L'anello dei Vacca - la vera Storia
Iniziamo a dire che, il Cognome “Vacca”, etimologicamente deriva dal Latino, è rappresenta il nome di una famiglia, di un casato, cui appartiene un individuo, e sta a indicare generalmente, il mestiere o l’attività collegata, nell’allevare un tipo di bestiame, come vaccaro, o il nome dell’animale, che si cura, come esempio “la mucca”, detta pure la vacca, come quello di genere femminile, mentre con il termine “ toro” è indicato il maschio. Altri esempi, come la gallina, la femmina e il maschio è detto gallo e via dicendo. Usualmente tale cognome era imposto nel passato agli emigranti, provenienti dai paesi ebraici-palestinesi, utilizzando per tale individuazione, il nome di un animale o di una città per distinguerli dagli aborigeni. Ora veniamo a parlare della famiglia “ dei Vacca di Napoli”, quando accadde l'intricata vera storia dell’anello d’oro, come si sviluppò e quando avvenne nel lontano 1930. La storia fa riferimento a un semplice anello d’oro, donato da Maria Siciliani al proprio fidanzato, Antonio Vacca, diventato, poi, suo sposo nei primi anni del Novecento. Maria Siciliani conobbe Antonio Vacca, a una festa di parenti, dove si esibiva come musicista, suonando con bravura il violino e dirigendo un complessino musicale, di soli strumenti a plettro e ad archi. Antonio Vacca svolgeva comunemente il mestiere di barbiere, che esercitava nel proprio negozio paterno, situato a Napoli nella traversa, a destra partendo da piazza Dante, che va e porta da Via Toledo (ora Via Roma) verso la chiesa di Santa Anna dei Lombardi, prima di arrivare a piazza Carità.
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