Isolotto di San Martino ( visto dal lato Mare) Isolotto di San Martino visto dalla terraferma |
Il ponte dell'isolotto di San Martino distrutto dopo la guerra |
Nell’antichità, l’isolotto di San Martino era solo un’appendice a mare della tufacea Monte di Procida, che a seguito di erosioni marine e di un forte maremoto, avvenuto intorno al 1488, portò al suo distacco definitivo dalla terra ferma del promontorio, divenendo, come lo è tuttora, un miniscolo isolotto.
Lo speciale toponimo all’isolotto le fu dato durante il Medioevo, quando era di proprietà della Chiesa, che vi costruì una chiesetta dedicata a San Martino di Tours, conosciuta anche come la cappella di San Martiniello, che andò distrutta durante un catastrofico maremoto, insieme ad una guardiola, che utilizzavano i pescatori di tonno come ricovero,
Nella storia recente l’isolotto di San Martino è famoso per il tunnel di 3 km. ,scavato sotto il monte di Procida, ed il pontile che lo congiunge alla terraferma, e lo fanno accessibile oltre che per via mare.
Il tunnel sotto il Monte di Procida ed il pontile, che collega la terra ferma del promontorio con l’isolotto di San Martino, fanno parte delle opere pubbliche lascateci dal regime fascista realizzate per dimostrare al mondo intero la grandezza industriale bellica dell’Italia, dopo il suo conquistato Impero nel 1935.
In quel fatidico anno si pensò di creare un polo unico navale bellico meridionale da parte della marina italiana, per fronteggiare e controllare meglio le coste dell’ Africa settentrionale, sulle terre e coste dei campi flegrei, noto come “ Baia- san Martino – Fusaro".
In quello stesso anno, il silurificio italiano di Napoli di via Gianturco fu trasferito a Baia, nei pressi dell'ubicazione del siluripedio situato già dal 1917 sull’isolotto di San Martino. Nel siluripedio si sperimentavano e si collaudavano nuovi ordigni e si svolgevano ricerche e si perfezionava la produzione degli stessi.
La realizzazione del progetto si perfezionò solo nel 1939, ma, a seguito dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale, ci si accorse che la produzione degli armamenti bellici navali (i siluri) non bastava e per le nuove esigenze belliche occorreva un nuovo impianto, che fu costruito fra Baia e San Martino, nei pressi del lago Fusaro.
Gli stabilimenti di produzione terrestri dei siluri, (quello di Baia e del lago Fusaro) furono collegati da una tunnel di circa1,3 Km. ma, poi, fu necessario per accelerare i tempi del trasporto dei siluri prodotti sull’isolotto per il collaudo e per questo si procedette alla realizzazione di una galleria sotto Monte di Procida e di un pontile sulle acque per collegare lo stretto di mare dalla terra ferma all’isolotto. Il tunnel fu completato il 1940 e fu realizzato grazie all'opera di provetti taglia-monti di una ditta locale, che conoscevano perfettamente di quale materiale roccioso era costituito il promontorio di Monte di Procida.
Golfo e spiaggia di acquamorta con L'isolotto di San Martino |
Descrivendo meglio l'Isolotto di San Martino, diciamo che è una piccolissima isola di 16000 metri quadrati, situata nel comune di Monte di Procida a cui si può accedere olire che dal mare, anche attraverso uno stretto tunnel ed un pontile. In passato l'isolotto era collegato a Monte di Procida costituendo un promontorio, che nel 1488 si staccò a causa di qualche evento geologico, presumibilmente un maremoto dovuto ai frequenti movimenti tellurici tipici della zona flegrea.
L’isolotto di San Martino è considerata oggi il gioiello di tutta la zona flegrea, ma l’ isola pur facente parte del Comune di Monte di Procida, è attualmente di proprietà privata pur essendoci una controversia con l'attuale amministrazione comunale in carica.
L’isolotto è sito nel comune di Monte di Procida, per accedervi è necessario sapere che bisogna attraversa un lungo tunnel claustrofobico, non pedonale, buio e molto lungo.Non avrete modo neanche di aprire le portiere dell’auto. Ma ne vale la pena, giuro.
Entrata del tunnel che porta all'isolotto di San Martino |
Tunnel per accedere all'isolotto di San Martino |
La difficoltà maggiore, per raggiungere l'isolotto sta, oprattutto per chi non è del posto, nell’individuare l’imbocco del tunnel che è situato nella zona di Cappella, a metà strada tra Monte di Procida e Bacoli. Ciò è dipeso dal fatto che l’isolotto si trova in una posizione molto coperta che non permette di visualizzarlo dalla strada.
Ad ogni modo, superato questo piccolo impedimento, vi ritroverete in un posto magico e segreto nel quale vi sembrerà di essere completamente fuori dal mondo. Si tratta, infatti, di un paradiso immerso in un mare limpido e incontaminato, ulteriormente impreziosito dal profumo dei fiori e dalla bellezza di una natura ancora selvaggia.
Per queste ragioni l’isolotto è considerato un sito naturalistico unico nel suo genere che non ha pari in tutta la zona flegrea.
Per visitare interamente l'isolotto, occorre attraversare un altro tunnel pedonale, che a differenza di quello precedente, è breve e illuminato, e conduce in una zona in cui è possibile ammirare un panorama mozzafiato.
L’isolotto di San Martino è stato gestito da una famiglia che negli anni del dopoguerra, vi ha costruito una struttura balneare per accogliere tutti i suoi visitatori, anche se attualmente è stato acquisito da un nuovo imprenditore intenzionato a fare dei lavori per renderlo ancora più turistico e per creare uno spazio destinato all’approdo delle barche.
Per tutto questi motivi, attualmente non è aperto al pubblico, soprattutto per i lavori di ristrutturazione e ammodernamento. Appena possibile non fatevi scappare l’opportunità di andare a vedere questa perla, meta irrinunciabile per tutti gli amanti della natura!
L'isolotto è costituito da un materiale tipico dei Campi Flegrei: la pozzolana, la cui estrazione ne ha causato una riduzione dell'altezza di 16 metri.
Si può affermare che durante il XVI e XVII secolo è stato usato dai procidani come base per la pesca del tonno. Dal 1917, invece, fu utilizzato come stabilimento industriale bellico per il collaudo di siluri. Negli anni 60 del novecento l'isolotto è diventato attrazione turistica, offrendo ai turisti la possibilità di ammirare reperti storici e un fondale marino da esplorare.
Negli anni avvenire auguriamoci di poterlo ammirare ancora e conservarcelo e farlo godere alle nuove generazioni.