Capitolo diciassettesimo
I Trasporti Pubblici negli anni 50 fino
ai nostri giorni
Gli abitanti di Chiaiano, dediti per lo più all’attività rurale ed estrattiva, come le pietre di tufo dalle cave della zona, prima della seconda guerra mondiale, creandosi dopo il risanamento edilizio e sanitario, anche un certo sviluppo industriale, si concretarono dei poli industrializzati produttivi per le tante necessità della vita quotidiana, dove necessitava maggiore forza lavoro, perciò, anch’essi, allettati da un sicuro guadagno, lasciarono le campagne e le cave estrattive, dove il lavoro era più faticoso ed incerto, perché legato ai capricci dell’atmosfera e della natura del sottosuolo.
Per raggiungere questi benedetti poli nuovi, dovevano, però, spostarsi dal loro quartiere per raggiungerli velocemente ed avevano bisogno di un servizio di trasporto pubblico efficiente ed ogni giorno necessitavano di mezzi di locomozione pubblico per essere puntuali presso il fatidico nuovo posto di lavoro.
Per raggiungere questi benedetti poli nuovi, dovevano, però, spostarsi dal loro quartiere per raggiungerli velocemente ed avevano bisogno di un servizio di trasporto pubblico efficiente ed ogni giorno necessitavano di mezzi di locomozione pubblico per essere puntuali presso il fatidico nuovo posto di lavoro.
Il primo sevizio Pubblico dei trasporti per Napoli Nord e dintorni si ebbe grazie alla “Società Anonima dei Tramways , con sede a Bruxelles” nel lontano 1887, ricordata a Napoli come ( ‘e Tramme do’ Belge), che cambiò denominazione sociale, dopo varie vicissitudine durate quasi tre anni, nacque così in Società Anonima Tranvie di Capodimonte, con l’acronimo “ TN” cambiato poi in "TC". II servizio dei trasporti della linea interurbana vero e proprio iniziò il 2 dicembre 1900 con le tratte Garittone – Bivio Mugnano – Bivio Marano - Giugliano. Prima di quella data esisteva un piccolo tratto che permetteva di raggiungere il Museo da Capodimonte nell’ambito urbano, biforcandosi in attesa del prolungamento verso Miano, Linea 1 Napoli (Museo) a Porta Grande e la Linea 4 Napoli (Museo) fino al Garittone. La linea interurbana a trazione elettrica fu completata nel 1910 con le Tramvie dette di Capodimomte, che s’identificavano con la seguenti tratte:
Percorso delle linee tramviarie della zona Nord dette ( 'e tramme do' belge) |
I tramvay al primo stazionamento alla salita di santa Teresa |
Napoli ( dintorni - fermata del tram a San Rocco) |
Linea - 1 - Napoli (Museo) a Porta Grande (tratto urbano)
Linea - 2 - Napoli (Museo) a Miano (tratto urbano)
Linea - 3 - Napoli (Museo) a Giugliano (tratto interurbano)
Linea - 4 - Napoli (Museo) a Marano (tratto interurbano)
Linea - 5 - Napoli (Museo) a Secondigliano (tratto urbano)
Linea - 6 - Napoli (Museo) a Piscinola (tratto urbano)
A completamento dell’intera rete si ebbero alcuni tronchi come le tratte servite : con navette come quella da Bivio di Mugnano a Mugnano (centro) e da Bivio di Marano a Marano (centro).
Nel 1929 Società Anonima Tranvie di Capodimonte, con l’acronimo “ TN” cambiato poi in “TC”, fu assorbita dall’Azienda Trasporti Comunale di Napoli (ATCN) che unificò sia la rete urbana che suburbana tranne le linee provinciali (SATP). Con L’unificazione dell’intera rete si ebbero benefizi sulla maggiore frequenza dei Tranvai a trazione elettrica, e per evitare confusione, la numerazione delle linee fu modificata nel modo seguente per ciò che riguarda la zona nord.
Tram presso il corso Amedeo di Savoia |
Tram che sta entrando nel Deposito del Garittone |
Linea 37 Napoli (P.zza Dante – Secondigliano)
Linea 38 Napoli (P.zza Dante – Piscinola)
Linea 60 Napoli (P.zza Dante - Giugliano)
Linea 61 Napoli (P.za Dante - Marano)
Linea 62 Napoli (P.zza Dante - Mugnano)
Linea 38 Napoli (P.zza Dante – Piscinola)
Linea 60 Napoli (P.zza Dante - Giugliano)
Linea 61 Napoli (P.za Dante - Marano)
Linea 62 Napoli (P.zza Dante - Mugnano)
Linee " 60/61" note come Navette varie, che ugualmente raggiungevano Napoli ( P.za Dante) ma facevano capolinea sostandovi a Marianella – a Chiaiano – a Calvizzano sfruttando le coincidenze con i binari di raddoppio, solo durante il mattino all’ora di punta, (la famosa corsa operaia) per la massa imponente di viaggiatori.
Autobus operanti nel dopoguerra |
Intanto alle tranvie iniziarono a fare concorrenza gli autobus sugli stessi percorsi negli anni 1952 e a causa dello sprofondamento della strada - Corso Amedeo duca di Savoia -all’altezza dell’ex stabilimento della birreria Peroni presso il Tondo di Capodimonte, dovuto ad infiltrazione dell’acqua piovana, incanalata ed imprigionata male nel sottosuolo del vecchio alveo proveniente dalla collina dei Camaldoli, fu delimitato l’intera linea tranviaria fino al Tondo, provvisoriamente in attesa della sistemazione del dissesto idrogeologico stradale. II proseguimento al terminale capolinea di Piazza Dante fu sopperito dall’istituzione di una “Navetta dei Comuni del Nord” con un autobus recante la numerazione 164
Corso Amedeo di Savoia fino a P.za Dante ed il collegamento dal Tondo (Capolinea dei tram, provenienti dalle tratte del Nord) proseguì poi con un filobus
Filobus in servizio nel dopoguerra fino ad oggi |
Filobus , chiamato navetta che collegava Tondo di Capodimonte fino a Piazza Dante |
contraddistinto dal numero 250 e rimarrà tale fino alla completa dismissione di tutte la rete delle tratte filotranviarie che avvenne definitivamente il 15 marzo 1960.
Modello classico di autobus nel dopoguerra |
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Il Servizio assume una nuova fisionomia con l’istituzione di linee automobilistiche sostituendo le antiche tratte filotranviarie, con il 160 per Giugliano, 161 per Marano,162 per Mugnano e 163 per Calvizzano.
Dopo insistenti richieste delle popolazioni di cittadini di Chiaiano e Marianella impossibilitati a poter ulizzare tali autobus perchè sempre affollati, si sperimentò che l'autobus recante il numero 162 , prima di raggiungere Mugnano passasse prima internamente al Corso Chiaiano fino a Piazza Nicola Romano e poi proseguire per il suo effettivo capolinea di Mugnano.
Solo nel 1955, Chiaiano ebbe il suo autobus, il nr. 111 barrato, che giungeva attraverso Via Foria al capolinea di Piazza Garibaldi, proprio sotto la statua dell'eroe dei Due mondi.
Solo nel 1955, Chiaiano ebbe il suo autobus, il nr. 111 barrato, che giungeva attraverso Via Foria al capolinea di Piazza Garibaldi, proprio sotto la statua dell'eroe dei Due mondi.
La predetta linea procurava non poca confusione ai viaggiatori con l’altro 111 delle tranvie provinciali, che collegava il centro a Secondigliano, per cui fu gioco forza inventare una nuova numerazione per evitare il disguido con le autominee nr 127, quello nero e rosso, che facevano capolinea a Piazza Garibaldi, (proprio sotto la statua dell’eroe dei due mondi) e raggiungevano rispettivamente il primo, (127 nero Chiaiano nella piazza Nicola Romano), mentre il rosso sempre 127 giungeva giù a Marianella. Si è proceduto così per tutto gli anni ’70 e ’80 e poi è riformato tutto, numerazione e percorsi, perché con i primi tronconi, realizzati negli anni ’90, partendo da Piscinola passando per Chiaiano ed il Vomero , ci si collega col centro con la Collinare, (Metrò in parte su strada sopraelevata, in parte sotterranea).
E’ iniziata un’altra epoca, quella del 21° secolo, dove si corre, si va veloci, credendo di accorciare con il minor tempo impiegato le distanze.
Metrò Collinare - Stazione di Chiaiano - Marianella |
Treno della Metrò Collinare |
E’ solo una mera illusione, perché dimentichiamo di osservare le diverse meraviglie della natura che ci circondano e che una volta c’inducevano a meditare ed a fantasticare.
Il secolo scorso è stato nel suo ultimo scorcio un progresso tecnologico simultaneo caotico, irrefrenabile, che ci ha tolto il gusto di capire dove si va a parare se è veramente quello che auspichiamo o è solo acquiescenza passiva, che così deve andare.
Continuerà con nuovi capitoli appena
possibile
E’ gradito un commento per
incoraggiare a proseguire.
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