martedì 5 agosto 2025

il quartiere san Giuseppe di Napoli

 

IL Quartiere San Giuseppe

San Giuseppe è un quartiere del centro storico di Napoli che appartiene alla II Municipalità.

È l'ultimo quartiere di Napoli per superficie ed il penultimo per popolazione. Confina a sud col quartiere San Ferdinando , ad ovest coi quartieri Avvocata e Montecalvario, a nord col quartiere San Lorenzo  e ad est col quartiere Porto. Nei pressi di piazzetta Nilo confina anche, in un punto, con il quartiere Pendino (all'incrocio fra piazzetta Nilo, via Nilo, via Giovanni Paladino e via San Biagio dei Librai c'è il confine fra i quartieri Pendino, Porto, San Lorenzo e San Giuseppe).

Il punto nevralgico del quartiere è piazza Dante, caratterizzata dall'emiciclo del Foro Carolino, progettato da Luigi Vanvitelli in onore di Carlo III, che ingloba sulla sinistra la Port'Alba. Sulla piazza affacciano Palazzo Ruffo di Bagnara, la chiesa e il convento di Santa Maria di Caravaggio, San Domenico Soriano. Superata la chiesa di San Michele Arcangelo, si piega verso la zona collinare, salendo per via Tarsia fino al palazzo Spinelli di Tarsia. Sulla strada si incontrano Palazzo Lattuada e il Teatro Bracco e scendendo la chiesa di Sant'Antonio a Tarsia.

Lungo via Toledo, si incontrano a sinistra la chiesa dello Spirito Santo e, ad angolo, il palazzo Doria D'Angri, opera di Carlo Vanvitelli.

Più avanti, sulla sinistra, palazzo Maddaloni, ampliato da Cosimo Fanzago. Proseguendo per via Toledo, si incontrano Santa Maria delle Grazie, palazzo Tappia, palazzo Lieto; con una piccola deviazione all'interno del rione si trova la chiesa ortodossa dei santi Pietro e Paolo. Ancora, il palazzo del Banco di Napoli e palazzo Zevallos.

La parte meridionale del quartiere è il frutto della riorganizzazione urbana compiuta (in parte) dal fascismo nel tessuto storico di Napoli, in un'area che si era compiutamente configurata tra il XV e il XVI secolo. Negli anni trenta quel tessuto fu riattato con opere di grande pregio formale, fra cui il palazzo delle Poste, opera di Vaccaro e Franzi che occupa in parte l'area del convento degli Olivetani. Il grande chiostro, divenuto una sorta di piazza chiusa, ne separa la facciata curva dall'edificio dell'INA, altro episodio razionalista. Fiancheggiando piazza Carità, si incontrano la Caserma Pastrengo e la chiesa di Monteoliveto, detta di Sant'Anna dei Lombardi, anch'essi parte del poderoso complesso monastico.

Piazza Monteoliveto, definita da una fontana sormontata dalla statua di Carlo II, è collegata con piazza del Gesù dalla Calata Trinità Maggiore, ricca di pregevoli edifici (sulla sinistra, palazzo Pignatelli restaurato da Ferdinando Sanfelice; all'angolo il rinascimentale palazzo Gravina (Facoltà di Architettura).

Chiese, palazzi e monumenti storici

Chiesa del Gesù Nuovo, Chiesa di San Domenico Maggiore, Chiesa di San Domenico Soriano, Chiesa dei Santi Pietro e Paolo dei Greci, Palazzo delle Poste Napoli, Palazzo Doria d'Angri, Palazzo Ruffo di Bagnara, Palazzo Spinelli di Tarsia, Port'Alba.

 

Il quartiere Pendino

Pendino – quartiere di Napoli

 

Il quartiere Pendino è uno dei quartieri storici di Napoli, situato nel centro della città e facente parte della seconda municipalità insieme ad Avvocata, Montecalvario, Mercato, San Giuseppe e Porto. Il nome "Pendino" deriva dal latino "pendere", e si riferisce alle strade in discesa che caratterizzano il quartiere, collegando la collina al mare, secondo Project Y. 

Il quartiere Pendino, è una zona della vecchia e sfarzosa città di Napoli, dove possiamo ritrovare moltissimi resti storici, infatti è ricco di chiese e palazzi da visitare.            La denominazione Pendino deriva dal latino “pendere; in particolare, i pendini erano le strade in discesa, che conducevano dalla collina al mare. Dunque, vediamo insieme cosa vedere di cosi interessante storicamenteIniziamo a descrivere in breve un po’ la sua storia. Il quartiere Pendino ha origini antichissime, infatti in piazza Calenda sono presenti resti di mura greche, così come un complesso termale di epoca romana sito in Vico dei Mannesi.                                           Ogni strada del quartiere racconta un pezzo della storia di Napoli e poi d’Italia: ad esempio, piazza del Mercato è il luogo in cui fu decapitato Corradino di Svezia, ma anche la piazza, dove ebbe inizio la rivolta di Masaniello nel Seicento.                                                                          Fin dal Medioevo, il Pendino fu una zona commerciale ed ebbe fama per la bravura dei suoi artigiani orafi. Oggi mantiene la sua antica vocazione commerciale e, soprattutto, resta una grande attrazione per i tanti turisti in visita a Napoli, perché ricca di bellezze storiche ma anche di mercati caratteristici e di botteghe artigiane.

Il Pendino è ricco di vicoli, piazze, chiese e palazzi di epoche lontane: è sufficiente camminare per i vicoli del quartiere per restare affascinati da cultura e tradizione popolare. Tra le attrazioni non perdere:

Piazza Nicola Amore, detta dei “quattro palazzi” perché sono presenti quattro edifici gemelli che la formano;

l’arco dell’Orologio del Quattrocento;

la piazza del Mercato, che fu teatro di grandi avvenimenti storici e che oggi appare nella forma attuale progettata alla fine del diciottesimo secolo da Francesco Securo;

la chiesa del Carmine, risalente al tredicesimo secolo, una delle più grandi basiliche di Napoli, dove si conservano il Cristo miracoloso e la tavola della Madonna della Bruna;

la Porta del Carmine e la Torre della Spinella, unica testimonianza del castello abbattuto nel 1906;

la Chiesa dell’Annunziata, ricostruita da Luigi e Carlo Vanvitelli tra 1760 e il 1782;

la Chiesa di Santa Croce e Purgatorio al Mercato, al centro dell’esedra di piazza del Mercato.

IL Quartiere Porto

IL Quartiere Porto

La località “Porto” è un quartiere di Napoli, che assieme ad altri quartieri del centro storico forma la II^ municipalità del comune.

È l'ultimo dei quartieri di Napoli in ordine di popolazione. Confina a sud col quartiere San Ferdinando (piazza Municipio), a ovest e nord-ovest col quartiere San Giuseppe, a est col quartiere Pendino, nei pressi di piazzetta Nilo confina anche, in un punto, con il quartiere San Lorenzo. A sud-est è bagnato dalle acque del golfo di Napoli.

Un tempo comprendeva la “strada di Porto”, una volta scomparsa, oggi sostituita da via Depretis, Per via Guglielmo Sanfelice si raggiunge piazza Bovio, segnata dall'edificio della Borsa. Il Risanamento separò le fasce del tessuto urbano più vicine al porto, marginalizzandole.

Nell'area portuale, riorganizzata nel cinquecento da Domenico Fontana, vi è la chiesa di Santa Maria di Portosalvo e sullo sfondo, l'edificio barocco dell'Immacolatella ora capitaneria di porto, sormontato dalla statua della Madonna di Domenico Antonio Vaccaro. Si torna al corso Umberto I passando per il convento (oggi Facoltà di Lettere) e la chiesa di San Pietro Martire. Di fronte, il prospetto di accademico neoclassicismo

Per rilievi e problemi di intervento pubblico, il centro storico, comprendente i quartieri di Porto, Pendino, Mercato, Napoli, Università di Napoli "Federico II", nel 1979.fu ripristinato per motivi di traffico urbano

Vari momunenti e note piazze del quartiere  si incontrano per via Guglielmo Sanfelice, da dove si raggiunge piazza Bovio, segnata dall'edificio della Borsa. Il Risanamento separò le fasce del tessuto urbano più vicine al porto, marginalizzandole.

Nell'area portuale, riorganizzata nel cinquecento da Domenico Fontana, vi è la chiesa di Santa Maria di Portosalvo e sullo sfondo, l'edificio barocco dell'Immacolatella ora capitaneria di porto, sormontato dalla statua della Madonna di Domenico Antonio Vaccaro. Si torna al corso Umberto I passando per il convento (oggi Facoltà di Lettere) e la chiesa di San Pietro Martire. Di fronte, il prospetto di accademico neoclassicismo dell'Università Centrale.

 

 

lunedì 4 agosto 2025

il quaertiere Mercato

 

 

Mercato quartiere

Mercato è un quartiere di Napoli che, insieme ai quartieri Pendino, Avvocata, Montecalvario, Porto e San Giuseppe, forma la seconda municipalità del comune di Napoli.

Come estensione, è il penultimo quartiere della città. Confina a nord ed est con la Zona Industriale (piazza Garibaldi, corso Arnaldo Lucci, piazza Duca degli Abruzzi) e ad ovest con il quartiere Pendino (corso Giuseppe Garibaldi, piazza Nolana, piazza Guglielmo Pepe).

Il quartiere fu soprannominato dai napoletani Case Nuove, poiché furono realizzate attorno al 1890 delle palazzine di edilizia popolare nell'area compresa tra il Borgo Loreto, corso Garibaldi e via Stella Polare (chiamata dal 1946 corso Arnaldo Lucci).

In realtà il quartiere è circondato da forti presenze storiche, come piazza del Mercato, la Basilica di Santa Maria del Carmine Maggiore, che paradossalmente non fanno giuridicamente parte del quartiere.

Fino alla seconda guerra mondiale insisteva a sud il Borgo Loreto, di cui oggi riporta testimonianza il fatiscente ospedale Santa Maria di Loreto Nuovo, che ricorda col nome la cinquecentesca chiesa di Santa Maria di Loreto. Cancellato dalle bombe alleate, sull'area del borgo è sorta via Vespucci e in futuro il parco della Marinella.

Gli unici monumenti storici all'interno del quartiere sono: la Chiesa dei Santi Cosma e Damiano a Porta Nolana, la Caserma di Cavalleria Borbonica di Luigi Vanvitelli, e i ruderi della stazione Bayard, capolinea occidentale della prima ferrovia della penisola italiana, la Napoli-Portici, sul corso Garibaldi, accanto ad essa sorge la stazione di Napoli Porta Nolana.

 

Assi viari principali del quartiere sono: via Amerigo Vespucci e corso Arnaldo Lucci.

Il quartiere è inoltre servito dalla vicina stazione centrale di Napoli sita in piazza Garibaldi, fondamentale nodo autofilotranviario della città, dalla stazione Garibaldi della linea 2 e dalla stazione di Napoli Porta Nolana della Circumvesuviana. Dal dicembre 2013 è in funzione anche la stazione Garibaldi della linea 1 della metropolitana