Buon Giorno Buon Martedì 16 Settembre 2025 --- Sant’Eufemia – San Cipriano – San Vittore – Buona giornata, amici e amiche, godiamoci comunque il presente con tutti i suoi mali e trepidazioni continue anche se non si ha sentore di una pace imminente nei conflitti in essere. per vivere la realtà serenamente. Ricordando il grande magnifico fiorentino, Lorenzo dei Medici, che in una sua poesia affermava “nel domani non v’è certezza”. quindi sappiamo tutelarci contro le avversità e le ottusità delle persone malvagie. Oggi, intanto, dopo la mia interessante curiosità storica, del perché Napoli è piena di Chiese, vi posterò una mia fantastica commedia, scritta durante l’accumulo dei rifiuti urbani nella città di Napoli nel primo decennio del 2000 (duemila) 357^ puntata delle curiosità storiche di Sasà ‘o professore. Processo voluto dalle statue di Palazzo Reale a Piazza del plebiscito Cosa mi capitò a piazza del plebiscito 1^ puntata (la Prima parte) Dopo una lunga passeggiata da Piazza Dante fino a Piazza Trieste e Trento e dopo aver sorseggiato uno squisito caffè presso l’antico Bar-Cenacolo “Il Gambrinus”, m’accinsi solitario ad immettermi nell’ormai famosissima Piazza del Plebiscito per godermi, da napoletano, le bellezze architettoniche, che in essa sono racchiuse, che rappresentano in sintesi la frastagliata e variegata storia di Napoli e della sua grandezza. Mirando il Palazzo reale e le statue degli antichi Re, che hanno governato Napoli nel passato, pian pianino leggendo l’etichetta sotto il piedistallo che le sorregge, mi sembrò di rivivere il tempo vissuto da quegli illustri personaggi. Sono rappresentati i più importanti Re del passato, sono otto statue, ognuno una dinastia, un’epoca bella, brutta, ricca d’avvenimenti, di ribellioni, di feste, d’epidemie, di terremoti, che rispecchiano il popolo invitto e mai domato dei napoletani, che riuscirono a farsi capire dai Normanni, dagli Svevi, dai Francesi, dagli Spagnoli, dagl’Inglesi, dagli Americani, e perfino dai Marocchini, pur non parlando le loro lingue, comunicando con essi, utilizzando le mani, facendo gesti o mimando con il corpo un atteggiamento o torcendolo con una mossa. Attraversando la piazza mi parve di ascoltare le enormi statue, che discorrevano tra loro e parevano che si scambiassero sensazioni per quello, che erano costrette a vedere sotto i loro occhi e non potevano intervenire, altrimenti…………………………… La mia mente, allora, fu presa da quel vociare indistinto dei Re, che parevano sul punto di azzuffarsi a dire: “ non lo vogliamo con Noi, non è giusto, non ha fatto nulla per questa città, né l’ha conquistata, l’ha solo depredata delle sue ricchezze, fine a ridurla, una colonia da sfruttare”. Il Vociare continuava: “Non è giusto, Professore, ci state ascoltando, voi che amate, la storia della nostra Napoli, rendeteci giustizia, ci sentiamo offesi! …………………… Durante la nostra esistenza abbiamo dato e fatto tanto per questa città, pur non essendoci nati, quindi il posto, che occupiamo sul frontale di questo palazzo reale, ce lo siamo guadagnato e giustamente siamo ben voluti da ogni napoletano ed ammirati sempre da migliaia di turisti, provenienti da ogni angolo del mondo, che ci guardano con stupore e con gran meraviglia, sia per le nostre gesta, sia per l’onore e la grandezza, che abbiamo profuso per Napoli ed al rispetto, che siamo riusciti a fargli conseguire come Regno, tanto che era temuto ed apprezzato dai governanti di tutto il mondo, che a quei tempi contavano. Fra me e me, pensai, ma con chi ce l’hanno! Non capisco chi è l’intruso! “Non fate lo Gnorri, avete capito benissimo!” altrimenti che professore siete!” Intanto continuavano a bisbigliare: “ Professore se non l’avete capito, allora siamo espliciti! Ci riferiamo alla statua di Vittorio Emanuele II –‘O CAMPAGNUOLE, avite viste comm’ è vestute, tene ‘nu cazone tutte sgualcite, cu ‘na palandrana ‘ncuello comm’‘a ‘Nu ZAMPUGNARE. – Si chille è ‘Nu Re ! Allora amici miei, (riferendosi agli altri re) jammuncenne, chiste è ‘nu posto pe’ Rignante sule comm’ a nuje. Chille ‘nce ‘nguaje ‘a piazza! Nui sule simme è vere RE ‘e Napule, ma chi nce l’ha mise, chi nce l’ha mannate a ‘stu RAPUONZE!.” Cercavo di dare loro una storica risposta con il mio pensiero, facendo un ragionamento circa l’opportunità della maestosa Statua, situata alla fine delle varie Dinastie, che hanno regnato su Napoli, perciò anche i Savoia, come re d’Italia, spettava una collocazione, ormai che Napoli, anche se era stata una Capitale di un suo regno, ormai faceva parte della nascente nazione Italia o meglio del Regno unito d’Italia. Procedendo nella mia passeggiata entrai involontariamente sotto i portici del palazzo, dal lato dove ci sono le antiche “Garitte di Pietra”, ormai vuote, un tempo vietavano l’accesso al palazzo. Tutto preso nei miei pensieri e riflettendo su quanto avevo ascoltato pensai : “ Forse hanno ragione, ma come si può ottemperare all’errore storico di equiparare come re di Napoli, Vittorio Emanuele II°, e spostare poi la sua statua dalla nicchia, dove attualmente è posta? Diventa un’impresa difficilissima e chi se la piglia la responsabilità della rimozione?”. Guardandola meglio, la riconobbi e fra me e me, dissi :” è Maria Sofia di Baviera, l’ultima Regina di Napoli, la moglie di Francesco II° di Borbone, (il nostro amato re Francischiello), la sorella d’Elisabetta di Baviera, (Sissi) l’imperatrice d’Austria”, che con fare altezzoso mi consegnò un esposto in nome di tutti i soldati, martiri della difesa del regno delle due Sicilie, caduti durante le battaglie del Volturno e di Gaeta, che invocavano giustizia per il sopruso subito, perché dimenticati, (non erano neanche stati rappresentati tra i leoni, simbolo di tutti i martiri della libertà, nella famosa Piazza dei Martiri). “Maestà, il vostro esposto è sacrosanto”, le risposi subito con una prima risposta . “Vi ringrazio che vi siete rivolto al sottoscritto, ma io posso fare ben poco! Mica ho il potere di intentare un processo per dare soddisfazione alle vostre richieste e poi a chi mi rivolgo? Non so’ proprio a chi rivolgermi, Voi non conoscete la Burocrazia che c’è adesso, ai vostri tempi era tutto più facile!” Nell’esposto, che la regina Maria Sofia mi aveva consegnato, si intimava che la statua di Vittorio Emanuele II°doveva essere rimossa ed al suo posto doveva essere collocata quella di Suo marito, il Re Francesco II°, (Francischiello), che era stato, a suo dire, il vero ed ultimo Re di Napoli, che, amando Napoli ed il suo popolo, evitò che la città subisse un inutile spargimento di sangue, perciò si rifugiò a Gaeta , (lBuon Giorno Buon Martedì 16 Settembre 2025 --- Sant’Eufemia – San Cipriano – San Vittore –Buona giornata, amici e amiche, godiamoci comunque il presente con tutti i suoi mali e trepidazioni continue anche se non si ha sentore di una pace imminente nei conflitti in essere. per vivere la realtà serenamente. Ricordando il grande magnifico fiorentino, Lorenzo dei Medici, che in una sua poesia affermava “nel domani non v’è certezza”. quindi sappiamo tutelarci contro le avversità e le ottusità delle persone malvagie. Oggi, intanto, dopo la mia interessante curiosità storica, del perché Napoli è piena di Chiese, vi posterò una mia fantastica commedia, scritta durante l’accumulo dei rifiuti urbani nella città di Napoli nel primo decennio del 2000 (duemila) 357^ puntata delle curiosità storiche di Sasà ‘o professore.Processo voluto dalle statue di Palazzo Reale a Piazza del plebiscitoCosa mi capitò a piazza del plebiscito1^ puntata (la Prima parte)Dopo una lunga passeggiata da Piazza Dante fino a Piazza Trieste e Trento e dopo aver sorseggiato uno squisito caffè presso l’antico Bar-Cenacolo“Il Gambrinus”, m’accinsi solitario ad immettermi nell’ormai famosissima Piazza del Plebiscito per godermi, da napoletano, le bellezze architettoniche, che in essa sono racchiuse, che rappresentano in sintesi la frastagliata e variegata storia di Napoli e della sua grandezza.Mirando il Palazzo reale e le statue degli antichi Re,che hanno governato Napoli nel passato, pian pianino leggendo l’etichetta sotto il piedistallo che le sorregge, mi sembrò di rivivere il tempo vissuto da quegli illustri personaggi. Sono rappresentati i più importanti Re del passato, sono otto statue, ognuno una dinastia, un’epoca bella, brutta, ricca d’avvenimenti, di ribellioni, di feste, d’epidemie, di terremoti, che rispecchiano il popolo invitto e mai domato dei napoletani, che riuscirono a farsi capire dai Normanni, dagli Svevi, dai Francesi, dagli Spagnoli, dagl’Inglesi, dagli Americani, e perfino dai Marocchini, pur non parlando le loro lingue, comunicando con essi, utilizzando le mani, facendo gesti o mimando con il corpo un atteggiamento o torcendolo con una mossa.Attraversando la piazza mi parve di ascoltare le enormi statue, che discorrevano tra loro e parevano che si scambiassero sensazioni per quello, che erano costrette a vedere sotto i loro occhi e non potevano intervenire, altrimenti……………………………La mia mente, allora, fu presa da quel vociare indistinto dei Re, che parevano sul punto di azzuffarsi a dire: “ non lo vogliamo con Noi, non è giusto, non ha fatto nulla per questa città, né l’ha conquistata, l’ha solo depredata delle sue ricchezze, fine a ridurla, una colonia da sfruttare”.Il Vociare continuava: “Non è giusto, Professore, ci state ascoltando, voi che amate, la storia della nostra Napoli, rendeteci giustizia, ci sentiamo offesi! …………………… Durante la nostra esistenza abbiamo dato e fatto tanto per questa città, pur non essendoci nati, quindi il posto, che occupiamo sul frontale di questo palazzo reale, ce lo siamo guadagnato e giustamente siamo ben voluti da ogni napoletano ed ammirati sempre da migliaia di turisti, provenienti da ogni angolo del mondo, che ci guardano con stupore e con gran meraviglia, sia per le nostre gesta, sia per l’onore e la grandezza, che abbiamo profuso per Napoli ed al rispetto, che siamo riusciti a fargli conseguire come Regno, tanto che era temuto ed apprezzato dai governanti di tutto il mondo, che a quei tempi contavano.Fra me e me, pensai, ma con chi ce l’hanno! Non capisco chi è l’intruso!“Non fate lo Gnorri, avete capito benissimo!” altrimenti che professore siete!” Intanto continuavano a bisbigliare: “ Professore se non l’avete capito, allora siamo espliciti! Ci riferiamo alla statua di Vittorio Emanuele II –‘O CAMPAGNUOLE, avite viste comm’ è vestute, tene ‘nu cazone tutte sgualcite, cu ‘na palandrana ‘ncuello comm’‘a ‘Nu ZAMPUGNARE. – Si chille è ‘Nu Re ! Allora amici miei, (riferendosi agli altri re) jammuncenne, chiste è ‘nu posto pe’ Rignante sule comm’ a nuje. Chille ‘nce ‘nguaje ‘a piazza! Nui sule simme è vere RE ‘e Napule, ma chi nce l’ha mise, chi nce l’ha mannate a ‘stu RAPUONZE!.”Cercavo di dare loro una storica risposta con il mio pensiero, facendo un ragionamento circa l’opportunità della maestosa Statua, situata alla fine delle varie Dinastie, che hanno regnato su Napoli, perciò anche i Savoia, come re d’Italia, spettava una collocazione, ormai che Napoli, anche se era stata una Capitale di un suo regno, ormai faceva parte della nascente nazione Italia o meglio del Regno unito d’Italia.Procedendo nella mia passeggiata entrai involontariamente sotto i portici del palazzo, dal lato dove ci sono le antiche “Garitte di Pietra”, ormai vuote, un tempo vietavano l’accesso al palazzo. Tutto preso nei miei pensieri e riflettendo su quanto avevo ascoltato pensai : “ Forse hanno ragione, ma come si può ottemperare all’errore storico di equiparare come re di Napoli, Vittorio Emanuele II°, e spostare poi la sua statua dalla nicchia, dove attualmente è posta? Diventa un’impresa difficilissima e chi se la piglia la responsabilità della rimozione?”. Guardandola meglio, la riconobbi e fra me e me, dissi :” è Maria Sofia di Baviera, l’ultima Regina di Napoli, la moglie di Francesco II° di Borbone, (il nostro amato re Francischiello), la sorella d’Elisabetta di Baviera, (Sissi) l’imperatrice d’Austria”, che con fare altezzoso mi consegnò un esposto in nome di tutti i soldati, martiri della difesa del regno delle due Sicilie, caduti durante le battaglie del Volturno e di Gaeta, che invocavano giustizia per il sopruso subito, perché dimenticati, (non erano neanche stati rappresentati tra i leoni, simbolo di tutti i martiri della libertà, nella famosa Piazza dei Martiri).“Maestà, il vostro esposto è sacrosanto”, le risposi subito con una prima risposta .“Vi ringrazio che vi siete rivolto al sottoscritto, ma io posso fare ben poco! Mica ho il potere di intentare un processo per dare soddisfazione alle vostre richieste e poi a chi mi rivolgo?Non so’ proprio a chi rivolgermi, Voi non conoscete la Burocrazia che c’è adesso, ai vostri tempi era tutto più facile!”Nell’esposto, che la regina Maria Sofia mi aveva consegnato, si intimava che la statua di Vittorio Emanuele II°doveva essere rimossa ed al suo posto doveva essere collocata quella di Suo marito, il Re Francesco II°, (Francischiello), che era stato, a suo dire, il vero ed ultimo Re di Napoli, che, amando Napoli ed il suo popolo, evitò che la città subisse un inutile spargimento di sangue, perciò si rifugiò a Gaeta , (lontano dall’operosità della gente comune e per evitare strage d’innocenti), con il suo esercito per difendere il Regno dall’avventuriero Garibaldi e dai suoi mercenari.ontano dall’operosità della gente comune e per evitare strage d’innocenti), con il suo esercito per difendere il Regno dall’avventuriero Garibaldi e dai suoi mercenari.






Carissime amiche e carissimi amici è solo la prima parte della prima puntata del Processo delle statue di Piazzza del plebiscito di Napoli, da me immaginato . grazie per i commenti , a risentirci con il continuo
RispondiEliminaE' una commedia avvincente, Professore
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