mercoledì 15 gennaio 2014

Publio Virgilio Marone

Biografia di Virgilio

Publio Virgilio Marone, in latino Publius Vergilius Maro  nacque ad Andes (Mantova),Il 15 ottobre 70 a. C. – morì a  Brindisi, il 21 settembre 19 a.C.; è stato uno dei più famosi ed  apprezzati poeti latino-romano .
 L'epitaffio, che si può leggere sulla sua tomba a Napoli è il seguente:
Mantua me genuit, Calabri rapuere, tenet nunc Parthenope; cecini pascua rura duces

  Epitaffio che, secondo una leggenda, questa frase sarebbe stata dettata dallo stesso Virgilio in punto di morte. Letteralmente si può tradurre così: "Mantova mi generò, la Calabria mi rapì, mi tiene ora Napoli; cantai i pascoli, le campagne, i comandanti".





           





Ritratto di Publio Virgilio Marone




Publio Marone, meglio noto come Virgilio, il somma poeta dell’Eneide, era considerato un taumaturgo, un talismano per eccellenza per la città di Napoli, nonché il protettore più santo.

Le sue doti taumaturgiche  gli derivavano dai suoi studi  e  da conoscenze misteriose sull’origine sacra e mitica  della sirena Partenope, per cui  era soprannominato  Virginiello  (verginello) a parte l’aspetto femmineo ( era vir = uomo, orgas = fanciulla), ma era considerato il continuatore di Partenope e quindi  dopo la sua morte  avvenuta durante l’equinozio del 19 settembre a. C.   fu venerato  come un grande benefattore con periodiche processioni alla sua tomba.

 
Tomba di Virgilio a Napoli




Tomba di Virgilio nel parco Virgiliano a Napoli



La sua fama si propagò oltre le alpi, (era  come suol dirsi), un esperto di ars matematica, uno  strologo , un  mago con  strabilianti imprese,  come la scoperta del bagni di Pozzuoli, che guarivano ogni patologia, fino al famoso uovo cosmico di  Castel dell’Ovo.Che traeva origine dal mitico Palladio, talismano della città di Troia.

Finì il suo culto e la sua adorazione, quando fu sparsa la voce dalla Chiesa di allora, che era un negromante, consacrato ad arti diaboliche, definendolo temibile stregone adoratore di satanasso e fu sostituito dai santi Agrippino e poi San Gennaro.  

Nessun commento:

Posta un commento