lunedì 22 settembre 2014

La Madonna delle Mosche







Immagine originale della madonna
Santa Maria di Costantinopoli
Nota come La madonna delle Mosche












Immagine ridipinta su tela nel 1850 della madonna
Santa Maria di Costantinopoli
volgarmente detta " Madonna delle Mosche"




 Una prima Chiesetta, dove si venerava Anticamente, sin dal XVI secolo  un' immagine di S.Maria di Costantinopoli. per la presenza di alcuni allevamenti di bufali nelle Paludi Napoletane, una località, ora coperta dalla sede ferroviaria, fu denominata: "acqua della Bufola ( o Bufala ) " ;
 proprio qui in questo luogo l' antica chiesetta che custodiva tale immagine, apparteneva alla nobile famiglia 
"Delli Zaccaria" e prima del 1700 andò distrutta (forse a causa di un incendio o del terribile terremoto nel Beneventano del 5 giugno 1688 che danneggiò gravemente numerosi edifici della città di Napoli ).

La prima immagine della Madonna di Costantinopoli, custodita allora nell' antica chiesetta, andò distrutta in epoca imprecisata. Al suo posto, verso il 1850, ne fu dipinta in tela un' altra con alcune mosche, donde il titolo " S. Maria di Costantinopoli, volgarmente detta delle Mosche ".

Questo titolo è giustificato da un' antica e graziosa tradizione. Circa tre secoli e mezzo addietro avvenne una grande invasione di grosse mosche nelle Paludi Napoletane al Pascone, e gli ortolani, spaventati già dalle numerose epidemie di quel secolo, nella loro pietà si rivolsero alla Vergine di Costantinopoli per essere liberati da quegli insetti tanto molesti alle persone e dannosi ai campi ed avendo ottenuta la grazia, si adoperarono di tramandare il prodigio ai loro posteri, i quali, quando sorse la necessità di soppiantare il primo quadro distrutto, fecero dipingere l' attuale immagine con delle mosche ( 9 per la precisione ) per ricordare in futuro il favore ottenuto.
In realtà il titolo “Madonna delle Mosche ”  dovette affermarsi fin dai primi anni successivi al famoso prodigio perché tale denominazione la  troviamo citata  in un documento del 1837.

La tela ritrae la Madre di Dio come colei che indica la via che è Cristo Signore; infatti  il pittore ha voluto mettere in risalto questo significato dipingendo la mano destra di Maria che indica decisamente il Bambino Gesù che, a sua volta, ha la mano destra in atteggiamento di benedire l' umanità e la sinistra che regge una sfera sormontata da una croce, simbolo di Cristo Salvatore del mondo e Signore dell' Universo. La Vergine è mostrata anche come Regina degli Angeli e dei Santi per il fatto che due angeli reggono la sua corona regale nelle mani.

E' da notare anche le mura con torri della città di Costantinopoli sotto il trono della Madonna e tra i due santi, Antonio da Padova e Francesco d' Assisi. 

Infine tra il gruppo dei Santi e della Madonna col Bambino, si trovano dipinte 9 mosche, alcune sulla nuvoletta che sorregge il trono, altre nel cielo oscurato .

Questo quadro gravemente danneggiato dall' incursione aerea del 1943, fu restaurato dalla paziente opera del professor Giglio Mormile.

Attualmente l’ immagine della Madonna delle mosche si può ammirare nella chiesetta all' angolo di via Benedetto Brin e via S. Maria di Costantinopoli alle Mosche, sorta lì proprio per ricordare l' esistenza dell' antica chiesetta posta più avanti, . dopo aver peregrinato per oltre 20 anni in 5 cappelle provvisorie, a seguito della costruzione della linea ferroviaria.

Icona di Santa Maria madre di Gesù  
copia del dipinto venerata a Costantinopoli 
che una pia tradizione attribuisce al pennello
 dell’Evangelista Luca.







 L’icona di S. Maria di Costantonopoli che si venera a Napoli non è altro che una copia della Madonna di Itria o Odigitria, cioè della Madre che indica nel Figlio la Via da seguire, portata a Costantinopoli da Antiochia nel V secolo d.C.,  fu posta dall’imperatrice Pulcheria in una chiesa da lei edificata nel quartiere di Santa Sofia. La devozione dell'icona si diffuse rapidamente da Costantinopoli  in tutte le regioni d’ influenza bizantina e non è quindi un caso che i “pii Christi fideles siculi” di Napoli si mettessero sotto la protezione della Vergine venerata con questo titolo. 
 Dal famoso dipinto della Madonna delle Mosche, alias S.Maria di Costantinopoli nacque il  detto napoletano:     " ’a Maronna t’accumpagna " che si addice quindi pienamente al titolo della Madonna di Costantinopoli, detta volgarmente delle Mosche, perché esprime visivamente la sua missione di Madre che vigila sul cammino dei suoi figli.



2 commenti:

  1. Ho letto con piacere questa breve narrazione di una tradizione popolare; ce ne sono molte nel nostro paese, e sarebbe un peccato andassero perdute; grazie a chi ha raccolto queste notizie.

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  2. Vivo in Brasile, e come si sa, ci si interessa della propria terra molto più quando la si lascia.
    Avevo avuto un episodio di lavoro molti anni fa a Napoli, e credo fosse vicino al sito dove si trovava quella immagine, che non ho visto, ma di cui mi perlarono. Il nome mi aveva incuriosito, e oggi ho trovato le notizie che mi hanno chiarito il perchè del nome così curioso. Bravo Sasà!

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