giovedì 2 novembre 2023

Dopo 10 anni sognai guardando le foto della Discarica di Chiaiano

Guardando quelle foto attentamente e ricordando i terribili momenti di lotta impari delle popolazioni locali, Chiaiano, Marano, iniziati il pomeriggio del 23 maggio 2008 e continuati con una veglia nei presso della rotonda (La Rosa  dei venti meglio conosciuta come la RotondaTitanic), che manifestavano democraticamente il loro disappunto; si trovarono contro uno schieramento antisommossa di forze dell’ordine, che, per dissuadere la protesta, dovevano imporre,  utilizzando  l’uso di bombe lacrimogene e maneggiando manganelli con cariche senza guardare in faccia ne donne, ne bambini.   Il provvedimento legislativo, che prevedeva il sito dello sversatoio dei rifiuti di Napoli, nelle dismesse cave di Chiaiano, era stato indicato dal Commissario  Governativo per i rifiuti di Napoli, pro tempore, Gianni De Gennaro.
Provvedimento, poi, sancito con decreto legislativo dal Governo, (Dicastero Prodi, alla fine del suo mandato governativo, perché sfiduciato), e poi adottato  definitivamente da quello immediatamente successivo,  il Governo Berlusconi, e senza sentire nessuna ragione, alla fine, dopo aver imposto di nuovo  il defenestrato commissario governativo e nominato questa volta responsabile della protezione civile, il dott. Guido Bertolaso. Decreto firmato e promulgato, infine, con la scusante dell’emergenza dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napoletano, che permetteva la scellerata scelta senza battere ciglia, (questo ultimo pur conoscendo già il sito, che in altri momenti, aveva apprezzato esaltando le meraviglie del luogo) mi feci trasportare da quelle immagini in un fantastico sogno irreale ed improvvisamente mi trovai catapultato ad assistere ad una mini assemblea di Santi protettori delle Comunità della zona  Nord di Napoli, in cui ricadeva la discarica, quasi fosse un'insolita riunione di condominio, che si teneva lassù in cielo, presieduta per competenza territoriale dal Santo protettore per antonomasia della città di Napoli, San Gennaro; che andrò a raccontarvi.






Statua di San Gennaro
Patrono della città di Napoli







 C’era un tavolone rettangolare ed al centro presiedeva, come detto prima San Gennaro l’assemblea, nelle sedie alla sua destra c’erano: San Nicola di Bari – Patrono della chiesa di Polvica di Chiaiano, rappresentante i parrocchiani di quella località, San Giovanni Battista, Patrono Ufficiale della parrocchia di Chiaiano centro, assistito dai Santi Compatroni Chiaianesi, San Raffaele Arcangelo e San Michele,  il santo  della cappella di piazza Margherita (piazza detta ‘e mieze ‘o furno), nelle sedie di sinistra trovavano posto San Castrese, rappresentante la comunità del circondario della parrocchia di Marano, coadiuvato dal Compatrone maranese, la Madonna del Poggio Vallesana, più in là sedeva San Biagio, venerato a Mugnano di Napoli, coadiuvato dalle Suore del Compatrono, il Sacro Cuore di Gesù Eucaristico, ed infine s’intravedeva quasi in fondo Sant’Alfonso Dei Liguori, in rappresentanza della comunità dei fedeli di Marianella – Piscinola. Insomma la riunione era costituita da tutti i Santi Patroni e Compatroni delle comunità della Zona Nord Napoletana, quasi a rappresentare i paesi attraversati a monte ed a valle dalla strada provinciale Santa Maria a Cubito.




I SANTI PATRONI E COMPATRONI DI CHIAIANO



Patrono di Polvica- Chiaiano




Statua di San Giovanni Battista a Chiaiano



Statua di San Raffaele Arcangelo  a Chiaiano




















San Michele Arcangelo, compatrono di Chiaiano



I Santi Patrono e Compatrono di Marano



                 San castrese, ( patrono di Marano di Napoli)














Patroni e compatroni di Mugnano di Napoli





San Biagio
patrono di Mugnano di napoli




Sacro Curore di Gesà 
Compatrono di Mugnano di Napoli

                                                                                                                     




Patrono di Marianella



San'Alfonso Maria dei Liguori
patrono di Marianella




Nell'ampio salone, dove si svolgeva questa insolita assemblea  erano situati, come in un grande teatro,  scranni tutto intorno, affinché si potesse assistere alla discussione da dibattere (Ordine del Giorno :  Discarica Del Poligono di tiro a Via Cupa dei Cani sua definitiva chiusura e inizio eventuale bonifica del territorio).
Data l’importanza, c’era assiepato nel salone una moltitudine di anime, come spettatori (tra le anime dei morti presenti, v’erano quelli della zona degli ultimi decenni, che erano interessate a conoscere di che si stava discutendo, anche se non potevano intervenire, non volevano perdersi la decisione finale che avrebbero adottate tutti insieme,  i venerati santi della Zona nord di Napoli, i quali si erano riuniti  per non perdere ognuno la fama e la propria venerazione che ricevevano  dai loro protetti.
Tra le anime, che s’accalcavano nella sala ad assistere al dibattito, riconobbi , in prima fila, i miei fraterni amici e compagni, giunti lassù da poco tempo,  Peppe Miniminor,  (alias Giuseppe Montesano), Rafele Martino, (alias Raffaele Martino, 'o cumenestone 'e Santacroce) l’avv. Giuseppe  Carendente Giarrusso, il combattente ex sindaco di Marano) i quali, vistomi spaesato, mi affiancarono e mi chiesero come mai mi trovassi lì,  pur non essendo ancora defunto.
“Mi fa sommo piacere rivedervi! Non vi siete dimenticati dei  vostri  paesi   natii, quando siete stati sulla Terra? V'interessa la discussione!” Risposi alla loro domanda e mi schernii affermando: “  vi ricordate quante battaglie che abbiamo fatto insieme a Chiaiano, a Marano!  Sono solo di passaggio, ma se le cose di laggiù continuassero, come stanno procedendo,  e se nessuno quassù prendesse a cuore le invocazione di aiuto delle Genti, che vivono nei pressi dell’ingiusta apertura della discarica, sarei stato anch’io tra di Voi fra non molto.”
Il facente funzione di segretario dell’assemblea, San Giuliano, patrono di Giugliano in Campania, con un campanello stridente intimò di far silenzio, perché , di lì a poco iniziava la seduta della speciale adunata, pertanto, era intento degli astanti tutti zittire, se si volesse partecipare  alla discussione dell’ordine della seduta  da dibattere e di giungere e definire appropriate conclusioni, come invocate dai preganti del territorio della zona dei paesi a nord di Napoli, (Chiaiano , Polvica, Marano, Mugnano, Marianella).
 Improvvisamente si fece largo tra coloro, che stavano lì come uditori, l’anima di un nuovissimo defunto,  Napolano Salvatore, (per chi non lo conosceva era, il compagno  operaio elettricista di Chiaiano, che lo potevi  incontrare  sempre a tutte le feste del partito comunista, di rifondazione ed infine del pdci con la sua brava pinza da elettricista sui fianchi a guisa di un cawboy ed a tutte le manifestazioni, per ribadire i diritti inviolabili, dei lavoratori, sanciti dalla nostra Costituzione repubblica. che si facevano dalle nostre parti.  Nato  e vissuto a Chiaiano fino alla pensione nella  casa paterna al corso chiaiano n. 6. L'ultima residenza era stata Giugliano in Campania, quando si risposato, e dove si era poi spento), chiese di parlare ed informare i membri della riunione, perché proveniva proprio da  quei  luoghi delle ultime vicende  sul grave problema dei rifiuti a Napoli e dove aveva partecipato attivamente.
Il presidente dell’assemblea, San Gennaro, prima di dare inizio alla discussione, sentito per un attimo i Santi patroni delle Zone interessate alla discussione convenuti, e non avendo alcuna opposizione, dette la parola a Napolano, pregandolo d'essere breve e di attenersi ai fatti senza fare la storia dei Rifiuti di Napoli, che era iniziata più di venti anni prima, ormai nota a tutti specie a a quelli di lassù.  “  
Tori Tori, così era anche conosciuo il Napolano, iniziò a dire: “ Come tutti sanno, ormai sono stato inumato proprio a Chiaiano in quel camposanto, nella nuova cappella dell'arciconfraternita, che guarda la famosa Selva di Chiaiano e vi  posso assicurare che non è più un luogo piacevole di assoluto riposo, come potrebbe apparire a prima vista, com’era un tempo, un cimitero degno di morti privilegiati, dove regna  l’ordine, la non confusione del sovraffollamento e dove si può ricevere ogni giorno compresi  festivi, le requiem religiose e la visita dei parenti più stretti  con i doni floreali tra i più belli, duraturi e freschi”.
“In queste ultime ore mi sono dovuto ricredere, non è così, e anche le visite dei miei cari sono diventate molto rare, perché dalla discarica di fronte a noi arriva un olezzo, ma che dico un fetore indescrivibile di materiale putrefatto, dicono il gas sprigionato dai rifiuti umidi “ il tal qual “, che pergolano”.
“Basta così! “, Si sovrappose la Voce squillante del presidente dell’assemblea, San Gennaro, che dette per primo la parola a San Nicola , in qualità di proponente la Riunione, rappresentante i cittadini di  Polvica, (frazione di Chiaiano, forse la più vecchia comunità della zona), che riprese la questione del fetore, che proveniva dalla discarica ed  inizio a dire:
“Non meritavamo di essere trattati cosi! Gli abitanti della mia parrocchia, sono stati, gente semplice, lavoratori laboriosi, sempre additati come benpensanti, ligi e rispettosi delle leggi, hanno accettato il sovraffollamento con l’insediamento della 25/80, (costruzione delle case di residenza-popolare, dopo il terremoto del novembre del 1980) che avrebbe comportato necessariamente un nuovo complesso scolastico, sarebbe occorso anche un nuovo ufficio postale ed una scuola superiore pubblica più efficiente, senza mai lamentarsi. Tutto questo non c’è mai stato dato, solo sulla carta, se ne sono sciacquato la bocca e lavate le mani le varie giunte comunali, che si sono succedute nel tempo. Dirò di più, anzi negli anni ’90 volevano propinarci i cosiddetti “ Fos “, (Era commissario di governo al problema dei rifiuti, l’afragolese Bassolino con il sub-commisario Paolucci, ex assessore alla polizia urbana del comune di Napoli), in compenso  promettevano che avrebbero realizzato poi un parco attrezzato. Intanto, dopo aver subito il fetore del bruciamento della gomma, che guarnisce il filo elettrico per ricavarne del rame, attaccato ai materiali di risulta, proveniente dall’abbattimento delle famose “Vele di Scampia”, che erano stati depositati, (non si è mai saputo per voler di chi), nel verde lussureggiante della Selva di Chiaiano, nelle cave dimesse.  Eccoti di nuovo il fetore, ora quello dei rifiuti indifferenziati, il cosiddetto “tal qual”, che proviene dalla discarica di Chiaiano, (la cosiddetta discarica di Napoli), quella che si trova vicino agli ospedali della collina del Camaldoli. Non se ne può più. I miei parrocchiani m’invocano di fare qualcosa, per eliminare questo enorme disagio, miei cari santi colleghi patroni, discutiamone e troviamo tutti insieme una giusta soluzione, visto che laggiù i diretti responsabili di questa iattura, non ascoltano nessuno”.  All’improvviso si fa un gran chiasso attorno al tavolo della presidenza, grida, minacce, varie anime si ribellano e vogliono tutte quante intervenire per dare man forte a San Nicola e spingere gli altri patroni della zona a prendere una seria decisione, affinché la discarica sia chiusa e si passi alla bonifica dei terreni per farla finita  con  quel olezzo nauseabondo, prodotto dal percolato.
San Gennaro, sovrastante con la sua autorevole voce, l’assemblea, invita alla calma e dà la parola a San Castrese di Marano, che si era precedentemente iscritto a parlare.
San Castrese, inizia il suo intervento dicendo : “ Cari santi colleghi patroni della Zona Nord, vi posso assicurare, me ne testimone  la Madonna di Vallesana, che anch’io mi lamento del Fetore che, quando c’è il vento proveniente dal mare, arriva fino alla mia parrocchia al centro di Marano e lungo la Via dei Cani  lambendo Corso Europa e Via Falcone.
Ho saputo che volevano aprire un’altra discarica, in località Quarto di Napoli, ma non ci sono riusciti,  perché, come avvenne a Terzigno, la popolazione locale con il sindaco in testa, ha invocato la loro santa patrona, Santa Maria libera nos a scandalis, che immediatamente si è fatta sentire presso Chi Di Dovere, è la prospettiva è stata subito abbandonata.
Quindi sole le sante patrone riescono ad esaudire le giuste invocazioni dei loro imploranti, mi domando?  Noi, solo santi protettori maschi, non siamo " nessuno"! Forse non contiamo nulla! Non ci facciamo valere presso Chi decide! Quelli di Terzigno, Bosco-Trecase, Pompei, son riusciti nel loro intento, la loro Santa Patrona, Santa Maria della Neve, Santa Virginia, ha scongiurato l’apertura di una nuova discarica, quella di cava Vitiello, esaudendo l’invocazione dei suoi parrocchiani, mentre a noi nessun ci ascolta,  perché non sappiamo farci valere? Uniamoci e andiamo in delegazione da Chi Di Dovere,  e vediamo se la spuntiamo, affinché sversatoi, non se ne devono più fare e si passa una volta per tutte alla raccolta differenziata dei rifiuti, così si fa anche il riciclaggio delle materie prime, che servono  sempre e sono in fase di esaurimento “. “San Giuliano prendete atto e scrivete, così  come sono dette le cose, perché dopo  dobbiamo rendicontare  il tutto  dettagliatamente all’ Onnipotente, che deciderà come sempre per il meglio”. Così riprese a dire il presidente dell'assemblea, San Gennaro. Rivolgendosi al segretario della riunione e dette poi la parola a San Biagio, quale rappresentante delle genti di Mugnano, che invocando le sue prerogative di protettore delle vie respiratorie e dell’apparato  otorino laringoiatra, insistette a dire e perorare un imminente rimedio “la chiusura della discarica, altrimenti di li a breve si sarebbero avute una quantità  incommensurabile di malattie all’apparato respiratorio con relative complicazioni bronco polmonari di non facile  cura e guarigione.
  Inoltre, si sta venendo meno al patto che la discarica sarebbe servita (a detta del buffone di turno che governa la meravigliosa nazione , Italia, e  quelli della sua corte di irresponsabili ed incompetenti) per appena due anni e al terzo si passava alla sua bonifica per ripristinare il territorio e riqualificarlo. Nulla di tutto questo sta avvenendo, al contrario, si continua a sversare.  La spazzatura, intanto non è raccolta dalle strade e così si riesce a dare un’immagine di sporcizia, di rassegnazione  e  noncuranza del popolo napoletano, che non è vera,  come se la colpa di questa  inefficienza non fosse  esclusiva competenza di chi comanda la città. Pertanto assistiamo al solito scaricabarile, così assistiamo  alle varie  accuse tra di loro addossate ai vari gradi del potere, ( il comune accusa  la Provincia, a sua volta la Regione, e tutti indicano il colpevole,  il governo nazionale che non stanza i fondi per risolvere al meglio il servizio di nettezza urbana).
E’ veramente uno spettacolo vergognoso, dopo gli anni bui del laurismo, del paternalismo raccomadatorio democristiano, si ebbe  una tregua con il cosiddetto Rinascimento napoletano iniziato alla metà degli anni settanta con il  Sindaco comunista, Maurizio Valenzi, e poi dopo una transizione di vari Sindaci , che s’alternavano ogni quattro mesi , si giunse all’ascesa al potere del sindaco eletto direttamente dal popolo, Antonio Bassolino, ma è stato tutto un bluf, dopo la lavata di faccia della città in occasione  del G7 , poi divenuto G8, perché la città è stata abbandonata a se stessa, facendo imperare il motto “  tiramme annanze, tiramme a campà.”  San Biagio infine concluse :
“Vi sembra poco! Mie care anime presentii, mio caro presidente!  Pare che non ci sia via d’uscita!  Chi dovrebbe decidere, ha paura di farlo, e per non compromettere il consenso che gli deve arrivare alle prossime consultazioni elettorali,  quando, alla fine, decide  fa solo danni, e speriamo che non diventino irreversibili.”.
Dagli scranni delle anime presenti, come uditori, inizia  una rumorosa contestazione con grida assordanti ed applausi  per l’ultimo intervento, (quello di San Biagio, il patrono di Mugnano) che dicevano pressappoco così:  “ Chi si aspetta a chiudere questo sito di sversamento di rifiuti   (Tal Qual) con il fenomeno infernale di odori  maleodoranti, che minano la salute delle genti locali. Che deve succedere ancora? La gente di Chiaiano e Marano e Mugnano non si arrendono e non vogliono convivere con quel fetore e poi, c’è la possibilità prevedibile  dell’inquinamento della sottostante falda acquifera”.


 “Calma ,calma, non stiamo al mercato!” Fece rintronare la sua autorevole voce San Gennaro, che, fatto zittire tutti, chiese ai compatroni presenti se c’erano altri testimoni  da ascoltare, poiché, se non ce ne fossero stati altri, si doveva  procedere  a stilare un apposito dettagliato documento da approvare e sancire cosi la decisione finale emersa dalla discussione, per sottoporlo  al giudizio  definitivo dell’Onnipotente, che avrebbe dato l’assenso per far procedere ad un’immediata chiusura della discarica del sito di Chiaiano.
Quando si stava quasi per chiudere ed iniziare a procedere alla stesura degli atti, con fare allarmante irrompe nella sala, quasi senza chiedere permesso, ed inizia a parlare ed a farsi ascoltare dicendo  :






Vincenzo De Falco, il creatore della capanna e del container
del Presidio Permanente " No alla discarica di Chiaiano - Marano "

Presidio Permanente allestito e voluto da Vincenzo De falco

Momenti dell'allestimento del Presidio permanente " Jatevenna "
presso la rotonda Titanic di chiaiano -marano
 opera di ( Vincenzo De Falco, Ferdinando Kaiser, Samuele Migliaccio)






“ vengo or ora dalla zona della discarica, non mi sono ancora presentato, scusate!- Sono deceduto stamattina, mi chiamo Vincenzo De falco, anzi sono noto come “ don Vicienzo ‘o creatore do’ presidie” per vostra conoscenza sono quello, che è stato l’artefice di aver realizzato dal nulla,  prima una capanna, con tubi innocenti, improvvisata, poi con l’aiuto di tutti  gli insorti, noti come i briganti dell’opposizione all'apertura della discarica,  ho realizzato un presidio permanente vero e proprio, consistente  in una casupola fatta da un cointainer ed un  recinto coperto, dove i miei compagni inarrendevoli, trovano riparo durante le riunioni  per difenderci dal vento e dalla pioggia nel periodo invernale.  La gente è sfiduciata, ma non rassegnata, siamo d'esempio per tutti coloro, che non desiderano subire sorprusi, siamo in collegamento via internet  con tutti coloro, che con manifestazioni pacifiche vogliono far vivere ancora una volta la democrazia, la libertà, la dignità offesa e calpestata dalla cattiva politica e dal malaffare. Siete ancora in tempo a rimediare prendendo una giusta soluzione, proponendo al Signore,  per sempre la chiusura delle discariche e suggerendo di far inculcare  a chi detiene il potere che un altro modo esiste per smaltire i rifiuti :  il riciclaggio, il compostaggio dell’umido per farne fertilizzante, la raccolta porta a porta   lo sbriciolamento delle materie non riciclabili, trattate, poi, per farne laminati per pavimentazioni od altro”. “Grazie del vostro contributo Signor De falco, Esclamò Il presidente dell’assemblea; San Gennaro. “ i vostri suggerimenti sono veramente soddisfacenti, perciò San Giulià, avete annotato! Per alzata di mano  passiamo all’approvazione della soluzione invocato dal Santo patrono di Polvica , San Nicola “ la chiusura e la bonifica della selva dove è ubicata la discarica”. San Gennaro Gridò: “ Siamo tutti d’accordo. Contiamo! Invito i Compatroni presenti a verificare la conta e visto che tutti sono d’accordo all’unanimità, dichiaro approvato quanto discusso e formuliamo la delegazione per presentare la decisione a Chi Di Dovere.



In cuor mio, senza profferir parola, e tutto contento, mi svegliai e capii , però, che era solo un sogno. M'auguro che a breve diventi realtà non solo per continuare a respirare la frizzatina arietta che proviene dalla collina dei Camaldoli , ma soprattutto per preservare la lussureggiante campagna collinare della  stupefacente bellezza del sottobosco della selva di  Chiaiano per i posteri.


Squarcio della selva  di Chiaiano - la famosa grotta del Brigante





Gli angeli che si prodigarono nelle manifestazioni antiapertura
della discarica di Chiaiano



Padre Alex Zanotelli  dell'ordine dei missionari comboniani di Verona



Padre Alex Zanotelli  dell'ordine dei missionari comboniani di Verona




Prof. Ortolani , geologo che partecipò contro la discarica di Chiaiano


X

Visita alla cava della discarica di Chiaiano
   impedita alla On.le europea  Monica Frassoni ed all'on.le Franco Barbato 
accompagnati dal sindaco  di Marano


Dott.Gerardo Ciannella
Dirigente Medico e Docente pnemologo
presso Ospedale Vincenzo Monaldi



Dott.Antonio Marfella
Tossicologo ed oncologo
presso 'Istituto Pascale di Napoli



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I Cittadini di Marano, di Chiaiano e di Mugnano, che si ribellarono all'apertura della
discarica,  noti poi come i Briganti e le Brigantesse del "Presidio Chiaiano - Marano No discarica "
  ( volti della gente comune partecipanti)


La canzone o meglio l'inno dei manifestanti cantato durante le varie manifestazioni durante la protesta per la non apertira della discarica









Ferdinando kaiser

testimone che immortalò con foto la storia vera della discarica










                                                                    


Bandiera  e sinbolo della lotta antidiscarica di Chiaiano





Chi avrà modo di leggermi , spero di aver fatto un reportage
quanto più veritiero dell'avvenimento.
Mi perdonino coloro,  i cui volti, ce n'erano tantissimi,
che non ho riportati
per puro spazio



 Ringrazio i lettori,  se vogliono apporvi un sincero commento


Dopo 10 anni nel 2018 venendo  a conosccnza forse della   definitiva tombatura della Discarica di Chiaiano                       i Briganti e le Brigantesse hanno apposto una targa ricordo 
il 4 giugno 2018

 

 Alla targa manca un nome , lo aggiungo io : il Prof. Gerardo Ciannella:











 

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