TERZA PARTE DELLA SECONDA PUNTATA DEL PROCESSO FANTASTICI DELLE STUATUE DI PIAZZA DEL PLEBISCITO
Dopo aver fatto zittire il pubblico, che, (man mano che passava il tempo), andava riempiendo gli spalti e l’intera piazza, perché curioso di conoscere, (come sarebbe andata a finire la vicenda della rimozione della Statua), procedetti a far iniziare il dibattimento, facendo leggere, in primo luogo, il motivo di quella solenne assise al Giudice a latere, il dott. Avv. Paolo Emilio Imbriani, che era stato sindaco di Napoli e Senatore del Regno d’Italia
La richiesta dell’esposto, consegnatomi dalla regina Maria Sofia di
Baviera, ultima Sovrana del Regno di Napoli, affinché si procedesse alla
rimozione dell'Ottava Statua dal Frontale di Palazzo Reale, giacché il Re
rappresentato, Vittorio Emanuele II, non poteva considerarsi come Re di
Napoli, mentre al suo posto era più giusto collocarvi una statua dell’ultimo
Re di Napoli, Francesco II di Borbone. |
Ognuno di essi volle prendere la parola per osannare l vari regnanti di Casa Savoia, iniziando col dire, se possiamo definirci, noi Napoletani, Fratelli d’Italia, lo dobbiamo esclusivamente al Re Savoia Vittorio Emanuele II, che a pieno titolo si poté fregiare della corona di Re d’Italia, perché con sagacia, seppe costruire l’Unità dell’intera Nazione, grazie anche all’abilità dei suoi Ministri, Massimo D’Azeglio e Camillo Benso di Cavour, quest’ultimo, poi, stratega incomparabile, riuscì ad ottenere l’appoggio diretto dei francesi ed indiretto degl’inglesi nella realizzazione dell’Impresa, avvalendosi soprattutto del condottiero Giuseppe Garibaldi, il generalissimo, che liberò Napoli e l’intero regno delle Due Sicilie dalla dominazione borbonica, che tanti lutti aveva procurato alle sue genti. Non si può non ricordare le stragi, le fucilazioni e le decapitazioni dei martiri della Repubblica napoletana del 1799, le repressioni dei morti del 1820 e del 1821, nonché le barricate e le barbarie subite dagli insorti per ottenere la costituzione nel Maggio 1848, divenute famose, come l’espressione “si nun 'a fernite, facce succedere ‘o Quarantotto”
Tutto ciò fa
sì che la statua dell’ottava nicchia del frontale spetta a Vittorio Emanuele II
, che a giusto titolo fu definito il Re Galantuomo ed alla sua morte “ il Padre
della Patria “
La statua fu voluta dal figlio Umberto I,
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Umberto I di Savoia , Re d'Italia |
Margherita di Savoia, R |
che insieme alla moglie (la regina Margherita per la quale la Pizzeria Brandi, dedicò la sua fortunata pizza tricolore, con pomodoro, mozzarella e basilico, da cui poi ha preso il nome “ La Pizza Margherita) soggiornò nella nostra città spesso, perché n’era innamorato e si prodigò tanto per alleviare le sofferenze della povera gente durante le nefaste vicende del Colera del 1874 e col suo volere si dette vita al cosiddetto Risanamento Napoli, che consistette nello smembramento della città di inutili vicoli malsani, che sfociavano in sozzi palazzi e casupole per depositi, utilizzate invece per dormitori ed abitazioni, che prive di servizi igienici, s’impregnavano di un fetore insopportabile. (Erano per lo più situati questi dormitori nelle vicinanze del porto ( i cosiddetti Fondaci in napoletano ‘e Funnache ).
Re Umberto
I, amante dell’arte, abbellì la città arricchendola d'imponenti Statue di marmo
e di bronzo di personaggi famosi, sia per imprese storiche o, che si erano
distinti in opere pubbliche e sociali, che fece erigere su imponenti
piedistalli da illustri scultori dell’epoca e collocare in ogni spazio e nelle
varie piazze importanti della città.
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