-Napoli : Capo Posillipo
'Ncoppe 'o Cape 'e Pusilleche addiruso
Su capo di Posillipo profumato che è
una collina profumata)
Posillipo, come affermava la nota canzone.
“ 'Ncoppo 'o Capo 'e Pusilleco addiruso
Addó 'stu core se n'è ghiuto 'e casa
Ce sta nu pergulato d'uva rosa
E nu barcone cu 'e mellune appise
la traduzione in italiano:
Su Capo posillipo profumato,
dove questo cuore, è andato ad abitare,
vi è un pergolato di uva rosa
e pure un balcone con i meloni appesi
Posillipo è
il promontorio di rara bellezza, che chiude ad ovest il territorio della città
di Napoli e si prolunga verso il mare dividendo la baia di Napoli da quella di
Pozzuoli. Le sue gialle pareti di tufo si innalzano ripide sul mare ma
digradano dolcemente verso il centro della città, offrendo una affascinante e
multiforme combinazione di scorci panoramici sulla costa, che ha sempre
attirato grandi personalità della nobiltà e dell'arte, che qui sono venute a
costruire le proprie ville rifugio o a ispirarsi.
Posillipo, per i napoletani è un paradiso. che non si può lasciare, dimenticare o sostituire.
A Posillipo c’è un piccolo borgo marinaro, Marechiaro
rivolto verso il centro del Golfo di Napoli, il Vesuvio e la Penisola Sorroentina,
che ha ispirato una delle più belle canzoni classiche napoletane, "A
Marechiaro" scritta da Salvatore Di Giacomo. Alle spalle del borgo
si trova la caratteristica chiesetta di Santa Maria del Faro, che contiene
alcuni resti della villa romana e che la tradizione vuole sorgesse sul luogo
dell'antico faro romano. sul luogo dell'antico faro romano.
Il punto panoramico, però, più spettacolare di Posillipo è il Parco Virgiliano, che si trova sulla sommità della collina, dove, tra alberi e strutture sportive, è possibile spaziare con lo sguardo su tutto il Golfo di Napoli e sui Campi Flegrei. La magnificenza di questo panorama era tale che influenzò la produzione artistica di una intera generazione di pittori paesaggisti dell'Ottocento, conosciuti proprio con l'etichetta di "Scuola di Posillipo" e che tanto ha contribuito a diffondere nella aristocrazia europea il mito delle bellezze di Napoli e del suo Golfo.
Da ricordare poi La Baia di Trentaremi, che ha una storia antica, custodita nelle incrinature delle rocce. Incastonata tra le falesie a ovest di Posillipo, la collina dove gli antichi si recavano per cercare riposo dal proprio dolore, oggi fa parte dell'Area Marina Protetta della Gaiola, uno scrigno di bellezza e di biodiversità che bagna Napoli e che nel 2017 ha vinto un concorso social come parco marino più bello d’Italia.
Si racconta infine che Virgilio guardando
la baia di Trentaremi, dal parco della Rimenbranza, immaginò, quando scrisse
l’Odissea, che Polifemo scagliò alcuni
massi per colpire Ulisse con le sue navi, quando lasciò la costa posillipina,
poiché quei massi, affiorano tuttora a largo della spiaggetta sottostante della
baia di Trentaremi.
Per finire la descrizione del quartiere di Posillipo: Posillipo è noto attraverso la TV, nella soap opera “ Un posto al sole”, sede di Palazzo Palladini (i cui
esterni sono dal 2004 quelli della reale Villa
Volpicelli, sita anch'essa a Posillipo), un
antico palazzo storico immaginario diventato sede di un condominio dove si svolgono molte delle vicende raccontate.
le immaggini sottostanti sono:
Posillipo visto dalla baia di Mergelli
Ruderi della casa di Publio Vedio Pollione nei pressi di Marechiar, nota come “ casa degli spiriti
L’isolotto della " Gaiola" (ìn italiano
gabbia per uccelli)
sulla punta estrama del Capo di Posillipo.
La finestra che
ispirò al poeta Salvatore Di Giacomo
la famosa canzone " Marechiaro”
La baia di Trentaremi
Lo splendore del panorama di Napoli
RispondiElimina