sabato 18 ottobre 2025

Buon Giorno - Buon Sabato 18 Ottobre 2025

 

Buon Giorno - Buon Sabato 18 Ottobre 2025

--- San Luca – San Procolo -- Sant’Isacco ---

 

Oggi pare una giornata da vivere come altre in questo scorcio di fine anno 2025, si dovrà approvare, intanto, il decreto legge governativo di previsione di spesa per il 2026, e poiché le entrate previste non coprono le spese occorrenti per svolgere tutte le incombenze statali, per la differenza si ricorre come sempre al cosiddetto “Debito Pubblico”. Per chi non conosce il Termine          “Debito Pubblico“, non è altro che lo Stato, una volta il Re o chi ha il potere su una nazione, che per sopperire a una spesa straordinaria, che non riesce a compensare con le entrate fiscali fissate e previste con leggi ordinarie annuali nel Bilancio dello stato, contrae ancora un prestito, sia  con il pubblico interno, sia straniero.

Ora questo documento si chiama, “ DEF” (Documento di economica e finanza, avente la durata triennale), e serve a dimostrare perché necessita tale prestito, perché non bastanti le entrate ordinarie, che sono le tasse, sia “Dirette” come - Irpef, Irap, - che “Indirette”, quali l’Iva, le accise, che sono inglobate nel prezzo di alcuni beni di largo consumo, come la benzina, la luce e il gas, e quindi occorre, contrarre un prestito di entrate con il pubblico sia interno, sia straniero.

Il Debito Pubblico, quindi, se non è controllato e non è finalizzato a creare opportunità di lavoro o spese urgenti, aumenta in modo indiscriminato, ammontante a vari miliardi di euro, senza alcun beneficio per i cittadini. Per questo motivo si dice: “Lasceremo un debito, che dovrà essere pagato dalle generazioni future, costringendole fin dalla nascita a essere debitori”.

Anche oggi , dopo il consueto saluto quotidiano, posterò una curiosità, questa volta storica, riguardante un antico mestiere femminile, specie nel meridione, che per lavare i panni sporchi, s’inventò un apparecchio prima meccanico e poi. elettrico.

 Prima di iniziare desidero salutare, come sempre, il mio interlocutore amico,  ex collega Tore Castagna, per tener viva la nostra amicizia e tenerlo un po’ impegnato a leggermi.

o“Carissimo Tore, fortunatamente non devo scrivere libri per fare soldi, ma sappi, che queste mie curiosità sono a disposizione di tutti, che ho riportato sul mio blog “ il Blog di Sasà ‘o Professore”, dove alcuni noti scrittori di libri , mi hanno citato nelle loro prefazioni, di cui ne vado fiero e contento. Consentimi oggi di narrarti un’altra puntata delle mie curiosità. e son sicuro di farti cosa gradita, che faranno ricredere che, noi napoletani, non siamo secondi a nessuno, specie in molte attività artistiche, culturali, che pratiche per vivere in serenità , accettando la vita come si presenta.


Eccovi la Curiosità storica :

 

La Prima “Lavatrice”, conosciuta all’inizio, come Oscillatore-Agitatore lavapanni

 

La lavatrice, l’elettrodomestico, come per moltissime invenzioni, ci si è inizialmente ispirati a meccanizzare il processo manuale, come macchine atte a "sfregare" i panni, simulando così l'effetto manuale del modo più diffuso di lavare la biancheria.

il “battesimo” della lavatrice in Italia di un elettrodomestico, presente oggigiorno in tutte le abitazioni, di uso comune. avvenne a Napoli, nel 1851 (in uso presso il Real Albergo de’ poveri di Napoli) su modello di “Luigi Armingaud” che era in grado di lavare fino a 1000 camicie e 2000 lenzuola”.

(A testimoniarlo è la Disamina eseguita dal Reale Istituto d’Incoraggiamento de’ saggi esposti nella solenne mostra industriale del 30 maggio 1853 (Napoli, 1855, pp. 171-172).

Come per molte invenzioni, dopo  la fase di sperimentazione : le prime macchine atte a “sfregare” per  evitare un’usura eccessiva dei panni, nonché risultati di lavaggio decisamente deludenti, fu adottata una  sola soluzione efficace quella poi detta  “ dell’agitatore- oscillante”

Quindi A Napoli, già alla fine del “1800”, i panni non si lavavano più a mano, ma con l’aiuto di due enormi  macchinari “lo Sfregatore” e poi 
l'Oscillatore-Agitatore” per volere del Re borbone, Ferdinando II°, è scritto e  si ha notizia nella Collezione delle Leggi e de’ Decreti Reali del Regno delle Due Sicilie del 1851, al numero di ordine 2345.

Prima di allora fino agli anni 1950 e 1960 , il lavare i panni  era un mestiere femminile, che serviva  al ceto medio e non solo,  come sistema per evitare tale faticosa incombenza manuale.

Tale incombenza veniva effettuata  con una “Tola da lavar” la nota Tavola o tavoletta per lavare i panni             Per il lavaggio ed il trattamento dei panni si utilizzava lo stricaturu: una tavoletta di legno con scanalature orizzontali e un porta sapone.


Le immagini sottostanti sono:

 

La prima Lavatrice o meglio "l'Oscillatore-Agitatore lavapanni"

 

Lavatrice in legno: con motore elettrico

Lavatrice moderna elettrica

l’antica tavolozza di legno per lavare i panni, la Tola.

 





 

 

2 commenti:

  1. Continuerò con altre curiosità su altri elettrodomestici che utilizzati comunente dalle famiglie italiane. lasciate un commento se la curiosità è piaciuta.e

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  2. Buongiorno Professore, buon sabato, grazie per questa interessante curiosità.

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