domenica 24 dicembre 2023

'O ZECCO (gioco con monetine dei centesimi "Fuori corso")

 'O Zecco, Termine napoletano di un gioco, detto in Italiano = "Sbattamuro" che vedeva protagoniste le monete, strumenti attivi del gioco... E così le monete da qualche "soldo" (come si chiamavano una volta le monetine dei centesimi di Lira di un tempo,( 2 soldi= 10 centesimi, 4 soldi =20 centesimi, e meza lire = 50 centesimi) andate fuori corso nel 1946 a seguito di una forte inflazione.      La moneta da "Due soldi", più leggera, che era definita, 'A Ndacca" era quella che si utilizzare per sbatterla al muro e farla ribalzare. con quella degli altri precedentemente tirate e misurare la distanza  per avvicinarsi quanto più possibile al bersaglio stabilito)  Monete metalliche nelle mani dei nostri padri o nonni, tanti anni fa, o le centolire o cinquanta in anni più recenti,dopo il passaggio a quelle decimali. ed erano usate nel gioco dello "Zecco a muro" come biglie di gioco. Bisognava colpire una moneta tirata prima, posta per terra con un’altra moneta in tal maniera da arrivare quando più vicina possibile  e misurare la distanta con una misura standard ,('Nu Palmo e 'nu Ziracchio). Spesso era anche utilizzata  al suo posto una pezzo di ramettto o un filo di spago, detta. "Pagliuca" che era la minima distanza uguale per tutti i contendenti e quindi conquistare la vittoria, consistente una quatità di monete da 4 soldi. Anche in questo caso è da ricordare la foga e la passione che si metteva nel gioco in quanto quelle monetine, che si agognava magari vincere all’avversario, per le ristrettezze e le povertà di un tempo, diventavano preziose e meritevoli di essere conquistate in accanite dispute fino "all’ultimo lancio" ..." lo Zecco" si giocava all’aperto dove ci si poteva sfrenare e magari in qualche angolo di piazzetta in compagnia di qualche "ragazzo conoscente del luogo..

 

 Lo Zecco o meglio lo "Sbattamuro" era giocato . quando i mezzi a disposizione erano pochi, la voglia di gioco tanta si cercava un buon muro, qualche giocatore volenteroso, un pò di monetine dei vecchi centesimi e si dava via alla gara. Il gioco consisteva nel lanciare accortamente le monete cercando il rimbalzo su un muro e l’avvicinamento quanto più possibile accurato ad altre monete o "formelle" così da conquistarle a loro volta. .... Insomma, un pò come il celebre gioco delle bocce dove ci si deve avvicinare con la propria boccia al pallino il più possibile. In questa maniera ogni angolo di piazzetta, ogni cortile poteva diventare "terreno di gioco".... per accese dispute con in palio qualche nuova moneta a corso legale in decimali da usare poi come un proprio tesoretto....

 

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