‘O Vampietto
Generalmente il Vampietto era ed è un banchetto con scansie e scalini per mettere in bella mostra mercanzia varia, prodotta della campagna (Nocciole, noci, carrube (suscelle) e semi vari secchi) o specialità di parte di animali macellati, dopo essere cotta e bollita, (maiale o vitello).
Tali carrettini
mobili su quattro ruote fino a qualche anno fa li potevi trovare nei pressi
dello stadio, durante una partita o agli angoli della strada di sera e negli
spazi antistanti ai cinema.
Il più noto e meglio rappresentativo era il carrettino mobile di (‘o pere e ‘o musse) e il suo venditore, conosciuto come ('O Carnacuttaro).
‘O Vampietto, quindi,
è la tipica bancarella o meglio il
carrettino mobile sul quale è allestita in bella mostra una specialità
culinaria napoletana, (‘O pere e ‘o musso), per essere venduta la sera per gli
angoli delle strade campane, dove è solito, passeggiano o s’incontrano i
viandanti per andare al cinema o feste popolari. Descriviamo cosa è (‘o pere e ‘o musso),
poiché sono una specialità culinaria di lunga e consolidata tradizione, che si
prepara con il piede di maiale (‘o pere), mentre (‘o musso) è invece il muso
del vitello, anche se erroneamente si considera muso di maiale (o musso ‘e puorco). Spesso
sul Vampietto del (‘o pere e ‘o musso) contiene anche altre parti degli animali macellati, precedentemente cotte, come: il piede di
vitello, quello
di capretto e varie frattaglie,
(tra cui la trippa), cioè
i quattro stomaci della vitella, e (cientepelle) come la mammella della mucca da latte,
le parti inferiori o il retto della vitella.
Queste e altre parti d’animali rappresentano
un classico del cibo da strada della cucina partenopea, perché bollite, dopo
un’accurata depilazione, e infine tagliate in piccoli pezzi e servite freddi,
condite, però, con sale e succo di limone. La salatura avveniva nel servire il
tutto, utilizzando un caratteristico strumento, un dosatore costituito da un
corno di vitello bucato all’estremità.
Il Vampietto, infine, delle noci, ( de Nucelle) delle nocciole, (de Semmiente) fiori di zucca, (Ciceri) ceci, ma soprattutto (de spassatiempe) fave secche e mandorle, era quello(do' Nucellare), del Nociaiuolo o Nocellaio, cioè il venditore ambulante di tali prodotti di frutta dal guscio, crudi o cotti. Un tempo e ,a volte, ancora oggi ‘o nucellare va per vicoli e si mette ( ‘o Pendone) agli angoli delle strade con il suo " Vampietto" (sorta di carrettino con scansie con scomparti, dove sono messi in bella mostra tutti prodotti crudi o cotti, quali, nocelle (nocciole), ciceri, e’ semmiente ( fiore di zucca) ‘’ fave secche e mandorle (‘o spassatiempe).
Una curiosità della frutta secca tostate.
Se cotte sotto cenere ‘e nucelle insieme alle noci sono note come “ ‘e ciocele”,(quando portate in tavola durante le festività natalizie o pasquali per essere consumate con l’aiuto dello schiaccianoci)
L’invito a comprare ‘e nucelle (nocciole) era:
“Spassateve ‘o tiempe! “
Nucelle ‘nfurnate, cicere, fave e semmiente ‘nfurnate, accattate!
Tengh’ e nuvelle pe’ chi vo’ rusecà?”
“Hanne fattte ‘o cule russe, ‘o cule russe ‘sti nuvelle! Comme so bone, So’
bone tustate!
Tali carrettini, (‘e Vampietto) pullulano e s’incontrano ora nelle feste popolari in molte zone dell’Italia meridionale, specie in Campania soprattutto, perché sono il trionfo di un cibo serale per strada, che è amato da molti.
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