Buon giorno – Buon Martedì 2 Dicembre 2025
-- San Bibiana – San Silverio – San Pimenio ---
In questo ultimo periodo stiamo subendo un ulteriore aumento del costo dei prodotti di quei beni necessari o dei servizi essenziali, per vivere serenamente la vita quotidiana.
Tale avvenimento è noto ed è detto comunemente con il termine ”Inflazione”, che comporta che il potere dei soldi a disposizione, non sia più sufficiente ad acquisire il necessario, e per molti, non poter andare avanti.
L’infazione, qualche anno fa, era causata non per mancanza o non reperibilità di alcuni beni, perchè provenienti da quei paesi in guerra, che li producevano, e che sconvolgevano il mercato per la loro irreperibilità, ma attualmente da aumenti speculativi con il pretesto, che sono aumentati i costi di produzione e i costi dei trasporti e della filiera per arrivare nei negozi e supermercati. più vicini agli acquirenti.
Intanto l’inflazione non è subita e percepita da tutte le famiglie o nuclei familiari, specie per quelle, che i soldi o mezzi di sussistenza provengono dal proprio lavoro, come le retribuzioni, le pensioni o l’assistenze varie.
Tali aumenti se non vengono adeguati, comportano un aumento indiscriminato di un aumento del fenomeno, detto Povertà, Indigenza e Miseria.
Per arginare l’inflazione occorrono, però misure adeguate, con un serio e accorto controllo ispettivo, specie sugli aumenti speculativi non giustificabili, e per la quotidianità, aiutare chi non ce la fa più andare avanti, con aiuti o bonus governativi, finalizzati a sterilizzare tali effetti negativi inflattivi.
Sperando che le autorità preposte, riescano a alleggerire gli aumenti dell’inflazione con opportune norme, per non affliggerci più del dovuto, vi posterò ugualmente la continuazione delle mie curiosità storiche sui mestieri napoletani scomparsi, descrivendo i vari personaggi truffaldini di un tempo, come :
‘O Biscazziere d’ ‘a Roulette
Un biscazziere ambulante nelle feste patronali, dei Comuni vicino Napoli, era quello della “Roulette”, che invitava a puntare sul piano di un suo tavolino portabile completamente spiegato, al posto del noto gioco delle tre carte, a quello della “Roulette”, una sorta rudimentale di quella dei grandi Casinò, molta alla buona, consistente in un cerchio disegnato sul piano del tavolino diviso in zone colorate, in genere quattro settori ( i 4 pali delle carte napoletane) ed ognuno a sua volta suddiviso in 10 sottosettori contrassegnati dalle carte stesse incollate sul piano, che indicavano quante sarebbe stata pagata la posta puntata nel caso di vincita.
Su un perno centrale del cerchio ruotava un lungo ago di ferro terminante con una penna di celluloide flessibile, la cui corsa progressivamente era rallentata da una corona di chiodi, che delimitavano i 4 settori e dai sottosettori da uno a 10, quante erano le carte dei palo poste in ogni settore, mentre alla fine di ogni settore, come se fossero i 4 punti cardinali, v’erano fissati degli zero (O), che se l’ago si fermava lì, se non puntato, faceva vincere il banco, (il tenutario della Roulette).
Ovviamente il biscazziere era bravissimo a saper imprimere la giusta spinta all’ago nell’avvio della corsa sul cerchio colorato, riuscendo a farlo bloccare sempre nella zona in cui v’erano meno puntate e spesso sullo zero.
Nel passato anche questo è stato ed era un artifizio, o meglio, un espediente per arrangiarsi, per sbarcare il lunario nella nostra città
Se le curiosità storiche , specie quelle degli antichi mestieri soppressi, sono interessanti, lasciati carissimi amici e amiche un vostro commento per invitarmi a postarvene, altre, nei prossimi giorni. Grazie.
Buon pomeriggio Professore
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