martedì 4 novembre 2025

Il tesoro della ricchezza della selva di Chiaiano

 

La ricchezza naturale di Chiaiano

Prima dello scempio, che fu operato nel Parco delle Colline a Nord di Napoli,nota  nota come la Selva dei Camaldoli  - zona Chiaiano –  la notte del 17 febbraio 2009 alle ore 2,30,tale zona, con l’apertura di una discarica di rifiuti solidi urbani  della città di Napoli, era considerato un territorio da preservare per i posteri per la sua unicità e salubrità.

Basti pensare che, famigliole intere del quartiere e non solo, s’inoltravano, per il passato, nella Selva di Chiaiano,(‘a Severa) per trascorrere una giornata all’aria aperta, che era una vacanza necessaria per ritemprarsi in qualsiasi periodo dell’anno, tranne quello invernale, perché l’intera boscaglia, diventava una sorta di fiumiciattoli, che invadevano le straducole e le mulattiere, mentre in autunno era bello  cimentarsi a raccogliere castagne, cadute dagli alberi  nei loro scrigni acuminati, (i Cardi)  o ad estirpare dal manto soffice del sottobosco  violette profumatissime, con( cui se ne facevano dei bei mazzetti, (erano “i Ciclamini” odorosissimi, da noi chiamati cafoncelli erano detti “Spaccatiane”).

 Si può annoverare che infinite generazioni hanno beneficiato dell’ossigeno salubre, proveniente dal fogliame sempre verde dei castagneti,  ammirando la bellezza della natura, che, senza chiedere nulla, ogni anno si rinnova e dona i suoi migliori prodotti, quali :  “ (i funghi, le castagne, la legna, frutti variopinti di bosco, come fragole e more, ed alcune erbe medicinali).

Era  uno spettacolo sublime (specie in autunno inoltrato) vedere la nascita di un prelibato fungo nostrano (il porcino)  da noi (cafoncelli) chiamato (‘o Capenire), che appartiene alla famiglia dei fungh ”Boleti”, il cui nome scientifico ‘o altisonante è “Boletus aereus”. (per lo più i porcini, s’incominciano ad intravedere, quando fanno capolino tra i raggi di un tiepido sole autunnale sotto le latifoglie, largamente presenti nel territorio della Selva di Chiaiano).  Che dire poi degli altri fung, tutti per lo più commestibili, anche se non di prelibata qualità, come le “Fungecchie”, dette anche ‘(e Peperinie), quelle, con gambo e cappella bianche, nome scientifico  Agarici” e “Russulelle” (le rossole) e “manelle ‘e Gesù Criste” (spugnole bianche o rossastre).
 Il dono più concreto del bosco della selva era, infine, la legna che si ricavava dal taglio degli alberi di castagno più vecchi, che erano utilizzati, per far travi, travetti, botti, tini, travicelle , le famose “‘E Chiancarelle ", (in italiano  sono dette panconcelli (chiancarelle), che sono piú o meno sottili assi trasversali di legno di castagno, assi, che poste di traverso sulle travi portanti, facevano da supporto ai solai e alle pavimentazione delle stanze .
Con i rami secchi degli alberi di castagno, infine, s’intrecciavano al fine di fare degli inserti da ardere, le note “Fascine” per alimentare il fuoco nel forno per fare il pane e per cuocere pizze o torte speciali e  particolari . 

Le immagini sottostanti sono:

Veduta aerea della Discarica di Chiaiano,                                                Veduta della zona della Discarica di Chiaiano,                                  Particolare dela Selva di Chiaiano                                                                Fungo porcino ( 'o capenire)                                                                             Castagne nel cardo                                                                            Ciclamino della Selva di Chiaiano(‘e (Spaccatiane)

Pavoncelli (‘e Chiancarelle) per solai                                                  Fascine di rami secchi di alberi drlla Selva 











 



2 commenti:

  1. Come promesso ecco il tesoro di Chiaiano, distrutto con la discarica dei rifiuti urbani di Napoli.

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  2. Luogo stupendo, che hanno aggredito, ingiustamente

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