Buon giorno – Buon Sabato 13 Dicembre 2025
--- Santa Lucia – Sant’Oreste – Sant’Antioco ---
I fatidici due giorni di dicembre i (13 e 14) sono giornate, in cui si festeggiano due santi protettori, legati ai festeggiamenti nella tradizione popolare, soprattutto in Campania, perché le loro feste cadono in in tali giorni consecutivi, creando credenze popolari, come quella di Santa Lucia, protettrice della vista, che fu una martire siracusana, vissuta tra il III e il IV secolo, uccisa tramite decapitazione, mentre quella di Sant'Aniello (o Agnello), che fu un abate basiliano napoletano, vissuto nel VI secolo, e fu venerato a Napoli per la sua santità. è il protettore delle partorienti e dei marinai.
Tali credenze, in prossimità delle loro feste, ha generato detti e usanze, come "A Santa Lucia e Sant'Aniello nun tucca' né forbice e né curtiello" (A Santa Lucia e Sant'Aniello non toccare né forbici né coltelli), alfine per proteggere i nascituri bambini.
Tali credenze popolari hanno generato detti e usanze, come "A Santa Lucia e Sant'Aniello nun tucca' né forbice e né curtiello" (A Santa Lucia e Sant'Aniello non toccare né forbici né coltelli), per proteggere i bambini delle partorienti.
Infatti le donne gravide dovevano, in quei giorni, in particolare, astenersi dall'utilizzare forbici, coltelli, aghi per cucire e qualsiasi altro oggetto tagliente o appuntito, per evitare che il nascituro venisse al mondo con sfregi o menomazioni fisiche: come appunto recitava il detto: «a Sant'Aniello né forbice e né curtiello».
I due Santi vengono infine festeggiati anche con il celebre il detto napoletano che recita: “A Santa Lucia nu passe 'e gallina, a Sant'Aniello nu passe .è pecuriello.. in quanto i quei giorni le giornata s’accorciono.
Intanto accontentiamoci di vivere questo periodo prenatalizio, vivendo il Natale, che è una ricorrenza sempre bella e con la speranza del prossimo anno sia migliore
Oggi infine, per tenere viva la nostra amicizia, vi posterò, riprendendo la narrazione degli antichi mestiere soppressi non solo a Napolj ma anche nella nostra nazione, l’ Italia.
Una curiosità storica degli antichi mestieri, soppressi, di Sasà ‘o Prpfessore.
O Matassare
-'O Matassare è il fabbricante e venditore di matasse.
Le matasse sono avvolgimenti di fili intrecciati ed avvolti l’uno sull‘altro con più giri a mezzo di un aspo ( ‘o Trapanaturo), se trattasi di fili di fibre vegetali.
‘O Trapanaturo (L’aspo di legno per i filati) è noto per il proverbio, che dice :
“‘A Vecchia,‘E Trenta ’E Maggio Mettètte ‘O Trapanature A ‘O Fuoche”
(La vecchia il 30 di maggio - credeva che era finito l’inverno, - per il freddo inatteso non avendo legna per riscaldarsi mise l’aspo dei filati ad ardere)
Le più note matasse sono ricavate da fibre vegetali, come quelle dalla peluria dei semi : (’o cuttone),,quelle dal fibro dei fusti delle piante (‘o lino, ‘a canapa, l’ortica, ‘o iuta ed ‘o ramiè), ,quelle dalle foglie ( Manila, Sisal), quelle dai peli di animali, come la lana (‘e pecure,‘e capre,‘e cammello, quelle da fili di bozzoli (‘a seta).
Le matasse possono essere fatte anche con fili metallici (Corde e Cordame metalliche),,con fili di rame ( Fili elettrici), con fili artificiali, a base di cepoliamidica (Naylon) ed inorganica ( Vetroresina).
Un mestiere anticamente svolto nell’ambito delle mura domestiche, ora è fatto dalle macchine a livello industriale.


non finisce quia la narrazione dei tanti mestieri soppressi.
RispondiEliminaBuongiorno Professore sempre interessante
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