‘A Petriata
Dopo l’unificazione dei due casali della zona nord Napoletana, Chiaiano e Polvica, diventati comuni a seguito dell’abolizione feudale durante l’occupazione francese nel 1807, fu istaurata una certa rivalità tra gli abitanti residenti dei due paesi. I residenti di tali comuni associati, spesso erano soliti sfociare in tafferugli o risse, per voler dimostrare le proprie qualità migliori e creativi nel saper approcciare la vita nel modo più semplice ed efficiente. Tale rivalità negli adulti si manifestava con epiteti offensivi o con il mostrarsi attenti conoscitori delle nuove tecnologie e dello stato superiore raggiunto di rango sociale, siete: " i soliti pezzenti e non sapete come vivere". Un avvenimento, che voleva dimostrare tali migliori capacità per cui una delle due fazioni rivali, che ebbero, poi, per vario tempo risonanza per l’intera collettività tra la popolazione dell'unificato Comune “Chiaiano ed Uniti”. Si trattò di una genialata di un personaggio Polvichese, (Purcanese), “Zi Totonno ‘e Poreche“, alias Antonio Smeraglia, con l'incarico di presidente dell’associazione cattolica Polvica, San Nicola di Bari, partecipò con suoi iscritti alla consueta processione rionale del san patrono chiaianese, San Giovanni Battista, che si teneva in quell'anno. Zi Totonno, infatti, ebbe l’idea di far mettere una lucetta alimentata da una piccola pila nel taschino della giacca divisa dei suoi associati, i quali la accesero quando l’oscurità del giorno prendeva il sopravvento durante la sfilata dei partecipanti alla cerimonia della chiesa patrocinante. Era una rivalità senza malizia o cattiveria e non eccedeva con minacce da provocare incidenti cruenti, ma solo uno sfottò continuo, dicendo con locuzioni dialettali, tipo: “Simme ‘e meglie, nun site nisciune, o voglio vedè si mettite ‘a coppa”. Per imitazione dei grandi anche i ragazzi di ambedue borghi, quello di Polvica e Chiaiano, la loro rivalità si praticava con gare calcistiche e quando una delle due squadre perdeva, i sostenitori iniziavano a lanciare sassi contro l’altra tifoseria e faceva avvenire la famosa “ Petriata” (sassaiuola). Generalmente il luogo della (Petriata) era effettuato lungo via Margherita, nel tratto che va da piazza “Mieze o Furno” all’incrocio di via Croce, Quando avveniva qualche “ciaccata” (una ferita al capo) a uno degli elementi dei combattenti, vi era non solo un rimprovero da parte dei genitori, ma una denuncia ai carabinieri, che si trovavano nei pressi della piazza Nicola Romano a Polvica. Per evitare ripercussioni disciplinari dalla parte dei Carabinieri e rimproveri sicuri dei genitori, la sassaiola (‘a Petriata) dopo una gara di calcio, che si svolgeva giù al pendino (‘abbascio ‘o Pennino), dove c’era un largo spazio, e teneva come tribune, le siepi circostanti della via via Fragolara. Fortunatamente da quando ricordo non accadde nessun grave incidente perché insomma era solo una rivalità per poi pronunziare la Filastrocca: “E Purcanise jettene ‘e pezze ai Chiaianisi, e Chille s’arrepezzene buone buone, pirciò so’ mariuoli”, traduzione = i Polvichesi gettano le pezze, (il superfluo), ai Cchiaianesi, i quali se li prendono e con esse ne fanno rattoppi e per questo sono ladri. Tale filastrocca era detta con lo stesso significato invertendo e utilizzando il nome di appartenenza dello schieramento vincente.
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