sabato 29 novembre 2008

Storia di Chiaiano - 12 punt/ e Trasporte


Capitolo diciassettesimo




I Trasporti Pubblici negli anni 50 fino
ai nostri giorni


Gli abitanti di Chiaiano, dediti per lo più all’attività rurale ed estrattiva, come le pietre di tufo dalle cave della zona, prima della seconda guerra mondiale, creandosi dopo il risanamento edilizio e sanitario, anche un certo sviluppo industriale, si concretarono dei poli industrializzati produttivi per le tante necessità della vita quotidiana, dove necessitava maggiore forza lavoro, perciò, anch’essi, allettati da un sicuro guadagno, lasciarono le campagne e le cave estrattive, dove il lavoro era più faticoso ed incerto, perché legato ai capricci dell’atmosfera e della natura del sottosuolo.
 Per raggiungere questi benedetti poli nuovi, dovevano, però, spostarsi dal loro quartiere per raggiungerli velocemente ed avevano bisogno di un servizio di trasporto pubblico efficiente ed ogni giorno necessitavano di mezzi di locomozione pubblico per essere puntuali presso il fatidico nuovo posto di lavoro.
Il primo sevizio Pubblico dei trasporti per Napoli Nord e dintorni si ebbe grazie alla “Società Anonima dei Tramways , con sede a Bruxelles” nel lontano 1887, ricordata a Napoli come ( ‘e Tramme do’ Belge), che cambiò denominazione sociale, dopo varie vicissitudine durate quasi tre anni, nacque così in Società Anonima Tranvie di Capodimonte, con l’acronimo “ TN” cambiato poi in "TC". II servizio dei trasporti della linea interurbana vero e proprio iniziò il 2 dicembre 1900 con le tratte Garittone – Bivio Mugnano – Bivio Marano - Giugliano. Prima di quella data esisteva un piccolo tratto che permetteva di raggiungere il Museo da Capodimonte nell’ambito urbano, biforcandosi in attesa del prolungamento verso Miano, Linea 1 Napoli (Museo) a Porta Grande e la Linea 4 Napoli (Museo) fino al Garittone. La linea interurbana a trazione elettrica fu completata nel 1910 con le Tramvie dette di Capodimomte, che s’identificavano con la seguenti tratte:
Percorso delle linee tramviarie della zona Nord dette ( 'e tramme do' belge)




                                                                                                                                                                                                 




I tramvay  al primo stazionamento alla salita di santa Teresa



    Napoli  ( dintorni -  fermata del tram a San Rocco)
                                                                                                                                       



 
         


Linea - 1 - Napoli (Museo) a Porta Grande (tratto urbano)
Linea - 2 - Napoli (Museo) a Miano (tratto urbano)
Linea - 3 - Napoli (Museo) a Giugliano (tratto interurbano)
Linea - 4 - Napoli (Museo) a Marano (tratto interurbano)
Linea - 5 - Napoli (Museo) a Secondigliano (tratto urbano)
Linea - 6 - Napoli (Museo) a Piscinola (tratto urbano)


A completamento dell’intera rete si ebbero alcuni tronchi come le tratte servite : con navette come quella da Bivio di Mugnano a Mugnano (centro) e da Bivio di Marano a Marano (centro).

Nel 1929 Società Anonima Tranvie di Capodimonte, con l’acronimo “ TN” cambiato poi in “TC”, fu assorbita dall’Azienda Trasporti Comunale di Napoli (ATCN) che unificò sia la rete urbana che suburbana tranne le linee provinciali (SATP). Con L’unificazione dell’intera rete si ebbero benefizi sulla maggiore frequenza dei Tranvai a trazione elettrica, e per evitare confusione, la numerazione delle linee fu modificata nel modo seguente per ciò che riguarda la zona nord.



     Tram presso il corso Amedeo di Savoia










     Tram che sta entrando nel Deposito del Garittone


         


Linea 37 Napoli (P.zza Dante – Secondigliano)
Linea 38 Napoli (P.zza Dante – Piscinola)
Linea 60 Napoli (P.zza Dante - Giugliano)
Linea 61 Napoli (P.za Dante - Marano)
Linea 62 Napoli (P.zza Dante - Mugnano)


Linee " 60/61" note come Navette varie, che ugualmente raggiungevano Napoli ( P.za Dante) ma facevano capolinea sostandovi a Marianella – a Chiaiano – a Calvizzano sfruttando le coincidenze con i binari di raddoppio, solo durante il mattino all’ora di punta, (la famosa corsa operaia) per la massa imponente di viaggiatori.
Autobus operanti  nel dopoguerra

 
Intanto alle tranvie iniziarono a fare concorrenza gli autobus sugli stessi percorsi negli anni 1952 e a causa dello sprofondamento della strada - Corso Amedeo duca di Savoia -all’altezza dell’ex stabilimento della birreria Peroni presso il Tondo di Capodimonte, dovuto ad infiltrazione dell’acqua piovana, incanalata ed imprigionata male nel sottosuolo del vecchio alveo proveniente dalla collina dei Camaldoli, fu delimitato l’intera linea tranviaria fino al Tondo, provvisoriamente in attesa della sistemazione del dissesto idrogeologico stradale. II proseguimento al terminale capolinea di Piazza Dante fu sopperito dall’istituzione di una “Navetta dei Comuni del Nord” con un autobus recante la numerazione 164
Corso Amedeo di Savoia fino a P.za Dante ed il collegamento dal Tondo (Capolinea dei tram, provenienti dalle tratte del Nord) proseguì poi con un filobus
Filobus in servizio nel dopoguerra  fino ad oggi


Filobus , chiamato navetta che
 collegava Tondo di Capodimonte fino a Piazza Dante



 contraddistinto dal numero 250 e rimarrà tale fino alla completa dismissione di tutte la rete delle tratte filotranviarie che avvenne definitivamente il 15 marzo 1960.





 Modello classico di autobus nel dopoguerra



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Il Servizio assume una nuova fisionomia con l’istituzione di linee automobilistiche sostituendo le antiche tratte filotranviarie, con il 160 per Giugliano, 161 per Marano,162 per Mugnano e 163 per Calvizzano.
Dopo insistenti richieste delle popolazioni di cittadini di Chiaiano e Marianella impossibilitati a poter ulizzare tali autobus perchè sempre affollati, si sperimentò che l'autobus recante il numero 162 , prima di raggiungere Mugnano  passasse prima internamente al Corso Chiaiano fino a Piazza Nicola Romano e poi proseguire per  il suo effettivo capolinea di Mugnano.
Solo nel 1955, Chiaiano ebbe il suo autobus, il nr. 111 barrato, che giungeva attraverso Via Foria al capolinea di Piazza Garibaldi, proprio sotto la statua dell'eroe dei Due mondi.
La predetta linea procurava non poca confusione ai viaggiatori con l’altro 111 delle tranvie provinciali, che collegava il centro a Secondigliano, per cui fu gioco forza inventare una nuova numerazione per evitare il disguido con le autominee nr 127, quello nero e rosso, che facevano capolinea a Piazza Garibaldi, (proprio sotto la statua dell’eroe dei due mondi) e raggiungevano rispettivamente il primo, (127 nero Chiaiano nella piazza Nicola Romano), mentre il rosso sempre 127 giungeva giù a Marianella. Si è proceduto così per tutto gli anni ’70 e ’80 e poi è riformato tutto, numerazione e percorsi, perché con i primi tronconi, realizzati negli anni ’90, partendo da Piscinola passando per Chiaiano ed il Vomero , ci si collega col centro con la Collinare, (Metrò in parte su strada sopraelevata, in parte sotterranea).
E’ iniziata un’altra epoca, quella del 21° secolo, dove si corre, si va veloci, credendo di accorciare con il minor tempo impiegato le distanze.

Metrò Collinare - Stazione di Chiaiano - Marianella



Treno della  Metrò Collinare

E’ solo una mera illusione, perché dimentichiamo di osservare le diverse meraviglie della natura che ci circondano e che una volta c’inducevano a meditare ed a fantasticare.
Il secolo scorso è stato nel suo ultimo scorcio un progresso tecnologico simultaneo caotico, irrefrenabile, che ci ha tolto il gusto di capire dove si va a parare se è veramente quello che auspichiamo o è solo acquiescenza passiva, che così deve andare.



Continuerà con nuovi capitoli appena 
                       possibile
E’ gradito un commento per 
           incoraggiare a proseguire.

7 commenti:

  1. Prof questo blog diventerà un libro?
    Molto interessante non sapevo tante cose.
    E' già stato fatto un post sull'Alifana? Che grande stupidaggine la sua chiusura!
    Prof Le ho dedicato il mio post sul presepe, spero Le faccia piacere.

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  2. Lei non tedia, istruisce!
    Purtroppo credo che lo scempio di Chiaiano si inserisca in quello più grande di Napoli e dell'intera italia. Mia madre mi raccontava che, appena trasferita al Vomero, nei primi anni 60 mandava mio fratello che allora aveva 7/8 anni nella vicina masseria a prendere il latte appena munto...
    Dicevo, dell'Alifana ha già scritto?

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  3. ò professò son tornato indietro col tempo a quando vivevo ancora in Campania e Napoli co andavo almeno una volta al mese.
    Ora parto stasera x essere a casa nelle prime ore del mattino e se tutto va bene domenica vado a San Gregorio Armeno.
    cià ò professò e continua a scrivere

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  4. Mi chiamo Antonio, vi scrivo da Poggioreale Napoli, una delle zone che a cavallo dei primi anni del 900, fino ad un paio di anni fà, usufruiva del tram come mezzo di trasporto e che fortunatamente, stà per ritornare con prolungamento fino a via Stadera ( raggiungibile dal tram n. 31 fino ai primi anni 50, poi purtroppo una delle tante linee napoletane dismesse frettolosamente). Comunque vi faccio i miei più sincei complimenti per questo sito è davvero molto interessante.

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  5. Stann’’ e guardia
    A mia moglie

    Mentre ca staie durmenne a suonno chino c’’a pace e ‘a solitudine ‘e Chiaiano io stong’ ‘e guardia ; ‘e ‘nnant’’o tavulino.
    scrivo e penz’ a te , che staie luntano.
    Ma quanno scrivo e nun me staie vicino, te juro che me care ‘a penna a mano !
    Pasquale Ponzillo (1903)

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  6. La poesia è parte di una biografia del poeta-pompiere Pasqule Ponzillo.Morto a Chiaiano nel 1922. Si spera entro il 2010 di una pubblicazione della stessa.
    Con simpatia
    Ciro Daniele 

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  7. Ciao Professo' è con immenso piacere leggere il tuo ottimo blog, mi sono imbattuto per caso, sono tantissimi anni che manco da Chiaiano. Mi trovi su facebook eventualmente. Un caro saluto da Sarnelli Vincenzo

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