Capitolo ventiseiesimo
CHIAIANO negli anni Settanta
Continua Nascono le Circoscrizioni
Continua Nascono le Circoscrizioni
Nel
proseguimento degli anni settanta i problemi della periferia, come
ormai, Chiaiano, ne faceva parte ed era considerata, non vengono per
nulla risolti, né tantomeno discussi od avviati ad una giusta soluzione,
anzi si acuiscono, anche se un ben piccolo interessamento si ebbe dalla
nuova Giunta comunale, retta dal Comunista Maurizio Valenzi, spinto dai dirigenti della locale sezione del PCI.
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Intanto
tra le forze politiche locali trovano spazio nuove classi dirigenti,
anche perché il tessuto cittadino non è più composto solo da contadini,
agricoltori, operai, impiegati e commercianti, ma s’era arricchito di
uno strato sociale nuovo, emancipato, evoluto, rappresentato da giovani
eruditi, che erano andati a scuola ed erano desiderosi di far sentire il
loro parere ed in alcuni casi sono definiti i professorini.
Non
bastano più i soliti comizi per essere informati a fare politica, si fa
pure con pseudo giornalini, stampati con un semplice ciclostile, che
inondarono il quartiere con titoli, che richiamavano subito
l’attenzione, come quello di “Chiarezza”, scritto dai
professorini del Partito Socialista italiano, fuori usciti dalla locale
Democrazia Cristiana, che spiegava il perché della loro confluenza nel
partito socialista di Pietro Nenni, non riuscendo ad emergere
dall’oligarchia e dall’egemonia della vecchia classe dirigente
dominante, fatta di nomenclatura chiusa, che non desiderava per nulla
fenomeni innovativi, né tantomeno partecipazioni giovanili al potere
senza passare per la cosiddetta trafila dei portaborse.
Per i professorini dell’epoca s’identificarono il prof. Giovanni Feminiano, Sabatino Jodice ed altri non meglio noti e qualificati.
La risposta al Giornalino “ Chiarezza” non
tardò e subito i Democristiani locali, quasi come una sfida, proposero
il loro Giornalino, anch’esso in ciclostile con il titolo
rappresentativo di “Fra noi “
per affermare che solo loro erano i depositari della rinascita civile
del paese e della città, dopo la fase oscura monarchica laurina ed erano
i soli difensori della libertà garantita dalla fede cattolica. Questo
giornalino fu redatto dai vari, Vittorio Chiarolanza, Alfonso Montesano, Vincenzino Diodato. Vincenzo Pascale (detto Pisticchio)
Nel
contesto giovanile dell’epoca, fecero sentire la loro voce perfino i
comunisti, che erano rappresentati anch’essi da giovani intellettuali e
non più ignoranti (come lo erano stati fino allora, perché provenienti
dalla sola classe operaia e contadina) ma ben preparati ed informati
delle vicende politiche, poiché avevano frequentato sia le assemblee
cittadine delle sezioni, che quelle della federazione provinciale, dove
si discuteva dell’impegno del partito sia in ambito nazionale che
cittadino, e redassero e diffusero il loro punto di vista con un loro
bollettino ciclostilato, con l'emblematico titolo “‘A Verità” per spiegare la reale situazione del quartiere e la mancanza di prospettive per il futuro dei giovani.
Facevano parte del cosiddetto circolo della nuova Gioventù Comunista Salvatore Vacca, Sequino Tarcisio, Napolano Salvatore, Lotti Giovanni, Ruggiero Giuseppe e tanti giovani emergenti, che non volevano sottostare al potere dominante retto dal sistema delle clientele e della raccomandazione.
In
questo ambiente nuovo anche Chiaiano pretendeva di poter contare e pur
sapendo che la nuova giunta poteva operare poco sui grandi temi
politici, poiché doveva fare i conti con l’opposizione, non avendo una
sua sufficiente maggioranza,
Dopo
la prima fase sperimentale il decentramento amministrativo fu reso
ufficiale con la prima Giunta Valenzi e pertanto con nomina diretta dei
partiti politici rappresentati in consiglio comunale al 31,12,1977 per Chiaiano fu varata la seguente assise circoscrizionale(o meglio il Consiglio di Quartiere)
Aggiunto del Sindaco,
(come allora si chiamava il presidente) fu nominato, come da accordo
provinciale tra i partiti che sorreggevano la giunta, per Chiaiano, il socialista , il rag. Mannato Angelo.
I Consiglieri furono:
8 del PCI (Capuozzo
Clara, Di Biase Felice, Martino Raffaele, Napoli Salvatore, Napolano
Salvatore, Riccio Giuseppe, Sequino Raffaele, Vaccaro Biagio)
7 della DC (Cammarata Umberto, Del Core Francesco, Di Maio Stanislao, Di Maro Antonio, Moscariello Giuseppe, Pagano Enrico, Tomas Carmela)
1 del PSDI (Di Guida Biagio)
2 del PSI (Di Guida Vincenzo, Mannato Angelo))
2 del MSI/D.N. (Di Marino Elio, Traverso Raffaele)
Furono
costruiti gli scranni per i novelli consiglieri circoscrizionali ed il
parlamentino locale fu allestito nei locali, al piano terra del vetusto
palazzotto municipale, Una volta, negli anni cinquanta erano stati
utilizzatti come aule della scuola elementare mentre ora sede degli
uffici demografici dell' Ex Comune di Chiaiano ed Uniti, al corso
Umberto I, ora denominato Corso Chiaiano.
Per ogni seduta consiliare era esposta sul balcone al primo piano, del palazzotto municipale, la bandiera del Tricolore, in segno dell’ufficialità dell’avvenimento, e d’invito alla cittadinanza di potervi assistere.
Per ogni seduta consiliare era esposta sul balcone al primo piano, del palazzotto municipale, la bandiera del Tricolore, in segno dell’ufficialità dell’avvenimento, e d’invito alla cittadinanza di potervi assistere.
Nei
primi tempi ad ogni riunione di consiglio partecipava l’assessore
competente, inerente all’ordine del giorno in discussione, od un suo
delegato, invitato dall’aggiunto del Sindaco. Alcuni risultati
interessanti si ebbero inizialmente e pareva che la democrazia, come
sancita nella Costituzione Repubblicana, stesse veramente decollando,
v’era partecipazione popolare alle sedute consiliari, pareva che stesse
nascendo un nuovo modo di far politica.
Fu
solo un pio desiderio, ma tutto tornò come prima, le delibere del
Consiglio Circoscrizionale (anche se come previsto, erano solo
consultive) non furono mai tenute nelle debite considerazioni, poiché
gli assessori della giunta comunale disattendevano i pareri del
Consiglio dei Quartieri, operando come se non ci fossero ed annullando
così il loro effetto di partecipazione attiva popolare.
Non
fu così per tutti i quartieri e cosi si giunse alla fine della
legislatura dell’esperienza Valenzi svogliatamente senza una
rivoluzionaria scossa, tanto, attesa e voluta dal popolo.
In
quegli anni, assistiamo ad un fatto di cronaca, si dovette registrare
il crollo di una palazzina di un piano in Via Chiesa a Chiaiano, a
seguito di uno scoppio di fuochi d’artificio tenuti in deposito nella
cucina nel basso al piano terra.
Muro che delimita crollo palazzina a via Chiesa |
Così
si pensò e si ritenne in un primo momento, ma poi si accertò la causa
dello scoppio fu la deflagrazione di una bombola di gas difettosa. Nel
crollo morirono la coppia che abitava il basso, trovata nel vano adibito
a cucina, dove era collocata la bombola a gas e la bambina che abitava
al primo piano, mentre il fratellino fu salvato perché tirato dalle
macerie per il pronto intervento dell’intera popolazione chiaianese,
accorsa in soccorso al primo rombo dello scoppio.
Sul luogo del crollo non si è più costruito e l’area tuttora è tutta transennata con un muro di cinta.
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