in forza della legge del 1968, le elezioni per aversi i primi consigli regionali delle 19 regioni nel Giugno 1970.
 In realtà erano previste inizialmente “22 Regioni “, ma se ne istituirono solo 19, mentre alcune pur ricalcando la vecchia suddivisione savoiarda (del Regno d’Italia), come i territori del Molise, della Emilia Appenninica (la Lunezia) e del Salento furono sospese, in attesa di ulteriori studi e suoi precisi limiti geografici, ma mai abrogate. 
Le 22 Regioni erano: Piemonte, Lombardia, Trentino-Alto Adige, Veneto, Friuli, Liguria, Emilia-Appenninica, Emilia e Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzi, Molise, Campania, Puglia, Salento, Lucania, Calabria, Sicilia, Sardegna, Valle d'Aosta».» Nel 1947, infatti il territorio comprendente il Molise fu accorpato nella Regione (Abbruzzo e Molise), il Salento nella Regione Puglia, mentre quello della Lunezia (Emilia Appenninica) fu inglobato, parte in quella della regione (Emilia e Romagna) e parte tra le regioni ( Lombardia, Liguria, e Toscana), questo per dare immediata attuazione ed applicazione prima ai Comuni e alle Provincie e solo in un secondo momento si sarebbe proceduto alla creazione della ripartizione in Regioni.
 
         Regione sospesa della Lunezia (Emilia Appeninica) 



 
 

Il termine Lunezia o Emilia-Lunense indica una regione geografica italiana proposta fra le province di La Spezia,  Massa-Carrara, Parma, Piacenza, Reggio Emilia e Mantova, nonché di una parte di quelle di Cremona e di Lucca.
 
 
                                                        Bandiera della Associazione della Regione Lunezia
 
Il 20 dicembre, infine, del 1947 fu approvato l’Art. 131. della Costituzione definendo costituite le seguenti Regioni della Repubblica Italiana : Piemonte; Valle d'Aosta; Lombardia; Trentino-Alto Adige; Veneto; Friuli-Venezia Giulia; Liguria; Emilia-Romagna; Toscana; Umbria; Marche; Lazio; Abruzzi-Molise; Campania; Puglia; Basilicata; Calabria; Sicilia; Sardegna».»
 
 

 
  Nel 1963 il Molise fu staccato dalla regione composta (Abruzzi e Molise) e fu istituito come regione autonoma e da quell’anno le Regioni d’Italia sono diventate di numero 20, mentre tuttora la Lunezia, sarebbe dovuta chiamarsi: la regione "Emilia Lunense o Appenninica", come quando fu istituita nel 1946 ed è ancora sospesa e quindi è rimasta incompiuta.
 A presiedere le Regioni è nominato un Presidente con una sua Giunta operativa, che è definito nel gergo politico e giornalistico anche Governatore della Regione.
I Presidenti delle Regioni dal 1970 al 1999, erano eletti o mglio nominati dal Consiglio Regionale, che a sua volta era eletto dai cittadini del territorio competente definito.
 In seguito poi alla riforma del 1999, nota come la ” legge Tatarella “ e sue modificazioni, l'elezione del presidente della Regione avviene direttamente con suffragio universale e diretto dei cittadini. tranne che in Valle d'Aosta, dove il presidente è eletto ancora dal consiglio regionale, mentre nella regione Trentino-Alto Adige, la carica del presidente regionale viene assegnata a rotazione ai presidenti delle due Provincie autonome (sia al presidente della provincia autonoma di Trento e sia a quella del presidente della provincia autonoma di Bolzano).
 La definizione di Governatore della regione al posto del Presidente regionale è utilizzata, dopo la sua elezione popolare diretta, in quanto la carica è considerato simile ad un Governatore statale, come negli Stati Uniti d’America, pertanto si è diffusa giornalisticamente l'abitudine di denominarlo così, seppure impropriamente.
 Dopo le precedenti considerazioni, precisiamo e definiamo quale veste ha la figura del Presidente della Regione, se si fa riferimento alle Regioni “a Statuto Ordinario”, è considerato un “Organo monocratico” dell’Ente e nello stesso tempo Presidente di un Organo collegiale, (la Giunta regionale) di cui è membro. Nelle Regioni “a Statuto Speciale”, invece è solo un membro facente parte di un “Organo Collegiale”, perché è considerato come previsto nel loro “Statuto” , il Presidente nominato e scelto dalla Giunta regionale, che presiede. 
 
La Regione Campania
Dalla sua istituzione la regione Campania nel 1970, in cinquant'anni alla presidenza della Giunta regionale si sono succeduti quindici presidenti, di cui 12 fino al 1999, mentre solo 3 a tutt’oggi, da quando iI presidente regionale è eletto direttamente dai cittadini a suffragio universale.
 
 Lo stemma della regione Campania 
 
 
 
 

 
 
                          Bandiera della regione Campania
 
 
 
 La regione Campania, nel 1971, riadattò il proprio simbolo ispirandosi, motivandolo ufficialmente, all’insigne della Repubblica Marinara di Amalfi, caratterizzata dalla “ Croce di Malta” su campo azzurro nel XII secolo. 
 Tale insigne, successivamente, nel XIII secolo, divenne la bandiera del comune di Amalfi, la quale vedeva un fondo azzurro con una banda obliqua di colore rosso da sinistra verso destra, accanto a quella antica a croce maltese.
 Pertanto la regione Campania, nel proprio stemma così come nella propria bandiera, ufficialmente è uno “Scudo Sannitico” argento con banda rossa obliqua da sinistra a destra su campo azzurro (di tonalità diversa rispetto a quello della bandiera).
 
 I presidenti della Regione “ Campania”, che hanno rivestito tale funzione sono :
 1) Carlo Leone (DC)       dal 26/11/1970 al 21/04/1971 
 2) Nicola Mancino (DC)    "   21/04/1971  “ 12/05/1972 
 3) Alberto Servidio (DC)    “  12/05/1972  “ 20/07/1973 
 4) Vittorio Cascetta (DC)   “  20/07/1973  “ 11/08/1975 
      Nicola Mancino (DC)     “  11/08/1975  “ 08/05/1976 
      Giovanni Acocella (PSI) - 08/05/1976  " 12/08/1976
 5) Gaspare Russo (DC)      “ 12/08/1976  “ 12/09/1979
  6) Ciro Cirillo (DC)              “ 12/09/1979  “ 13/08/1980
  7) Emilio De Feo (DC)        “ 13/08/1980  “  23/03/1983
  8) Antonio Fantini (DC)       “ 23/03/1983   “ 31/05/1989 
  9) Ferdinando Clemente (DC) “ 31/05/1989 “ 07/04/1993
10) Giovanni Grasso (DC)    “ 07/04/1993    “ 08/05/1995
11) Antonio Rastrelli (AN)      “ 09/05/1995    “ 17/01/1999 
12) Andrea Losco (PPI)        “ 17/01/1999     “ 18/05/2000 
 
I presidenti della Regione Campania eletti direttamente a suffragio universale con la legge Tatarella:
 
 13) Antonio Bassolino (DS) “ 18/05/2000    “ 04/05/2005 … .......Antonio Bassolino (PD)  “ 04/05/2005   “ 17/04/2010
 14) Stefano Caldoro     (FI)  “ 17/04/2010   “ 18/05/2015   
 15) Vincenzo De Luca (PD)  “ 18/05/2015   “ 26/10/2020 …....Vincenzo De Luca (PD)  “ 26/10/2020   “ in carica.
 
Tra le tante curiosità della Funzione di Presidente della Regione Campania si registra quella della durata dell’incarico.
Il più longevo è stato: Antonio Bassolino in carica per giorni 3619;   Vincenzo De Luca per giorni “ 2401;   Antonio Fantini per giorni “ 2259;   Stefano Caldoro per giorni “ 1887; 
Antonio Rastrelli per giorni “ 1682;   Ferdinando Clemente per giorni “ 1406;  Emilio De Feo  per giorni“ 1317; Gaspare Russo per giorni “ 1126; Giovanni Grasso  per giorni “ 792;     
 Vittorio Cascetta per giorni “ 752; Nicola Mancino, giorni “ 657; Andrea Losco,  giorni “ 487; Alberto Servidio giorni “ 434;
Ciro Cirillo giorni “ 335; Carlo Leone, giorni “ 146;
Giovanni Acocella, (facente funzione) per soli giorni “ 96: