lunedì 8 dicembre 2025

Buon giorno – Buon Lunedì 8 Dicembre 2025

 

Buon giorno – Buon Lunedì 8 Dicembre 2025

-- Sant’Immacolata – San Teobaldo – San Macario –

 

La pace, tanta desiderata ed auspicata, si realizza con un intenso e instancabile dialogo, e non utilizzando le armi per primeggiare ed imporre il proprio  potere con la forza e l’arroganza.  Il dialogo infatti, permette di capire le ragioni per superare il contrasto tra le parti in conflitto,  che spesso non sono né banali, né infondate. Necessita quindi, una politica, che s'ispira e promuova una vera iniziativa diplomatica, per sbloccare le incomprensioni e per addivenire ad una giusta pace, con la speranza di un migliore futuro.

Le manifestazioni pacifiste di denuncia, non bastano più. occorre coinvolgere, anche, le religioni, la cultura, l’emancipazione con i risultati raggiunti con la scienza, in modo da far comprendere che l’esistenza, degli esseri umani, può continuare a essercì e vivere solo con un’effettiva pace su questo nostro meraviglioso mondo, il pianeta Terra.

Intanto dopo l’emozionante vittoria calcistica, di ieri sera, della squadra del Napoli sulla Juventus, oggi si dovrebbe festeggiare con un bel pranzetto, facendo gioire anche il palato, gustando una bella ciotolina di “Gnocchi”

 

Oggi per questo motivo, vi posterò un mia curiosità storica per continuare la narrazione dei mestieri napoletani di un tempo soppressi,

 

‘O Gnoccolare

‘O Gnoccolare (lo Gnoccolaro) era il venditore ambulante di Gnocchi, che girava per le strade e vicoli della città solitamente, la domenica mattina, con la sua cesta ricolma di gnocchi appena fatti, vestito tutto di bianco con il classico copricapo da cuoco.

'O Gnocco, (lo gnocco) meglio se diciamo

" ‘O Strangulaprievete" (lo strozza preti) si può fare sia con la sola farina, che con le patate; a Roma lo fanno con il semolino, mentre al Nord anche con il riso.

Ormai questa tradizione viene rinverdita dai negozi, che vendono la pasta fresca, ma i migliori gnocchi erano quelli fatti in casa dalle nostre mamme con l’impasto fatto:

“ ‘Ncopp’ ‘a Tavulella e cu ‘o Laganature (il matterello).

E’ Gnocche” si facevano partendo dalle patate prima lessate, poi sbucciate ed infine, schiacciate con un bicchiere, ed unite alla farina, quanto bastava, per asciugare l’impasto.

L’impasto così ottenuto, veniva ridotto in salsicciotti allungati, tagliati, e poi a pezzetti a forma di bocconcini ed, infine, con una forchetta o con il dito, si passavano su un sottile strato di farina arrotolandoli.

Fatti asciugare un po’, erano pronti per essere cotti e serviti in ciotoline di terracotta con un ottimo Ragù, con qualche pezzetto di mozzarella o provola ed una spruzzata di Formaggio grattugiato, meglio se Parmigiano Reggiano. (Così erano gli gnocchi, che faceva Mammà)

Esistono ancora oggi Gnoccolari, che li fanno insieme ai tagliolini ed ad altra pasta fresca su specifica ordinazione, ma spesso si servono di Fecola di patate per il loro impasto.

 

Le immaggini sottostanti sono:                                                                   Una ciotola di terracotta con gnocchi a Ragù

Una ciotola di terracotta con gnocchi in Bianco.



 

2 commenti:

  1. Speriamo di viverne altre vittorie calcistiche e far godere il palato con altri manicaretti dalllecuriosità storiche di Sasà

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  2. Buona Festa dell'Immacolata , Professore. Sempre una lettura interessante

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