giovedì 31 gennaio 2019

Il bidet. storia e curiosità di una tradizione tutta italiana




Il  BIDET ( classica forma)



Lo strano arnese, come lo definirono i Piemontesi nel loro registro di catalogazione dei mobili ed attrezzi, trovati  nella Reggia di Caserta, nell’acquisire tale monumentale edificio, (dopo l’ unificazione dell’Italia nel 1860). lo classificarono, assolutamente ignari della sua funzione  “Oggetto sconosciuto a forma di chitarra”, non era altro che il “Bidet “

Il bidet attecchì ed ebbe fortuna in  un Paese diverso da quello che gli ha dato i natali, infatti,  fu inventato in Francia nel Diciassettesimo secolo ed ebbe la sua fortuna in Italia, perché ritenuto utilissimo. mentre non ebbe la stessa sorte nel resto del mondo.
L’invenzione del Bidet risale al 1710 e fu installato per la prima volta nell’abitazione della famiglia reale francese; successivamente, tale accessorio sanitario entrò anche in circa cento stanze da bagno di Versailles, dove però sembra che rimase pressoché inutilizzato.

 
Versailles ( i giardini della reggia)




 Il suo presunto inventore, Christophe Des Rosiers, ne installò uno, per prova, presso la residenza del Primo Ministro francese ad uso della moglie, Madame De Prie. Grazie alle memorie dell’allora Ministro degli Esteri – nonché amante di Madame De Prie – che nel 1726 racconta di essere stato ricevuto dalla signora, imbarazzatissimo, mentre era a cavallo di uno strano sgabellino a forma di violino, la prima testimonianza su questo sanitario da bagno è giunta fino ai nostri giorni.

  
La Reggia dI Caserta



 
Qualche decennio più tardi il bidet fece ingresso trionfale anche in Italia: la regina di Napoli, Maria Carolina d’Asburgo-Lorena, se ne fece installare uno nel suo bagno personale nella Reggia di Caserta. ( si narra infine, che  il bidet ( portabile) non fu negato nemmeno a Maria Antonietta di Francia mentre si trovava in carcere nelle convulse ore che precedettero la ghigliottina.

 
l bidet di Maria Carolina di Napoli alla Reggia di Caserta,

                                                            il primo Bidet in uso in Italia                                                


Quindi il bidet  è una parola francese derivata dalla radice bid, ovvero piccolo, e originariamente usata per indicare il pony – l’omonimia è legata sia alla somiglianza della posizione della cavalcata con quella dell’utilizzo del sanitario, sia al fatto che i primi utilizzatori se ne servivano per pulirsi dopo essere andati a cavallo.
Le prime attestazioni fanno risalire la nascita del bidet, in Francia, con una prima versione portatile, conservato sotto il letto assieme al vaso da notte. I primi utilizzatori furono altoborghesi e nobili: un ritratto famoso di Louis-Léopold Boilly, per esempio, mostra una giovane aristocratica francese a cavalcioni di un bidet.

 
Il ritratto di Louis-Leopold Boilly







 il bidet –fu tilizzato quindi,  in Francia dalle donne, che lo cavalcavano, come fosse, appunto, un cavallino – è un’invenzione tutta rococò, comoda evoluzione di una bacinella, sagomato secondo la forma del numero 8. 

 
I primi antichi Bidet piortabili







 il Bidet non era altro che un mobiletto portatile, che pareva un cavallino per bambini, ma in realtà era uno strumento per curare l’igiene intima e per questo non fu recepito in un primo momento per la sua funzione primaria ( la pulizia delle parti intime) perchè  trovato nei bordelli parigini fu  ritenuto a torto, per molto tempo, che avesse una presunta funzione anticoncezionale dei lavacri, affrontati spesso con una miscela di acqua e aceto, con il fine di eliminare il pericolo di una gravidanza,
I bigotti, che risiedevano in tutti i paesi anglofoni, infine, associavano i bidet ai bordelli e alle prostitute, e lo percepivano come elemento misto ad un alone di scabrosità. E pertanto si ebbe al quel tempo una repulsione sociale per l’uso del sanitario
Nel  dopo la guerra, infine, quando si iniziarono a montare i primi impianti idrici domestici negli appartamenti, il bidet si spostò dalla camera da letto al bagno e divenne un accessorio fisso e non più amovibile.
Attualmente, stando agli ultimi dati disponibili, i bidet sono comuni ed in uso in Italia, Portogallo, Grecia e Spagna, e nel nostro paese, l’Italia, in  modo specifico, il bidet è stato reso obbligatorio con  il Decreto Ministeriale del 5 luglio 1975, che all’articolo 7 recita: “Per ciascuno alloggio, almeno una stanza da bagno deve essere dotata dei seguenti impianti igienici: vaso, bidet, vasca da bagno o doccia, lavabo”)

Una tipica stanza da bagno




 Per completezza di informazione si può affermare che quasi nessuno, invece,  usa il bidet in Germania, Regno Unito e Stati Uniti, soprattutto per le ragioni sopra citate.
 In Giappone il bidet del tipo classico italiano è sostituito da un water ibrido, il cosiddetto washlet, che unisce in un sanitario unico le funzioni del water e quella del bidet ed è presente nel 60% delle case private. .


 
il classico Washlet Giapponese 







lunedì 21 gennaio 2019

I rasoi e la rasatura





Soluzione del Quiz di Sasà “O Prufessore” del 20 gennaio 2019.

E’ una curiosità, che interessa principalmente tutti gli uomini, si fa per dire tranne a quelli del popolo dei  Longobardi ( uomini dalle lunghe barbe), che non conoscevano né i rasoi  a mano libera, né quelli cosiddetti , rasoi di sicurezza.

 
I LOngobardi


Nel secolo scorso, infine,  i seguaci di Fidel Castro . i Barbudos  (nome con cui furono identificati i  rivoluzionari cubani del Movimento del 26 luglio) a causa delle lunghe barbe, che  portarono durante i combattimenti, avendo deciso di non radersi fino a che non avessero vinto la loro guerra di liberazione. 
I Barbudos cubani  di Fidel Castro
Nel 1770,il coltellinaio francese JeanJacques Perret, pubblicò la sua opera -La Pogonotomie. La Pogonotomia è l'arte del radersi e nasce dalle parole greche πώγων pogon (barba) e τέμνω témno (tagliare),
 Il rasoio di sicurezza alla Perret è principalmente una variante di un rasoio a mano libera con la lama racchiusa da una protezione che agevola lo scorrimento sulla pelle e allo stesso tempo impedisce alla lama di affondare. 

Rasaio alla Perret



Con tale sistema di sicurezza detto alla Perret, quindi, i rasoi iniziarono ad essere prodotti e commercializzati nel 1820 in Inghilterra nella zona di Sheffield già famosa per la produzione di lame per rasoi a mano libera.
 Solo,però nella seconda metà dell'800 iniziano ad essere commercializzati rasoi in cui la lama ed il manico hanno una forma a T , tuttora mantenuta negli attuali prodotti in commercio.
Bisogna arrivare al 1880 al brevetto dei fratelli Kampfe negli Stati Uniti, come l’attuale modello che prevede una protezione per la pelle e utilizza una lametta rimovibile a singolo filo.

Tale tipo di rasoio di sicurezza, infine, fu conosciuto ed indicato in tutto il mondo con il Brevetto del rasoio a lamette usa e getta della ditta di  king Camp.Gillette  solo però, agli inizi del 1900 (erano lamette  economiche) e la loro definitiva commercializzazione avvenne nel 1903 con questa nuova tipologia di rasoio. 

Il primo rasoio Gillette del 1900




 
Rasoio gillette prodotto nel 1927










Nel 1921 il brevetto della Gillette sulle lamette decade e questo permette ad altri produttori di iniziare a produrre lamette.

Alcune ditte Italiane produssero e commercializzarono lamette con nomi di grandi campioni dell’epoca . Come La famosa “ lametta Bartali Superveloce”.


 
Lamette Bartali superveloce








Curiosità storica del perché di tale trovata : In Italia dopo la fine della Guerra, l’intera nazione non era pacificata. C’era un clima di approcci alla nuova democrazia, i campi del contendere divennero in primis quello politico e ideologico, in seconda ma non secondaria istanza quello sportivo. In un paese non ancora “nel pallone”, era il ciclismo lo sport più popolare.
Con la stessa veemenza con cui si militava nel PCI o nella DC, ci si schierava per il devoto Bartali (a cui va comunque il merito di avere contribuito a calmare gli animi con la sua vittoria al Tour del 1948, avvenuta in concomitanza con l’attentato a Togliatti) o per lo scomunicato Coppi, colpevole di avere abbandonato la moglie per la famosa Dama Bianca.
La classe e i risultati sportivi di due campioni del calibro di Fausto Coppi e Gino Bartali, capitati nello stesso momento storico e per anni accesi contendenti, furono manna dal cielo non solo per quotidiani e riviste, ma anche per i consumi più vari. Celeberrime, e oggi ricercate dai collezionisti, sono le lamette da barba “Coppi” e “Bartali”, prodotte da aziende concorrenti che utilizzavano i ritratti di uno e dell’altro campione sulla confezione.

 
Lamette Bartali e Coppi prodotte negli anni 1950



La pubblicità delle lamette Bartali, nel 1950, con un sillogismo cristallino paragonava la “Bartali superveloce, lama fuoriclasse”, a “Bartali: campione fuoriclasse”. Inutile aggiungere altro. La più sottile metafora della velocità era lasciata alla fantasia del lettore-consumatore.

Nel1974  divenne famosa la Ditta  “ BIC “ , con l’avvento della plastica  a basso costo, introdusse in Europa i rasoi usa e getta. oltre alla sola lametta  anche  a gettare l'intero rasoio dopo l'utilizzo, poiché tranne le lame, era costruito con  materiali di plastica.-
Rasoi Bic usa e getta confezione del 1974




L’ultimissima creazione riguardo i Rasoi e del loro utilizzo  è quella dei Rasoi  a striscia lubrificante.che consistono i speciali rasoi moderni con testine equipaggiate con una striscia di materiale lubrificante, tipicamente” Glicole Polietilene, che facilita lo scorrimento della testina sulla pelle e previene quindi irritazioni.

Rasoio a tre lame con striscia lubrificante