Buon Giorno – Buon Venerdì 24 Ottobre 2025
--- San Ciriaco – San Claudiano – San Luigi Guanella –
Sono insufficienti
nel bilanco statale, appena approvato, gli stanziamenti per l’Assistenza Sanitaria Pubblica,
in quanto, chi deve ricevere una
prestazione, da parte di una struttura sanitaria pubblica, è diventata una chimera, poiché
deve sottoporsi a lunghe file o persino mesi d’attesa. per questo impellente motivo
si preferisce non usufrirne, pur avendo consapevolezza di pagare il prescritto Ticket per ricevere
la prestazione spettante prevista per legge.
L’inefficienza viene giustificata che non ci sono
risorse economiche per l’adeguato finanziamento. Intanto si
stanziano quelle poche risorse
disponibili che si riescono ad esigere dalla
tassazione dei contribuenti, specie dai lavoratori in genere e dai pensionati, nel
finaziare gli armamenti.
Un tempo non molto lontano eravamo un ‘eccellenza per il
Servizio Pubblico Sanitario, che tutti popoli del mondo ci invidiavono. per la
sua efficienza.
Ora, purtroppo, per curarsi, bisogna ricorrere alla Assistenza
Sanitaria Privata, con costi eccessivi e proibitivi, specie per i meno abbienti,
e per questi poveretti, la rinunzia è obbligatoria.
Questo problema, sia per le troppe incombenze, che sono
tante, come la mancanza di sanitari, medici e infermieri, diventa non
importane, né necessario. per andare avanti, ed esistere serenamente.
Dopo questa amara riflessione, come il solito, dopo
avervi inviato il mio augurale buon giorno, vi posterò, una mia approfondita
curiosità mitologica che fa chiarezza sul motivo effettivo della antica guerra di
Troia..
La Curiosità mitologica odierna è::
***Paride,
il principe troiano***
(Protagonista della guerra di Troia)
Paride, molti si domandano, essendo
il principale protagonista dell'arcinota ”Guerra di Troia”, che è conosciuta
nello studio dei poemi del grande Aedo Greco, Omero, dove si apprende la storia dell’età antica, chi fosse e
rappresentasse per scatenare quel tale conflitto?
L’Approfondimento effettivo dei fatti, avvenuti
in quella parte dei paesi del mondo antico, avviene quando si leggono i testi
denominati “Iliade e Odissea”, dove sono riportate le gesta dei valorosi
guerrieri, sia Greci, che Troiani, a seguito della sanguinosa guerra di Troia,
per riscattare l’oltraggio, subito dal re greco “Menelao”, perché gli era stata portata via la sua bella consorte, “Elena”, dal principe troiano, “Paride”.
Iniziamo col dire che il troiano, Paride. era il secondogenito dell’allora
re di Troia, Priamo e della consorte Ecuba, poiché era nato dopo l’altro
figlio, “Ettore”, che fu un eroe,
quasi invincibile nella durissima lotta tra i combattenti Troiani e Greci.
Paride, appena neonato, fu portato
sul monte “Ida” da Agelao, un fedele
servitore di Ecuba, sua madre, per non farlo uccidere, ma abbandonarlo nei
boschi, come aveva pure voluto e deciso
suo marito Priamo, il Re di Troia, quando apprese il nefasto vaticinio, la fine
del suo regno, dall’altro suo figlio, Esaco, che era chiaroveggente, avuto con
una sua concubina, Arisbe. La crudele e sanguinosa predizione della fine di Troia, fu confermata
anche da sua figlia legittima, Cassandra,
nota anche ella, come oracola, che
conosceva il futuro.
Il neonato, piccolo principe Paride,
fu, quindi, portato da Agelao, sul monte “Ida”, e cambiandogli il nome in “Alessandro”
lo affidò ad alcuni pastori residenti in quei boschi, che lo allevarono e lo
protessero. Divenuto un
bellissimo e fortissimo giovane, Paride era ammirato per la sua prestanza
fisica e prontezza decisionale, perché sapeva far pascolare e difendere il
gregge, a lui affidato, per non farlo rubare dai ladri. Partecipando e vincendo alle gare di giuochi
funebri, svolte per volere del re Priamo
, per onorare e ricordare il figlio, che riteneva morto, appunto Paride, mise come premio un grande toro al vincitore. Paride
sconfiggendo tutti i partecipanti, tra i quali alcuni suoi fratelli, si
presentò alla reggia di Troia per ritirare il premio spettandogli, il toro, in
qualità di vincitore.
Riconosciuto da sua sorella
Cassandra, la chiaroveggente, nel tempio di Zeus (Giove), dove Paride si era
rifugiato per sfuggire alla vendetta di Deifobo,
un suo fratello, che desiderava ucciderlo con le sue guardie,dopo la sconfitta
subita durante le gare funebri. Infine il bel giovane Paride fu riconosciuto e
accolto da sua madre Ecuba, poiché riconobbe il sonaglio, che portava appeso
gelosamente sulle sue vesti, come quello che aveva attaccato sulle fasce del
suo neonato, quando lo fece abbandonare dal suo servitore, Agesilao nei boschi
del monte Ida. Convinto sia da sua
moglie Ecuba, che da sua figlia Cassandra, anche Priamo accettò l’identità di Paride,
assegnandogli il suo posto nella corte reale, come principe, poiché fu felice
di aver ritrovato quel figlio, che riteneva morto, da quando lo aveva fatto
abbandonare in balia degli animali selvatici, che infestavano i noti boschi
dell’Ida.
Prima del riconoscimento di Priamo ed Ecuba, un giorno
mentre pascolava le sue mandrie sul monte Gargaro, la cima più alta del monte
Ida, il nostro principe troiano, Paride, vide avvicinarsi a lui tre bellissime
donne, che erano le Dee (Era, Atena, Afrodite) scortate dal Dio, Ermes (Mercurio),
il quale gli consegnò la mela d'oro, per ordine di Zeus (Giove), destinata a
suo inappellabile giudizio, simboleggiante chi fosse la più bella delle tre.
Tale formale richiesta divina, imposta al bel giovane mandriano, Paride, era
scaturita, perché, quando tutti gli Dei erano radunati per festeggiare le nozze
di Teti e Peleo, la Dea Eris, quella della discordia, poiché era stata esclusa
dalla festa nuziale, lanciò un pomo d’oro (la mela dorata) in mezzo ai festeggianti partecipanti divini con lo
scopo di doverlo accordare a chi fosse ritenuta la più bella delle tre presenti
Dee, (Era (Giunone), Atena (Minerva) e Afrodite(Venere).
Per farsi scegliere le tre Dee, proposero a Paride,
delle facoltà onnipotenti per l’essere umano con delle caratteristiche
speciali, come da parte di Era (Giunone), che l’avrebbe fatto diventare l’uomo
più potente del mondo, mentre la Dea Atena (Minerva), gli prospettava che se
avesse scelto lei, sarebbe diventato l’uomo più sapiente del mondo, infine
Afrodite (Venere), gli garantiva il possesso della donna più bella, che mai si
fosse vista.
Paride, dopo le lusinghiere promesse da parte delle
tre Dee, scelse di consegnare il Pomo d’oro, a Afrodite (Venere), perché
riteneva di essere già un forte e valoroso giovane e consapevole di un’innata
saggezza, perché incuriosito di conoscere la più bella donna, esistente
dell’epoca e possederla con l’aiuto divino.
Vivendo alla corte del regno di Troia, il giovane
principe Paride, partecipò anche lui a un nuovo concilio, indetto da suo padre
Priamo, per esaminare le pacifiche condizioni offerte dai vari regnanti greci,
consegnate da un loro rappresentante, che era il re di Sparta, Menelao. Tale
pacifiche condizioni erano proposte per evitare il nuovo conflitto tra i regni
greci e Troia, che si affacciava nel mare Egeo, per ottenere la restituzione di
“Esione”, sorella del re Priamo,
rapita e fatta prigioniera dal greco Telamone, Re di Salamina
Il rapimento di
“Esione” accadde durante
un'incursione armata di Telamone, che aveva fatto sotto le mura di Troia, dopo
aver ucciso suo padre, Laomedonte e
preso come prigionieri, i suoi fratelli maschi.
Tale avvenimento dell’incursione armata avvenne a seguito del rifiuto del ricchissimo re,
Laomedonte ma, spergiuro, che non volle pagare il lavoro svolto da suo padre
Eaco, che aveva partecipato a costruire con l’aiuto degli Dei, Apollo e
Poseidone, le mura della cittadella fortificata di Troia. Telamone si prese come ricompensa della
partecipazione al conflitto vinto, oltre i 7' figli maschi dello spergiuro re
troiano, Laomedonte, anche la bella figlia, Esione. Attratto dalla bellezza della fiera
principessa troiana, promise di sposarla, se avesse accettato la sua richiesta,
avrebbe, potuto riscattare la libertà di uno solo dei fratelli, suoi diventati
prigionieri. Esione, accettò il compromesso, dando come riscatto per la
liberazione di uno solo dei suoi fratelli, perfino il suo velo dorato con cui
era coperta. Esione, quindi, scelse il fratellino Podarce, che da quel momento
prese il nome di Priamo, che significa appunto ”Riscattato”, e seguì il suo
nuovo compagno, Telamone, sull’isola di Salamina, dove gli diede il figlio
Teucro.
Le imagini sottostanti sono:
Omero-
busto marmoreo
PARIDE - Busto marmoeo
Agelao, consegna il piccolo Paride ai pastori Paride
e le tre Dee sul monte "Ida"(Era,Minerva,Venere) Laomedonte, primo Re di
Troia,statua nel tempio di Afaia Eaco, Re di
Salamina, padre di telamone
Telamone re di Salamina, figlio di Eaco
Priamo re di
Troia, fratello di Esione, padre di
Paride
Ecuba , consorte di Priamo, regina di Troia
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