martedì 16 gennaio 2018

la novella della leggenda dell'amore tra Vesuvio e Capri

Una leggenda d'amore - il vulcanoVesuvio e l'isola di Capri -     scritta Matilde Serao








il Vulcano  Vesuvio











Il vulcano Vesuvio dal golfo di Napoli







il racconto “La leggenda dell’amore” è resa celebre dalla nota scrittrice, Matilde Serao, nel personificare i più celebri e conosciuti luoghi di Napoli in una struggente ed appassionata storia d’amore. quale è, appunto, la tragica storia di due amanti divisi dalla rivalità delle rispettive famiglie: il cavaliere iracondo Vesuvio e la pia fanciulla Capri.
La storia narra che : “ un nobile signore, appartenente ad uno dei primi seggi della città, la Napoli bene, e che s’innamorò perdutamente di una fanciulla di altra casa rivale nemica; era il cavaliere di carattere violento, di temperamento focoso, pronto al risentimento ed all’ira. Pure, per ottenere la donna che amava, sarebbe diventato umile come un poverello cui manca il pane.

Ma l’amore dei due giovani, anziché diminuire e lenire le collere di parte, valse a rinfocolarle – e per preghiere ed intercessioni che venissero fatte, la nobile famiglia Capri non volle accettare il matrimonio. Anzi per trovar rimedio all’amore dei due, fu deciso imbarcare la fanciulla sopra una feluca e mandarla in estranea contrada.






l'isola di Capri e i suoi faraglioni


Ma essa che si sentiva strappar l’anima, allontanandosi dal suo bene, come fu fuori del porto, inginocchiatasi e pronunciata una breve preghiera, si slanciò nell’onde, donde uscì isola azzurra e verdeggiante.


IL vesuvio ed i Campi Flegrei





Ma non si chetava l’amore nel cuore del nobile Vesuvio, quale era il nome del cavaliere e la collera gli bolliva in corpo: quando seppe della nuova crudele, cominciò a gittar caldi sospiri e lagrime di fuoco, segno della interna passione che lo agitava; e tanto si gonfiò che divenne un monte nelle cui viscere arde un fuoco eterno d’amore. Così egli è dirimpetto alla sua bella Capri e non può raggiungerla e freme d’amore e lampeggia e s’incorona di fumo e il fuoco trabocca in lava corruscante…”

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