mercoledì 24 settembre 2025

Buon Giorno – Buon Giovedì 25 Settembre 2025

 

Buon Giorno – Buon Giovedì 25 Settembre 2025

--- Sant’Aurelia --- San Firmino -– Santa Neomisia –

 

La fine della bella stagione estiva e l’inizio dell’autunno, che ha procurato disastri col Maltempo, con strade allegate per improvvise piogge, che danno la sensazione che non ci saranno nel prossimo futuro  temperature miti e piacevoli come un tempo.

Si è raggiunto Dal 2010 al 2024,in alcuni giorni con oltre 35 gradi di temperatura  e risulta ed emerge dal nuovo rapporto del Centro studi sul cambiamento climatico, in cui si fotografa l'Italia come "un Paese fragile, impreparato e  Un Paese sempre più "tropicale" dove alcuni scenari futuri parlano di "un aumento medio di 6 gradi della temperatura entro il 2100".IL trerritorio italiano risulta quindi esposta a "una crisi non solo ambientale, ma anche economica, infrastrutturale e sociale.

Anche con il maltempo il popolo, però, dovrà andare a votare massicciamente  per le prossime consultazioni elettorale per i nuovi consigli Regionali, che si terranno in questo periodo autunnale,. Rammento che una consultazione elettorale si è svolta una sola volta di questo periodo, e fu svolta nel 1987 per un referendum, per abrogare principalmente le centrali nucleari e per abrogare e la responsabilità civile dei magistrati.

Andare a votare si procede ad elevare il grado di civiltà conseguito dalla nostra comunità italiana,, democraticamente per andare meglio avanti.

Dopo questa amara costatazione della realtà, vi posterò, come promesso,

il continuo della narrazione con avvenimenti storici di Sasà ‘o Professore, l’autore del fantasioso processo”.

DOPO la sentenza del Processo di Piazza del Plebiscito delle statue sulla facciata del palazzo Reale, ci un fu seguito con la 6^ puntata

6^ Puntata (Prima parte)

Prima parte fella 6^ puntata (Dopo il processo di piazza del Plebiscito) I Savoia - 6^ puntata


(Narrazione storica dopo l'incontro immaginario con
Vittorio Emanuele II°  del mio amico Tore Castagna)

Chi Furono  i Savoia   - Umberto I°

 

Sasà ‘o Professore, aspettando il suo amico collega; Tore castagna. disse un po annoiato:

Finalmente, sei arrivato! Ti stavo aspettando, me ne stavo andando! Da quando hai telefonato: chiedendomi di aspettarti qui davanti alla Banca d’Italia, a Piazza Municipio, poiché saresti giunto di lì a poco, mentre in realtà sono passate alcune ore!”

“Hai incontrato qualcuno durante il tragitto, o ti sei fermato a mirare qualche altro antico monumento, come al tuo solito?”
“Caro Sasà” rispose il mio carissimo amico ed ex collega di lavoro, Castagna Tore: “ la verità è che, dopo aver immaginato d’aver incontrato Vittorio Emanuele II°, che mi chiedeva di te, e voleva sapere come mai ti era passato per la mente di scrivere quelle notizie storiche, che denigravano la sua imponente figura, come padre della Patria e quale uno dei principali fondatori della nazione Italia!"
Gli controreplicai: “Veramente! Fammi sapere ti ha parlato di me, e come ha vissuto il dibattimento del mio immaginario processo?”
Prima di rispondermi, passò a giustificare il suo ritardo, adducendo che, dopo aver attraversato Piazza del Plebiscito, fu attratto a mirare Piazza Trieste e Trento, crocevia di tre importanti assi viari, che, prima della dinastia dei Savoia, si chiamava Piazza San Ferdinando, attualmente, è ora nota come la “ Piazza del Carciofo “, per il fatto, che al centro della piazza c’è una vasta vasca circolare, in cui cade dell’acqua, che zampilla da gettiti vari, che fuori escono dalla corolla di una gigantesca “Carcioffola“, ideata e costruita dall’ingegner Fedele Comiti, e che fu voluta negli anni ’50 del XX secolo dall’allora “Sindaco di Napoli”, Achille Lauro, di tendenza monarchica, dopo aver eliminato delle altissime palme, che tanto refrigerio donavano durante la calura estiva ai viandanti con la loro ombra.

Il suo itinerario proseguì, come si giustificò il Castagna, imboccando Via San Carlo e salendo i gradini della grandiosa "Galleria Umberto I", ed a passo svelto l’attraversò per fare prima. La galleria, un’opera imponente, che è definita una delle più belle dell’ingegneria in ferro e vetro, di moda nel periodo di fine Ottocento, come lo dimostra altre simili opere, come la Torre Eiffel a Parigi, la Stazione ferroviaria di Milano, il Teatro Goldoni di Livorno.

La galleria di Napoli, costruita per volere governativo dopo il colera del 1884 e lo sventramento, (passato poi alla storia come “ il Risanamento di Napoli” al tempo del mitico Sindaco napoletano “ Nicola d’Amore”),
che era piena di una miriade di vicoli malsani, che circondavano l’insieme di palazzi, casupole e malfamate taverne esistenti nella zona.
Il caro amico, Castagna continuò a dire: “è stata una dolce passeggiata senza correre, anche se, c’era uno scocciatore come te, che mi aspettava”. “Sappi che il Sovrano Sabaudo, Vittorio Emanuele II°I, era furibondo nei tuoi confronti e m'intimava che, quando ti avrei incontrato, saresti dovuto andare a rileggere la storia, perché non era andata tutta come l’avevi descritta”. “Il tuo resoconto è frutto di pregiudizi antimonarchici, essendo tu nato e vissuto durante la Repubblica democratica italiana.”
Gli risposi un poco risentito: “Ti ha fatto intendere che sono uno storico sovversivo all’autorità costituita d’ogni tempo, anche dell’attuale, perché non sono propenso ad accettare decisioni, che ritengo, nefande ed ingiuste, (come le guerre), perché prive della preventiva condivisione del popolo, che, a ben ragione, dovrebbe essere il vero sovrano (come è sancito nelle Costituzioni democratiche dei paesi civili, che, poi, nella realtà non conta mai nulla).”
“Giacché ci siamo, andiamo a sederci da qualche parte e chiariamo bene la questione, fermiamoci un momento ci prendiamo un caffè e discutiamone”.
La mia asserzione spiegai: “Non sono prevenuto, prima di tutto, commento i fatti della storia nel loro verso giusto, così come appaiano, senza mettere, né levare!”
“Come te lo spieghi, che la Dinastia dei Savoia fu cacciata dalla nazione Italia con ignominia senza appello nel lontano 2 giugno1946 con un vero democratico, Referendum!”
“Se non lo sai, te lo dico io: per una serie d’avvenimenti iniziati, già dopo la morte di Vittorio Emanuele II°, avvenuta il 9 gennaio del 1878. Gli succedette il figlio Umberto, già riconosciuto principe ereditario.

Divenuto Re del regno d'Italia, come Umberto I°, e Re di Savoia come Umberto IV°, regnò (dal 1878 al 29 luglio 1900), continuando a governare con la stessa autorità paterna il giovane territorio italiano unito, praticando una dura politica di conservatorismo dei privilegi riservati alla sola nobiltà ed all’aristocrazia. Permise azioni, che soffocavano manifestazioni di protesta, verificatesi come a Milano (il massacro, operato del generale Cesare Bava Beccarsi, degli operai, guidati dai socialisti durante i moti popolari, contro l’iniqua tassa sul macinato od in Sicilia (con la proclamazione dello stato d’assedio, a seguito della Rivolta dei Fasci siciliani).

Durante il suo breve regno, Umberto I°, comportandosi dispoticamente, fu vittima di due diversi attentati, il primo a Napoli, il 17 novembre 1878, per merito dell’anarchico repubblicano lucano, Giovanni Passannante, che gli procurò solo una leggera ferita ad un braccio, sferratagli con un coltello. 
Dopo quell'attentato, si assicurò con i "LLOYD di Londra" in caso di Morte e tale polizza assicurativa ebbe un ruolo su alcuni sviluppi della dinastia del Savoia, che scopriremo in seguito. L’altro, quello fatale, avvenne, infine, per opera di un altro anarchico insurrezionale repubblicano, il pratese Gaetano Bresci, che gli sparò a bruciapelo quattro colpi di pistola, mentre stava presenziando ad una cerimonia di premiazione di un concorso ginnico sportivo, che si teneva nella città di Monza. La sua morte, avvenuta il 29 luglio 1900, destò gran commozione in tutto il paese e nel mondo, poiché era ritenuto un Re Buono, per via del suo atteggiamento umanitario, dimostrato nel fronteggiare la grave epidemia di colera a Napoli del 1884 prodigandosi personalmente nei soccorsi, pronunciando la frase :
“ a Pordenone si fa festa, a Napoli si muore, vado a Napoli.” (epigrafe ricordata con una lapida di marmo commemorativa sullo spazio antistante il Ponte della Sanità sul Corso Amedeo di Savoia, a Napoli) .

                            " a Pordenone si fa festa, a Napoli si muore, vado a Napoli "



 



 



Il caro amico Castagna, dopo aver ascoltato il mio riferimento storico di fine Ottocento, annuendo mi fece intendere che condivideva le mie convinzioni, per ciò, che i Monarca rappresentavano, non essendo espressione e scelta diretta della volontà del popolo amministrato, e sono, per lo più, despoti arroganti senza controllo, né limiti, agendo spesso col loro impudente arbitrio.

 

Le immagini sottostanti sono:

Piazza municipio come era nel 1912


 

 

Piazza municipio come era fino al 2000

Piazza municipio come sarà dopo il  2015  con gli scavi del metrò

Piazza trieste e trento (ontana della carcioffola)

Ingresso della galleria Umberto I di Napoli ( entrata di via san Carlo)

Foto di Umberto I° di Savoia - Re d'Italia

Foto del sindaco di Napoli, Nicola Amore, quello del risanamento

Barricate a Milano, rivolta comtro la tassa sul macinato 

Foto del Generale Cesare Bava Beccaris

Lapide  per ricordare  Re Umberto I ° di Savoia,sullo spazio antistante 

il Ponte della Sanità sul Corso Amedeo di Savoia, a Napoli.

" a Pordenone si fa festa, a Napoli si muore, vado a Napoli)









2 commenti:

  1. Genili lettori e lettrici , non è finita , continua con la seconda parte della 6 puntata. lasciato un vostro commento se è stato intressante, grazie

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  2. Sempre una lettura gradita, Professore

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