martedì 31 ottobre 2023

Storia di Chiaiano - 20/Punt. continuo consiglio di quartiere con elezioni


Capitolo ventiseiesimo


CHIAIANO negli anni Settanta

Continua Nascono le Circoscrizioni


Nel proseguimento degli anni settanta i problemi della periferia, come ormai, Chiaiano, ne faceva parte ed era considerata, non vengono per nulla risolti, né tantomeno discussi od avviati ad una giusta soluzione, anzi si acuiscono, anche se un ben piccolo interessamento si ebbe dalla nuova Giunta comunale, retta dal Comunista Maurizio Valenzi, spinto dai dirigenti della locale sezione del PCI.

 
Sindaco di Napoli 

dal  27 settembre 1975  al 18 agosto 1983 –
 








Intanto tra le forze politiche locali trovano spazio nuove classi dirigenti, anche perché il tessuto cittadino non è più composto solo da contadini, agricoltori, operai, impiegati e commercianti, ma s’era arricchito di uno strato sociale nuovo, emancipato, evoluto, rappresentato da giovani eruditi, che erano andati a scuola ed erano desiderosi di far sentire il loro parere ed in alcuni casi sono definiti i professorini.
Non bastano più i soliti comizi per essere informati a fare politica, si fa pure con pseudo giornalini, stampati con un semplice ciclostile, che inondarono il quartiere con titoli, che richiamavano subito l’attenzione, come quello di “Chiarezza”, scritto dai professorini del Partito Socialista italiano, fuori usciti dalla locale Democrazia Cristiana, che spiegava il perché della loro confluenza nel partito socialista di Pietro Nenni, non riuscendo ad emergere dall’oligarchia e dall’egemonia della vecchia classe dirigente dominante, fatta di nomenclatura chiusa, che non desiderava per nulla fenomeni innovativi, né tantomeno partecipazioni giovanili al potere senza passare per la cosiddetta trafila dei portaborse.
Per i professorini dell’epoca s’identificarono il prof. Giovanni Feminiano, Sabatino Jodice ed altri non meglio noti e qualificati.
La risposta al Giornalino “ Chiarezza” non tardò e subito i Democristiani locali, quasi come una sfida, proposero il loro Giornalino, anch’esso in ciclostile con il titolo rappresentativo di “Fra noi “ per affermare che solo loro erano i depositari della rinascita civile del paese e della città, dopo la fase oscura monarchica laurina ed erano i soli difensori della libertà garantita dalla fede cattolica. Questo giornalino fu redatto dai vari, Vittorio Chiarolanza, Alfonso Montesano, Vincenzino Diodato. Vincenzo Pascale (detto Pisticchio)
Nel contesto giovanile dell’epoca, fecero sentire la loro voce perfino i comunisti, che erano rappresentati anch’essi da giovani intellettuali e non più ignoranti (come lo erano stati fino allora, perché provenienti dalla sola classe operaia e contadina) ma ben preparati ed informati delle vicende politiche, poiché avevano frequentato sia le assemblee cittadine delle sezioni, che quelle della federazione provinciale, dove si discuteva dell’impegno del partito sia in ambito nazionale che cittadino, e redassero e diffusero il loro punto di vista con un loro bollettino ciclostilato, con l'emblematico titolo “‘A Verità” per spiegare la reale situazione del quartiere e la mancanza di prospettive per il futuro dei giovani.
Facevano parte del cosiddetto circolo della nuova Gioventù Comunista Salvatore Vacca, Sequino Tarcisio, Napolano Salvatore, Lotti Giovanni, Ruggiero Giuseppe e tanti giovani emergenti, che non volevano sottostare al potere dominante retto dal sistema delle clientele e della raccomandazione.


In questo ambiente nuovo anche Chiaiano pretendeva di poter contare e pur sapendo che la nuova giunta poteva operare poco sui grandi temi politici, poiché doveva fare i conti con l’opposizione, non avendo una sua sufficiente maggioranza,
Dopo la prima fase sperimentale il decentramento amministrativo fu reso ufficiale con la prima Giunta Valenzi e pertanto con nomina diretta dei partiti politici rappresentati in consiglio comunale al 31,12,1977 per Chiaiano fu varata la seguente assise circoscrizionale(o meglio il Consiglio di Quartiere)

Aggiunto del Sindaco, (come allora si chiamava il presidente) fu nominato, come da accordo provinciale tra i partiti che sorreggevano la giunta, per Chiaiano, il socialista ,  il rag. Mannato Angelo.
I Consiglieri furono:
8 del PCI (Capuozzo Clara, Di Biase Felice, Martino Raffaele, Napoli Salvatore, Napolano Salvatore, Riccio Giuseppe, Sequino Raffaele, Vaccaro Biagio)
7 della DC (Cammarata Umberto, Del Core Francesco, Di Maio Stanislao, Di Maro Antonio, Moscariello Giuseppe, Pagano Enrico, Tomas Carmela)
1 del PSDI (Di Guida Biagio)
2 del PSI (Di Guida Vincenzo, Mannato Angelo))
 2 del MSI/D.N. (Di Marino Elio, Traverso Raffaele)
Furono costruiti gli scranni per i novelli consiglieri circoscrizionali ed il parlamentino locale fu allestito nei locali,  al piano terra del vetusto palazzotto municipale, Una volta, negli anni cinquanta erano stati utilizzatti come aule della scuola elementare mentre ora sede degli uffici demografici dell' Ex Comune di Chiaiano ed Uniti, al corso Umberto I, ora  denominato Corso Chiaiano. 
Per ogni seduta consiliare era esposta sul balcone al primo piano, del palazzotto municipale, la bandiera del Tricolore, in segno dell’ufficialità dell’avvenimento, e d’invito alla cittadinanza di potervi assistere.
Nei primi tempi ad ogni riunione di consiglio partecipava l’assessore competente, inerente all’ordine del giorno in discussione, od un suo delegato, invitato dall’aggiunto del Sindaco. Alcuni risultati interessanti si ebbero inizialmente e pareva che la democrazia, come sancita nella Costituzione Repubblicana, stesse veramente decollando, v’era partecipazione popolare alle sedute consiliari, pareva che stesse nascendo un nuovo modo di far politica.
Fu solo un pio desiderio, ma tutto tornò come prima, le delibere del Consiglio Circoscrizionale (anche se come previsto, erano solo consultive) non furono mai tenute nelle debite considerazioni, poiché gli assessori della giunta comunale disattendevano i pareri del Consiglio dei Quartieri, operando come se non ci fossero ed annullando così il loro effetto di partecipazione attiva popolare.
Non fu così per tutti i quartieri e cosi si giunse alla fine della legislatura dell’esperienza Valenzi svogliatamente senza una rivoluzionaria scossa, tanto, attesa e voluta dal popolo.
In quegli anni, assistiamo ad un fatto di cronaca, si dovette registrare il crollo di una palazzina di un piano in Via Chiesa a Chiaiano, a seguito di uno scoppio di fuochi d’artificio tenuti in deposito nella cucina nel basso al piano terra.


 
Muro che delimita crollo palazzina a via Chiesa

Così si pensò e si ritenne in un primo momento, ma poi si accertò la causa dello scoppio fu la deflagrazione di una bombola di gas difettosa. Nel crollo morirono la coppia che abitava il basso, trovata nel vano adibito a cucina, dove era collocata la bombola a gas e la bambina che abitava al primo piano, mentre il fratellino fu salvato perché tirato dalle macerie per il pronto intervento dell’intera popolazione chiaianese, accorsa in soccorso al primo rombo dello scoppio.
Sul luogo del crollo non si è più costruito e l’area tuttora è tutta transennata con un muro di cinta.





Storia di Chiaiano - 19/Punt. Nascita del Consiglio di Quartiere

 

Capitolo venticinquesimo

CHIAIANO negli anni Settanta


Nascono le Circoscrizioni ed il primo Consigli di Quartiere

I problemi d'ogni periferia, come quelli di un quartiere come Chiaiano, erano disattesi dall’amministrazione comunale in quegli anni, anche perché, pure se vitali e da essere risolti per i residenti, non avevano un interesse specifico e necessario, poiché erano ritenuti non urgenti, e considerati lontani dalla vita del centro città.  La loro soddisfazione incideva poco per far capovolgere i consensi elettorali, ormai acquisiti stabilmente dal potere dominante, clerico democristiano dell’epoca, che era subentrato a quello del precedente periodo laurino del filomonarchico Achille Lauro degli anni ’60, che si basava, per ottenere il consenso, facendo sviluppare il sistema delle raccomandazioni, del clientelismo più spudorato e del populismo più becero.

Sopraggiungendo una nuova classe dirigente ed un tipo d'informazione più capillare dei tempi, che stavano cambiando, per ottenere i fondamentali diritti sacrosanti, sanciti nella Carta costituzionale, non più solo enunciati, ma nella realtà, mai realizzati per il bene soprattutto della collettività. La Sinistra Napoletana nel 1975 ebbe il sopravvento, anche se con una maggioranza risicata, e iniziò così una stagione di speranza, che culminò con l’elezione a "Sindaco del Comune di Napoli" del Comunista, Maurizio Valenzi.
Alla metà degli anni Settanta iniziava così una stagione politica nuova, grazie pure alla legge n. 278 del 1976, l’istituzione del Decentramento Amministrativo Comunale, che prevedeva la suddivisione del territorio delle grandi città, capoluogo di Provincia, in Circoscrizioni, cui avrebbe dovuto corrispondere consigli territoriali, chiamati a rappresentare le esigenze ed il fabbisogno della relativa quota di cittadini di competenza.
La Prima volta gli elementi delle assise delle Circoscrizione, meglio noti in seguito come (Consigli di Quartiere) furono nominati direttamente dai partiti presenti in Consiglio Comunale in rapporto alla loro rappresentanza. Sì stabili quindi che Il territorio della città di Napoli fosse diviso in 20 circoscrizioni (quartieri) ed ognuno di esse dovesse essere composto da 20 consiglieri al minimo o 25 al massimo in relazione alla quantità della popolazione, che comprendeva.
Si ebbero Circoscrizioni con 20 Consiglieri di Quartiere ciascuna, anche le più piccole, come Chiaiano e San Pietro a Paterno, poiché,quando l’elezione avvenne direttamente dal popolo, queste ultime divennero composte di un consiglio di 15 soli componenti, mentre tutti gli altri 20.
Il primo presidente del Consiglio di Quartiere di Chiaiano con la funzione di "Aggiunto del Sindaco", fu nominato“ Gianfranco Ferrone, Socialista, (non era un Chiaianese doc, ma un immigrato degli anni 60, abitante e residente del Rione (Incis), di edilizia pubblica residenziale realizzato sulla collina di Via Tirone dall’Ing. M. Ridolfi).
I consiglieri nominati dalle sezioni locali di partito per la prima volta furono 20, in rapporto ai partiti, cosi com'erano rappresentati nel consiglio comunale di Napoli, quindi furono designati
6 Comunisti, Di Biase Felice (rappresentate di commercio – libri ), Sequino Raffaele (artigiano –sarto), Diodato Vincenzo ( rappresentate di articoli calzaturieri, poi sostituito da Zazzaro Michele – operaio aeritalia, subentrante a Diodato V.–) Riccio Alberto ( pensionato poi sostituito da Granata Giuseppe dipendente ferrovie dello stato subentrante a Riccio A. –), Martino Raffaele ( pensionato - rappresentante di S.Croce -), Napolano Raffaele ( commerciante );
2 Socialisti,  Femmiano Giovanni (Insegnante Elementare), Ferrone Gianfranco (impiegato. Beni Culturali).;
1 PRI - Orini Vittorio, (pensionato)
1 PSDI, -Marrone Salvatore (coltivatore diretto, rappresentante del Tirone).
6 - DC, Chiarolanza Vittorio( impiegato ente ospedaliero), Di Guida Tobia (imprenditore prodotti caseari), Di Maro Antonio (imprenditore edile), Moscariello Giuseppe (impiegato dell’Amm. Stato , Rusciano Giuseppe,(Agricoltore), Varriale Luigi, (Impiegato,rappresentante.Località Camaldoli), Del Core Antonio, (rappresentante Località Camaldoli)
2 - MSI, Traverso Raffaele (impiegato statale), Ruggiero Salvatore (Commerciante),
1- P.D.I.U.M ,Ruggiero Pasquale ,( detto pure muzio scevola - Commercialista);
1 - PLI, Sicchieri Gaetano (pensionato). *
Fu solo un’enunciazione di decentramento amministrativo, perché nella realtà il potere non fu mai delegato alle circoscrizioni, neanche formalmente.
I consigli di quartiere funzionarono solo come paravento del potere decisionale dei vari assessori della giunta comunale e pur essendoci infuocate assemble con grandi dibattimenti nelle aule dei parlamentini rionali, non potevano deliberare alcunché, poiché le loro decisioni conclusive avevano solo parere consultivo con il pretesto, che i rappresentanti politici presenti non erano stati eletti democraticamente e direttamente da consultazioni popolari, ma solo preposti e nominati dalle segreterie territoriali dei partiti.
Attraverso queste esperienze molti dei consiglieri di quartiere fecero le ossa ed ambirono poi a cimentarsi in competizioni politiche più importanti, come candidati a partecipare all’elezione dei Consigli Comunali, Provinciali, nonché Regionali.




mercoledì 18 ottobre 2023

Storia di Chiaiano 11 puntata - festta del PCI.

Storia di Chiaiano - 11 Pun/ Festa PCI

Capitolo sedicesimo



Le feste annuali pubbliche oltre quelle parrocchiali


La festa del Partito Comunista Italiano 
della locale sezione si Chiaiano


Nei primi anni cinquanta, gli abitanti del quartiere di Chiaiano iniziavano a riprendere la consueta vita paesana, pur facendo parte della popolazione cittadina, mischiandosi agli altri quartieri, sia per il lavoro, vuoi per frequentare le scuole superiori e l’università.
Erano iniziate con regolarità le corse del trasporto con i tram ('e Tramme), l’acqua non aveva più delle sospensioni a raggiungere i fontanili di acqua potabile pubblica per l’efficienza dovuta alla manutenzione, più qualificata, dei Fontanieri reduci dell’acquedotto napoletano, la luce elettrica non aveva bisogno più di bay-pass di cavi vecchi, usurati e rattoppati, perché nel giro di pochi mesi il vetusto apparato di fili di rame elettrici aerei sottili, furono sostituiti con cavi più grandi ,più resistenti e con maggior potenza.la potenza dell'elettricità passò dal 125 volt. 250 volt.
Le mini-privazioni del primo dopo guerra pareva fossero finite, si respirava un clima più sereno, si sognava un avvenire scevro dalle continue paure e volava nell’aria la speranza di un benessere collettivo, (periodo percepito da tutti, stavamo entrando nella fase del cosiddetto Boom Economico), e vivevamo l’effetto benefico dell’aiuto delle risorse che ricevemmo dall’America per la ricostruzione.(L’ “ E.R.P.” Ente Ricostruzione Europea – noto come il “Piano Marshall”, che condizionò non poco la politica del nostro paese, subendo il ricatto che, se fossero andate al potere le sinistre, sarebbero cessati gli aiuti economici)
Etichetta presente sulle confezioni degli aiuti



Ci furono le prime elezioni per il consiglio comunale post proclamazione della Repubblica e sebbene la coalizione di Sinistra (comunisti e socialisti) ebbe un buon successo elettorale, fu eletto un sindaco di estrazione Monarchico-liberale, un certo Prof. Giuseppe Buonocore, voluto dall’allora Cardinale di Napoli, Ascalesi, che, alla seduta per la votazione per l’elezione del Sindaco, non fece partecipare  gli eletti consiglieri democristiani e quelli presenti in aula, si astennero  (pur avendo preso parte anch’essi alla lotta partigiana per liberare la città durante le 4 giornate) e per due soli voti (27 a 25) vinse il Buonocore, 
 Giuseppe Buonocore
il sindaco di Napoli dal 12/12/1946 al 28/2/1948
del Blocco Nazionale della Libertà


 


con i consensi dei soli monarchici, dei liberali e i seguaci del Partito Uomo Qualunque, che era contrapposto a Gennaro Fermariello, del Partito d’azione, il candidato delle sinistre unite, già sindaco di transizione dopo la cacciata dei fascisti.
Come nell’ottocento ed all’inizio del novecento, prima dell’avvento del fascismo, Napoli e tutti i suoi quartieri lontano dal centro storico, come Chiaiano, erano considerati (la periferia) quartieri dormitorio dell’entroterra rispetto al centro città, e quindi vissero in un completo abbandono e arretratezza. Si dovettero fare grandi battaglie per riuscire ad avere qualche minimo servizio, come aver qualche carrozza aggiuntiva ai tram per permettere ai Chiaianesi viaggiatori di raggiungere     i posti di lavoro, che erano tutti concentrati al centro, specie, quelli statali, comunali e nelle banche. Quindi il raggiungimento del centro era quasi un'avventura, sia   la mattina quando si doveva raggiungere il posto di lavoro e sia la sera per il ritorno a casa; la cosa diventava, poi,  un vero sacrificio specie per tanti giovani che dovevano frequentare le scuole superiori, che erano ubicate solo in centro città. 
 
 Il tram, unico mezzo di trasporto 

                                                    operante negli anni 1946 al 1960




















Era un piccolo viaggio, che durava da un’ora ad un’ora e mezza mediamente (immaginate lo stress). La mattina era un calvario, ci si ammassava, come non mai, in vagoni con pochi sedili di legno scomodissimi, che non permettevano di potervi accedere facilmente data la folla dei viaggiatori, che si accalcava, per ciò, ci si era costretti ad aggrappare, per non perdere la corsa, spesso, allo staffone, (Stanga di ferro sopra le ruote del tram, che circondava l’intero classico ferrotrasporto cittadino. Mancava spesso la corrente elettrica, che alimentava i motori elettrici del tram per mezzo del trolley (‘o trolle) e si era costretti ad assistere ad interminabili soste senza poter né andare avanti, né indietro. Con questi vetusti mezzi di locomozione (erano gli unici veicoli per raggiungere il centro) non si poteva procedere all’utilizzo di vie alternative per ovviare al disservizio, e quindi s'inveiva solitamente contro tutto e tutti e così aumentava il malcontento.
Intanto la vita procedeva oltre, con tutte le difficoltà, perché si aveva bisogno di dimenticare le nefandezze e le privazioni della guerra, per ciò si procedeva a far vivere le feste padronali di San Nicola a Polvica nella Piazza Nicola Romano e quelle di San Giovanni e San Raffaele a Chiaiano nella Piazza Margherita nel periodo estivo. A seguito del successo elettorale del 1950 si tenne anche la prima festa dell’Unità, organizzata dalla locale sezione del Partito Comunista Italiano, nella Piazza di Polvica, denominata da quel momento la Piazza rossa, dove anche  era ubicata la Sezione - sede del partito. Appuntamento annuale, che si terrà fino al 2000, divenuta negli ultimi anni, però, non più festa dell’Unità, ma dall’anno 1992 festa della Liberazione e si sarebbe tenuta non più in piazza, ma all’interno dei viali della scuola Elementare Giovanni XXIII al Corso Chiaiano, dopo che nel 1991 si sciolse il Partito Comunista Italiano e nacque quello della Rifondazione Comunista.
Quanto impegno profondevano i militanti di quel Partito (i compagni comunisti, tra i quali a ben ragione mi posso annoverare pure io) nell’organizzare la festa al pari di quelle dell’Associazioni Patronali cattoliche, promovendo questue nelle ore post-lavoro e nei giorni festivi per procacciarsi i fondi avvicinando tutti, semplici cittadini e commerciati locali per allestire un ricco spettacolo musicale canoro con tanto di palco e riuscire ad addobbare ugualmente le strade, come era solito durante questo tipo di feste con tante illuminarie per tutto il quartiere, che terminavano con un rosone con l’insegna della Falce ed il martello. Era uno spettacolo di festa voluto dal popolo, che inorgogliva gli iscritti ed i simpatizzanti Comunisti, ma che coinvolgeva l’intera cittadinanza facendola partecipare alle ampie discussioni di politica cittadina e nazionale di quel periodo, quali come avviare il risanamento, la ricostruzione, come creare lavoro, come qualificare la scuola, come prepararsi al Patto Atlantico, alla pace, ad evitare la guerra fredda tra l’america e la Russia, (discussioni impensabili prima di allora tra la gente comune)
Nel 1952 anche i monarchici vollero imitare i comunisti e senza alcuna preparazione in occasione della vittoria del comandante Achille Lauro a Sindaco di Napoli, che per ringraziarsi il popolo, che gli aveva dato un ampio consenso, regalò in ogni quartiere, anche a Chiaiano, una serata di spettacolo con un concerto vocale e strumentale, che finanziò personalmente e che si tenne nella Piazza Margherita ( miez’ ‘o furne) in una domenica del mese di ottobre, allestito alla meglio su un camion, divenuto all’occorrenza palcoscenico, dove si esibivano di volta in volta cantanti d’ambo i sessi accompagnati da una orchestrina all’uopo raffazzonata.
Anche se fu accettata dalla cittadinanza con soddisfazione, perché era pur sempre uno svago ed uno dei pochi momenti d’intrattenimento collettivo, dato che nella nostra Chiaiano in quel periodo non v’era nulla, neanche una sala cinematografica, fu ugualmente un successo, soprattutto per le ottime esibizioni canore..



Continuerà con nuovi capitoli appena possibile
E’ gradito un commento di incoraggiamento a proseguire.