9^ puntata - Dopo il processo di Piazza del Plebiscito.- I Savoia -
Storia
di CASA Savoia - Umberto II° -
Prima parte - il Periodo
Napoletano
l’ incitamento di Tore castaga a proseguire la narrazione della storia dei Savoia
“Professò’ Sasà, nun ve fermate cchiù, ve ne prego!” il buon Castagna, m’implorò di continuare, perché era tutto intento a conoscere le dettagliate vicende, che portarono il principe Umberto a diventare il futuro Re d’Italia. “ Va bene, riprendiamo, Mio carissimo Tore, allora, stavamo dicendo la giovane coppia reale dei principi di Piemonte, Umberto e Maria Josè si trasferirono a Napoli con il consenso favorevole del Re, Vittorio Emanuele III°, esattamente il 4 Novembre 1931”.
“Dopo aver preso parte alla sfilata celebrativa del 4 novembre, (in ricordo della vittoria della 1^ guerra mondiale), che si tenne nello stupendo ed ampio piazzale, antistante la Reggia Reale, (l’attuale Piazza del Plebiscito), si ritirarono, dopo il celebrativo cerimoniale, nelle ampie sale del seicentesco palazzo reale borbonico e lì degustarono i prodotti tipici locali a base di pesce, e consumando un ricco dessert. Assistettero poi ad un caratteristico concerto musicale, eseguito da eccellenti suonatori di chitarre e mandolini, che al loro apparire intonarono, in loro onore, oltre alla marcia reale, la canzone “ O sole mio” cantato da un anonimo posteggiatore..
“La prima giornata napoletana fu un impatto meraviglioso, che, i futuri coniugi reali, ebbero con la città, che conservarono, poi, per tutta la vita nei loro cuori, in contrapposizione a com'erano stati trattati in modo scostante ed ipocrita, durante il loro trascorso soggiorno in quel di Torino. Il protocollo, dopo la solenne cerimonia religiosa, proseguì con un ricevimento, offerto dal Sindaco dell’epoca, (il podestà Giovanni De Reseis, Duca di Bovino) a Palazzo San Giacomo alla presenza di tutte le autorità politiche e religiose, ed infine la giornata terminò con un serata di gala al Teatro San Carlo.
“Professò’ Sasà ! Ai giovani sovrani, sono sicuro, rimasero contenti e commossi per tanto entusiasmo profuso nei loro confronti, è vero? Non vado errato, se ricordo bene, ho letto da qualche parte che si affezionarono alla nostra città”.Interloquì, il buon Tore Castagna.
Rispose immediatamente Sasà ‘o Professore al suo interlocutore ansioso, riprendendo a dire.
”Anche se tanto affetto ed entusiasmo, dal sapore prettamente partenopeo, fu apprezzato immensamente dalla coppia principesca, non andò come si potesse pensare a priori, come una scelta volontaria, ma fu solo una coincidenza del destino e poi………..”
“ Scusate, professò’, incalzò Tore, Allora mi volete dire che negli anni trenta, Napoli, vide la sua sfarzosa reggia rivivere i fasti del periodo seicentesco dei “Vicerè Spagnoli”, come reggia adibita a casa reale, con il soggiorno dei Principi di Piemonte.? “ M’interruppe il buon Castagna e poi m’invitò a non fare pause lunghe nel descrivere i fatti, perché, anche se non aveva quella mattina nulla di importante da fare, si stava comunque, facendo tardi, e non desiderava arrivare tardi a pranzo, era ospite a casa di parenti. Allora Sasà riprese “ Dopo alcuni giorni, esattamente un mese, Umberto e Maria Josè lasciarono la sontuosa Reggia di Piazza del Plebiscito, che utilizzarono, poi, solo in occasione di ricevimenti ufficiali e si trasferirono stabilmente per il loro soggiorno napoletano nella panoramica “Villa Rosebery” sulla collina di Posillipo, che affacciava sul golfo di Napoli ed era dotata di una spiaggia privata, cinta da una muraglia di massi, che la protegge da occhi indiscreti e da flussi invadenti del mare antistante”.
”Fu un soggiorno nella città partenopea, vissuto dalla coppia dei Principi ereditari con una benevola rassegnazione, che durò fino al 28 ottobre del 1942, quando Umberto di Savoia fu nominato Maresciallo d'Italia in occasione dell'anniversario della Marcia su Roma. In quello stesso periodo si traferì definitivamente con tutta la famiglia”.
“Di chi era quella villa? Mica gli sposi reali stavano in fitto!” Mi domandò in tono inquisitorio il mio buon interlocutore Castagna ed io precisai e lo feci edotto su tutto ciò che sapevo della villa, e perché fu abitata dai Principi Reali. Sasà Incominciò col dire:
“ Villa Rosebery, adibita a residenza di villeggiatura e ristrutturata con eleganti appartamenti in stile neoclassico agli inizi del 1800 dagli architetti gemelli Stefano e Luigi Gasse. La Villa si chiamò inizialmente “La Brasiliana”, quando ospitò Donna Januaria di Braganza, (figlia dell'Imperatore del Brasile - Pietro I°), consorte del conte d’Aquila, (Luigi di Borbone, zio del Re Francesco II° –(noto come Francischiello), ammiraglio della Marina Borbonica, fino al 1860). Il conte Luigi di Borbone abbellì la tenuta e l’intero complesso della villa facendovi costruire anche un porticciolo per potervi meglio approdare dal mare. Durante l’esilio a Parigi del conte Luigi di Borbone, dopo la caduta del regno delle Due Sicilie, la villa fu venduta al banchiere francese Gustavo Delahante, che nel 1907 la rivendette definitivamente all’importante uomo politico inglese, Archibald Philip Primrose, quinto conte di Rosebery . Lo statista inglese, Lord Rosebery, elevò la villa a dimora di riposo, dopo le sue estenuanti attività politiche da Primo Ministro Inglese, facendola diventare un’oasi di pace e di tranquillità. Nel 1909, rimasto solo, a causa delle troppe spese per la manutenzione, la donò all’ambasciata britannica e la splendida villa divenne sede diplomatica e villeggiatura privilegiata di rappresentanti politici del regno britannico. In occasione della venuta a Napoli di Umberto e Maria Josè, la villa che era stata donata nel 1932 allo stato Italiano, diventò da quel momento la residenza abituale di tutta la famiglia Reale, che vi trascorreva annualmente la stagione estiva.
Villa Rosebery ebbe un'importanza fondamentale per la giovane coppia del Principi ereditari di Casa Savoia, in essa la bella principessa Maria Josè diede alla luce nel 1934 la prima figlia, con immensa gioia dei nonni paterni, che sfatava i tanti pettegolezzi sulla non capacità di procreazione di Umberto. La bimba fu battezzata “Maria Pia” e tale nome fu dato anch
e alla villa e rimase tale fino all’arrivo degli alleati, che la requisirono e ripristinarono l’antico nome di “Villa Rosebery”.
Le foto sottostnti sono:
Piazza del Plebiscito, antistante la Reggia reale di Napoli;
La foto del Sindaco dell’epoca, Giovanni De Reseis, Duca di Bovino;
Villa Rosebery a Posillipo;
Luigi di Borbone (alias il Conte d’Aquila)
Donna Januaria di Braganza, (figlia dell'Imperatore del Brasile Pietro I°), consorte del conte d’Aquila, (Luigi di Borbone)
Il conte inglese, Philip di Rosebery
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