venerdì 13 gennaio 2012

la leggenda della storia di Marianna 'a capa ' e Napule

La Leggenda della  statua marmorea denominata
“ Donna Marianna ‘a Cap ‘ ‘e Napule”



Donna Marianna 'a cap' 'e Napule


 Entrando nello storico Palazzo San Giacomo a che affaccia a Piazza del Municipio  ( attualmente sede degli uffici comunali e della Stanza del Sindaco e della relativa Giunta del Comune di Napoli), tra le due rampe di scala che portano ai piani superiori , si scorge su un piedistallo  una testa di epoca greca, da sempre considerata raffigurante Partenope,  che è diventata l’emblema della città. La famosa “ erma della Sirena Partenope, che è stata definita a furore di popolo
“ Donna Marianna ‘a Cap’  ‘ e Napule”

la facciata di Palazzo San Giacomo,  sede del comune di Napoli

La Statua rappresenta un capo, cinto da un’acconciatura arcaica dei capelli, tipica dello stile dei caratteri stilistici di una classica scultura tardo-ellenistica.

La statua dI marianna come appariva su una cartolina del XX secolo nella zona della Marina


 Fu rinvenuta all’incirca nel 1594 - anno in cui secondo alcuni studiosi nella zona dell'Anticaglia, (nel decumano superiore prevalentemente greco della città) e si affermò, da quel momento, che fosse il busto marmoreo  di quanto rimaneva di un'antica statua raffigurante Partenope..
La statua, durante la rivolta di Masaniello, era collocata nelle vicinanze di Piazza mercato e  subì alcune mutilazione, dal popolo in rivolta e  fu deturpata gli  fu staccato il naso e poi oltraggiata dalle soldataglie spagnole inferocite, che si scagliarono contro i rivoltosi,  contro la città ed i suoi simboli. 
La statua di Marianna con il  naso rotto durante la rivolta di Masianello



Venne predisposto dalle autorità dell’epoca, agli inizi del XVII secolo il restauro e gli venne rifatto il naso, ma il nuovo look non gli rese giustizia, perchè l'intervento fu eseguito con pesanti intonacature e verniciature rozze; per sua fortuna  col passare del tempo questo suo nuovo,   rimaneggiato stato, svanì  e si dovette ricorrere a mani più esperte..


La statua di Marianna  vicino la chiesa di San Eligio



Nei secoli successivi  il naso fu ricostruito a regola d’arte  si ebbe nel 1879 ad opera di  un anonimo cittadino, un certo Alessandro di Miele; che a lei molto affezionato, e cosi la statua marmorea tornò ad avere il suo antico volto, come lo si conosce ora, acquistando la sua originale fisionomia.
I guai non erano finiti, perché durante il secondo conflitto mondiale la zona della Marina e le vicine strutture portuali, ( dove erano stata ubicata dopo il restauro, esattamente a pochi metri dalla Chiesa di San Giovanni a Mare nelle prossimità di piazza Mercato, più precisamente all'incrocio tra via Sant'Eligio e via Duca di San Donato , costituirono un importante obiettivo per i bombardieri, che sganciavano sulla città il loro carico di morte e distruzione. Destino atroce: l'antica statua pagò la sua secolare vicinanza alla nevralgica zona del porto subendo altri danneggiamenti a causa degli scoppi e dei crolli.. Finalmente nel 1961  la statua di  "Donna Marianna" entrò a far parte della Collezione del Museo Filangieri. Dopo poco fu trasferita a Palazzo San Giacomo, dove si trova attualmente, mentre il 24 giugno 2003, sull'entrata della Chiesa di San Giovanni a Mare,  fu posta una copia dell'originale, cosi "Donna Marianna" torna  al suo antico quartiere.
. Il suo nome Donna Marianna sicuramente le fu imposto, (si può ipotizzare che le   fu  attribuito durante la repubblica napoletana del 1799), come somiglianza dell’altra più nota Repubblica, quella Francese, nata dalla rivoluzione popolare parigina, e dove  con il nome di “  Marianne “ fu battezzato il simbolo femminile  di tale nuova repubblica.