martedì 30 aprile 2024

 Il Mito del Mandorlo in Fiore

- L'idillio di  Acamante e Fillide -
Acamante e Fillide


 

 

Ancora oggi, nella Valle dei Templi, questo miracolo a Febbraio si rinnova ricordando a tutti i popoli il valore dell’amore e della pace.







Il Mandorlo in fiore





la Vall dei Templi (Agrigento)i fiori del mandorlo che danno il benvenuto
 alla primavera









martedì 16 aprile 2024

Comm' 'a 'Nu Criature

 

Comm’ a ‘nu criature

 

 

E’ ‘nu bellu canille, sfeziuse                                                                         è comm’a ‘nu criature, è ‘nu Maltese,                                                  pecchè subbete te fa annammurà,                                                            tene 'nu culore janche ‘e primma qualità.

 Si te cunosce, se fa accarezzà’                                                                     e po’, cu’a lenguella soja, te vene alleccà’,                                               pecchè è cuntente e capisce ca pe’ te ,                                                         è deventate ‘nu tesoro, ca prezze nun tene.

 Po’ cu ‘a curella aizata, pare ca te salute,                                                   te gira attuorne senza se stancà’.                                                         Comma si te vulesse parlà                                                                            e guardannete, te vulesse ringrazià’.

 

E’ ‘na cumpagnia, ca nun te può cchiù privà’,                                            pa 'a  priezza, ca te fa pruvà’                                                                        E' ‘nu giuiello assaje ‘mpurtante,ca t’appartene,                                     e pirciò nun può cchiù farne ammene

 

E’ ‘nu canille belle, ca se fa amà’,                                                               se po’ ‘nu pezulle ‘e mela, se dà,                                                                   e assaje cuntente e te fa capì,                                                                         e abbjanne ca  sule,  nun vo' restà’.

 

Se chiamme  pe’ nomme. Mirò,                                                                     le piace a cumpagnia, pirciò.                                                                         Si te ne iesce, e restà sule, tene fra li tante qualità,                                     cu ' zampetelle, areta ‘a porta, ‘o truove a t’aspettà’.

 

                                                quanne resta sule, e sente coccherune c'adda trasì                                   areta ‘a porta, ‘o truove a t’aspettà’.

 

venerdì 5 aprile 2024

Balletti fatti in Casa

 

E’ Balletti fatti in Casa

 

Quando nel dopoguerra, la gioventù dell’epoca, non disponendo di sale da ballo, le attuali “Discoteche” o spazi di ritrovi all’aperto o al coperto, dove incontrarsi per stare insieme, per ballare o per impegnare il tempo libero, si utilizzano a turno le stanze della propria casa, permettendolo i genitori, e  si dava vita ai cosiddetti “Balletti fatti in casa”.

Tali occasioni di svago erano voluti e permessi, che servivano a creare quella atmosfera di cordialità e affetto di quella giovane generazione.

Come si allestivano una volta, i balletti fatti in  casa ?
Scelta la stanza, per lo più, la più spaziosa, le pareti della stanza da adibire al balletto erano coperte con carta da parati, colorata  a disegni a fiori, come dettava la tendenza di allora.
Le sedie e i mobili, più ingombranti, venivano accatastati e schiacciati contro il muro delle parete per creare più spazio possibile, ma anche la  coreografia per lo svolgimento delle danze.
Si ballava al suono di un giradischi o quello di un improvvisato  complessino musicale degli stessi partecipanti..
Durante il balletto le mani di lei cingevano il collo di lui e quelle di lui si appoggiavano morbidamente sui fianchi di lei, ma a volte scivolavano un poco più in basso, e nessuna se ne lagnava poi più di tanto....
i balli erano lenti, anzi, lentissimi. gli slow e il tipico tango, mentre altre volte si danzavano quelli veloci  per dimostrare che si era aggiornati, come quelli in voga del momento,  il Rock and Roll, la Samba, la Rumba e il Cha Cha.  
Generalmente ci si teneva stretti , la guancia premuta sulla guancia dell'altro, con lo strofinio del corpo appena percettibile.
Le luci soffuse, illuminavano e scaldavano gli ingenui amori, appena nati.
In cucina la mamma implorava, spesso, il marito e gli diceva : "perché non vai a dare una occhiata ai ragazzi ?"  "no no...vacci  tu”, le rispondeva quasi sempre: “ sei autoritaria, e a te, stanno a sentire.
E sul più bello, proprio nel momento in cui le bocche stavano finalmente per intendersi, arrivava la mamma di chi aveva organizzato la festicciola, con le aranciate, i panini e i pasticcini con qualche bicchierino di vermouth.
Qualche viso tutto arrossato, qualche fronte imperlata di sudore, qualche camicia stropicciata per i focosi abbracci, ero lo scenario che si notava.
Che botte di adrenalina...quello sì che era uno sballo!
Entro le 8 (dicasi ore 20), poi, ognuno a casa propria !
Negli anni di fino “decennio Sessanta”, alcuni giovani, che avevano frequentato le scuole superiori, si associarono e dettero vita a ritrovi culturali, fittando appartamenti sfitti. Il primo ritrovo di tal genere, nel nostro quartiere, Chiaiano, fu quello all’ex Corso Umberto I°, difronte all’ufficio postale, poi ci fu quello di Viale Bunel e infine, quello nei sottoscala di un moderno palazzo all’inizio della via, santa Maria a Cubito. Nei giorni festivi  tali ritrovi diventavano vere e proprie sale da ballo da soddisfare le esigenze di incontrarsi e di stare insieme.

 Ricordando quel periodo, se qualcuno mi chiedesse "quali sono stati i migliori anni della tua vita?" Risponderei : sono quelli vissuti con certe emozioni, che te le porti dentro tutta la vita. In tutte le età dunque esistono anni migliori, importante che quando ti capita di pensarci, mbè....il cuore ha un battito in più.