mercoledì 10 dicembre 2025

Buon giorno – Buon Mercoledì 10 dicembre 2025.

 

Buon giorno – Buon Mercoledì 10 dicembre 2025.         -- -- Sant’Edmondo – Sant’Eulalia – San Gonsalvo --

Oggi ricorre il 77 anniversario della “Dichiarazione Universale dei Diritti Umani” che fu approvato il 10 dicembre del 1948, dagli stati aderenti all’ONU, che sancì che “Tutti gli esseri umani nascono liberi e uguali in dignità e diritti”. Tale dichiarazione s'ispirò a quella nel 26 agosto 1789 durante la Rivoluzione francese.

 Gli elementi principali di essa furono accettati, (come (i diritti civili e politici dell'individuo) da tutti i paesi aderenti a quell’assise mondiale.

 In parecchi stati tali diritti sono disattesi o sono violati, in quanto prevalgono ancora antiche  certezze ritenute naturali:  come la non libertà individuale, la schiavitù, le disuguaglianze, le credenze religiose, le diversità di genere, di razza e di colore o la sudditanza psicologica. Intanto nel realtà, che stiamo vivendo nel mondo, regna  ancora tanta arroganza e superbia, mentre dovrebbero prevalere unicamente comprensione, fratellanza,  giustizia uguale per tutti, e non ci sarebbero conflitti, ne guere e si vivrebbe in pace, perchè si avrebbe un’esistenza felice, e godere i benefici, che la natura elargisce, sempre che sia rispettata e tenuta nel debito conto

 I diritti umani sono una conquista acquisita con l’emancipazione degli esseri nei secoli, per consentire s  alle generazioni future di saperli sempre osservare e rispettare, anche per quelle successive e vivere si questo nostro meraviglioso pianeta, la terra..

 

Per allestite il presepe nel d1opoguerra per trascorrere un buon Natale, oggi per questo motivo, vi posterò un mia curiosità storica per continuare la narrazione dei mestieri napoletani di un tempo, ancora svolti ,

Come si preparava l'evento natalizio

Nel periodo di fine novembre ci si preoccupava di come allestire il simbolo più importante dell'annuale avvenimento natalizio, il presepe. Stiamo parlando degli anni cinquanta e sessanta del secolo scorso. prima dell’avvento della plastica, con accessori preconfezionati come si è solito fare attualmente,  nei giorni antecedenti le festività natalizie, per allestire ed adornare i presepi, si andava nella selva a raccogliere erbe particolari, come le felci, dette ‘a restina , I pungitopi, detta ’a ruscata, pianticelle con foglioni sempre verdi e con infiorescenze a palline di colore rosso, a strattapare dall'umido terreno, ‘o pellicce, muschio fresco di colore verde scuro per rappresentare viottoli e selciati nel simulare i luoghi sul presepe, dove nacque Gesù. 



Il presepe si costruiva con  poco e con statuine di terracotte  creati da maestri artigiani detti  'e pasturare che li preparavano fabbricandoli

Ma chi erano : “ ‘E Pasturare” ?

Curiosità storica degli antichi mestieri di napoli di Sasà ‘o Prpfessore.

'O Pasturare

‘O Pasturare è l'artigiano, che riproduce con stampi di gesso, dove è stata per la prima volta modellata, figurine di creta da riprodurre di un personaggio rappresentativo del classico mondo fantastico del presepe.

'O pastore (così è detta la statuina di creta) è una vera e propria scultura in miniatura, che una volta uscita dallo stampo viene cotta in una fornace adatta per circa 18 ore a circa 900/1000 gradi.

Uscito dalla cottura e dopo un breve raffreddamento e l’aggiunta a freddo delle mani con argilla molle ’o pastore viene dipinto, tenendo presente il colore della pelle, quello degli indumenti ed altri capi di abbigliamento con il quale è rappresentato, come cappello, scarpe, utensili.

'O presepie  fu inventato da San Francesco per rappresentare la natività di Gesù a “Greccio in provincia di Rieti nel 1225”. '

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A Napoli nel settecento vennero fatti presepi di ogni sorta, con pastori a volte a grandezza naturale, che ancora oggi si possono ammirare nelle sale della sezione dedicata ai presepi nella Certosa di San Martino, oggi Museo Nazionale, vestiti con abitini del Settecento e con marcangegni particolari, che li facevano anche muovere da sembrare degli attori su un palcoscenico immaginario rurale, come appunto doveva essere il lontano periodo della nascita di Gesù a Nazareth

.Negli anni 60 la pratica del Presepe con l’inventiva dei Pasturare stava scomparendo, vuoi con l’utilizzo degli alberi di Natale, vuoi con l’avvento della plastica, che riproduceva i pastori a livello industriale ed a basso costo, senza imperfezioni, ma brutti e senza anima.

Negli anni settanta quasi fosse un miracolo si ebbe la rinascita ed i vari artigiani (Salvatore Quagliozzo -i fratelli Ferrigno, gli Imbriani ) chiesero di far ricordare nelle chiese l’importanza del presepe, ai vari parroci nelle loro omelie domenicali.

Furono accontentati e da quel momento i piccoli capolavori di terracotta tornarono di moda e si può dire, senza ombra di smentita, che ogni casa napoletana e campana ha il suo bel presepe.

Presepe, che annualmente il capo famiglia rifà, sia per tener viva la tradizione, sia per dare sfogo alla propria fantasia, integrandolo con nuove statuine di pastori.

‘O Pasturare ( come tutti i mestieri napoletani artistici, tranne qualche periodo del loro massimo splendore, avutosi nel passato), non ha mai avuto una scuola di formazione o meglio un’attrazione da parte dei giovani per crearsi un'occupazione remunerativa tale da soddisfare l’esigenze della vita.

Attualmente ‘o Pasturare sopravvive, perché è un’attività svolta nell’ambito familiare tramandata da padre a figlio e con l’aiuto degli altri componenti della famiglia.

Tale attività si ammira nella Strada, diventata famosa in tutto il mondo, Via San Gregorio Armeno a Napoli, dove le varie botteghe, che si affacciano in essa, fanno sfoggio dei loro prodotti, 'e Pasturi (di ogni tipo, piccoli, grandi, artistici, antichi, moderni, nonché di un’infinità di presepi di carta pesta o di sughero, che con varie interpretazioni della località dell’area della natività di Nazareth).

Le immaggini sono:                                                                                       'A restina (foglie di lelci)                                                                                   'A ruscata  ( rametti di fiori di  pungitopo)                                                                                                     'O pelliccio ( piccoli cespugli di muschio)

Statuine rappresentati la sacra famiglia

Via san Gregorio Armeno






 

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