Buon Giorno – Buon Sabato 4 Ottobre 2025
San Francesco --- Sant’Aurea -– San Quintino -–
Stamane desidero fare gli auguri ai tantissimi che hanno come nome Francesco e chi compie gli anni. Quanto è bello poter affermare che l’amicizia è un sentimento, che unisce, a volte è un toccasana meraviglioso, che produce una carica emotiva, basata sul rispetto e la reciproca disponibilità, che soddisfa l’animo e il cuore, specie se è sincera senza infingimenti. Intanto stamane sono arcicontento di aver appreso dalla tv la notizia, che il piano di pace di Tramp, è stato accettato da Amas, rappresentante il popolo, in cambio del ritiro dell'esercito ebraico e la fine dei bombardamenti su Gaza.
Dopo questa bella notizia sul conflitto dei paesi del medio Oriente , come promesso, vi posterò il seguito della narrazione di Umberto II° di Savoia, noto come il Re di Maggio.nel periodo dopo la proclamazione della Repubblica Italiana.
11^ puntata - Dopo il processo di Piazza del Plebiscito
Storia di CASA Savoia - Umberto II° -(prima parte)
Storia di Casa Savoia-Umberto II° di Savoia
L'esilio e la morte
“E’ passata una settimana, Professò, finalmente, vi siete fatto vivo! Speravo tanto d’incontrarvi, pur non sapendo quando, perché avevo tanta curiosità di conoscere come era finita la vita di Umberto II° di Savoia, l’ultimo Re d’Italia, il cosiddetto " Re di Maggio" e come trascorse l’esilio, come morì, e chi l’assistette dei suoi fino alla fine".
“Non ti preoccupare, mio caro, Castagna, spero, come sempre, d'essere esauriente, per quanto mi è possibile, anche nei particolari”.
Risposi salutando e mi scusavo di non essermi venuto prima, giustificando che non avevo sopportato la glaciale temperatura, che si era abbattuta durante questi giorni improvvisamente nella nostra città, era gennaio inoltrato.
“Allora! Eravamo rimasti che, dopo il Referendum, Umberto II di Savoia, aveva lasciato Roma ed a bordo di un aereo si era diretto verso il Portogallo a Cascais, facendo, però, uno scalo tecnico a Barcellona in Spagna e così lo ritroviamo in esilio, in una terra straniera e dopo pochi giorni si riunì con la moglie, Maria Josè e tutti i suoi 4 figli. I quali, madre e figli l’avevano preceduto qualche giorno prima”.
"Caro Tore Castagna, devi sapere che il buon Umberto, dopo il proclama di “Roma del 13 Giugno1943, dove il risultato elettorale anche se provvisorio sanciva la vittoria alla Repubblica, era convinto che dopo un breve periodo di allontanamento dall’Italia, sarebbe ritornato dopo la ratifica dei risultati definitivi, che avrebbe dovuto pronunciare la Suprema Corte di Cassazione per il giorno 18 giugno1943". (La ratifica era necessaria, dopo il controllo delle schede ritenute errate, nulle e quelle in bianco, perché, a seguito dei ricorsi presentati dal movimento dei monarchici, occorreva anche un’ulteriore giusta interpretazione della legge, per la quale aveva bisogna di una chiarificazione per come si doveva intendere il raggiungimento del quorum, se in base alla quantità de votanti legittimi o dei voti validi espressi, compresi quelli errati e quelli senza alcuna indicazione)
Il dubbio fu sciolto definitivamente con la sentenza della stessa Suprema Corte di Cassazione emessa il 18 giugno 1946, che sancì con una votazione di dodici contro sette (La corte era composta di diciannove magistrati)una volta per tutte la nascita dello stato repubblicano. La ratifica dei risultati definitivi fu pronunciata dalla Corte di Cassazione con una maggioranza assoluta dei due terzi rigettando i vari ricorsi e stabilendo che: per maggioranza degli elettori votanti, si doveva intendere maggioranza dei voti validi, e così fu ufficializzata la nascita definitiva della Repubblica Italiana.
"Era convinto, Umberto, che il suo allontanamento dall’amata Patria, si doveva ritenere un segnale significativo, come suo personale apporto alla pacificazione del popolo, e poi col suo ritorno, avrebbe contribuito fattivamente alla ricostruzione dopo gli avvenuti disastri della guerra.”
Risposi poi alle altre domande informando il mio amico interlocutore che: "Umberto di Savoia, dopo aver perso il titolo di Re ed il potere, nell’esilio di Cascais in Portogallo assunse il titolo onorifico di “Conte di Sarre”, come già in precedenza, aveva fatto il suo antenato bisnonno, Carlo Alberto, quando abdicò a favore del figlio Vittorio Emanuele II. Per ciò che riguardò l’abdicazione, Umberto non ci pensò mai, anzi era convinto che con l’aiuto del movimento monarchico nazionale italiano, che era stato presente sia nella costituente, che poi nel Parlamento repubblicano, di tornare nella sua patria". Speranza che perse dopo le fatidiche norme, approvate dall'Assemblea Costituente, che sancirono al Capoverso della XIII disposizione finale e transitoria, in appendice alla nuova Carta Costituzionale, che prevedevano il divieto ai membri ed ai discendenti di Casa Savoia di ricoprire uffici pubblici, né assumere cariche elettive. Infine agli ex re sabaudi, alle consorti ed ai loro discendenti maschi, si vietò l’ingresso ed il soggiorno nel territorio nazionale.
“Fu un grave colpo per l’esule sabaudo e come risposta al divieto, per prima cosa, chiamò la casa, dove dimorò, poi, fino alla sua morte, “Villa Italia”, che divenne il suo unico rifugio, lontano dalle mondanità dell’epoca, ricevendo solo visite di connazionali a lui fedeli”.
“Mio caro professor Sasà, se non sbaglio tale anacronistiche, norme sono state poi abrogate! Mi sapete dire, quando?” Interloquì il caro Castagna, al mio dire e come sempre gli risposi :
Il ritorno avvenne esattamente il 1° marzo del 1987
“Si dovettero aspettare parecchi anni, e per non farla lunga, posso informarti che solo alla moglie di Umberto II, l’ultima regina d’Italia, Maria Josè, dopo la morte diell'ultimo Re Savoia, Umberto II, avvenuta il 18 marzo 1983, fu permesso, grazie ad un collegio di giuristi di Padova, nel 1987 di poter ritornare in Italia". (Il suo ritorno avvenne nel 1988 per partecipare ed assistere ad un convegno storico, dedicato alla figura di Sant’Anselmo nella città d'Aosta).
"Dopo la morte di Maria Josè, avvenuta il 27 gennaio 2001 a Ginevra, si deliberò infine, dopo vari rinvii, alla abolizione del divieto di poter far rientrare sul suolo italiano anche tutti i discendenti maschi del Re Savoia".
Le norme della proibizione hanno cessato i loro effetti con l’articolo unico della legge costituzionale n. 1 del 23 ottobre 2002
come pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 26 del 26 ottobre 2002,
che recita così”:
“Il testo dei commi primo e secondo della XIII-disposizione transitoria e finale della Costituzione, i cui effetti si esauriranno a decorrere dalla data d'entrata in vigore della presente legge è il seguente:
"XIII. - I membri e i discendenti di Casa Savoia non possono ricoprire cariche elettive.
Agli ex re di Casa Savoia, alle relative consorti e ai loro discendenti maschi sono vietati l'ingresso e il soggiorno
nel territorio nazionale.".
“Si dovettero attendere quasi 60 anni per porre fine al divieto dell’esilio dei discendenti maschi degli ultimi re del casato dei Savoia? Erano così pericolosi? Facevano tanta paura? Me lo spiegate, professò! Non sono monarchico e so che anche voi non lo siete, ma in tutti questi anni, quali motivi di contrasto allo “Stato Repubblicano” furono procurati dagli ultimi reali d’Italia? Perché tanto rancore e livore nei loro confronti? Mi pare, se ho letto bene la storia, e spero di non sbagliare proprio Re Umberto e la regina Maria Josè non avevano simpatie con il regime fascista e si erano adoperati, sia ufficialmente sia segretamente, per abbatterlo?”
“Non so cosa dirti! Non so risponderti, mio caro Tore Castagna, anche perché si può dire, è storia recente!”.
Le immagini sottostanti sono:
Umberto II di Savoia, in partenza da Ciampinoil 13/6/1943
Umberto II di Savoia e Maria Josè ed i loro 4 Figli
Maria Josè con il piccolo Vitt.Emanuwle IV
Umberto II di Savoia, in esilio a Cascais
Gli Ex reali d'Italia con i figli ad una festa con i reali del Belgio e rispettivi figli
Incontro del papa, Giovanni Paolo II, e Umberto II°
Curiosità storiche e mitologiche. Posti e luoghi di Napoli. Mestieri antichi napoeltani. Poesie in Napoletano. Racconti dialogici tra i due alter-ego dell'autore del blog: Sasà (lo scansafatiche, l'es) e il professore (il saggio, il super-io) sullo sfondo di una Napoli con le sue bellezze e contraddizioni.
sabato 4 ottobre 2025
Buon Giorno – Buon Sabato 4 Ottobre 2025 - 11 puntata
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ci sarà con la seconda parte la fine di Umberto IIà Re d'italia, non mancata domani a leggere la puntata. grazie
RispondiEliminaBuonasera Professore, ho letto ,come sempre, la sua pagina di Storia
RispondiEliminati ringrazio semptr chr ti piacciono i miei post di stotia. ma non è finita la seconda parte della punta7scriverò notixie che poi conoscono e spiegano come vissro gli ultimi reali savoia.
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