Buon Giorno. Buon Martedì 23 Settembre 2025
--- San Padre Pio – Sant’Elisabetta -- San Sossio ---
Giustamente stamane possiamo affermare che l’autunno è arrivato. presentandosi con una pioggia intensa durante la notte, come suol dirsi in napoletano, “Ha Chiuvute a Zeffunno” cioè ha piovuto con una pioggia profonda di quantità, fino al mattino.
Costatiamo però i continui decessi, specie nel conflitto Arabo Ebreo, che sembra non terminare mai, provocando la distruzione del territorio palestinese di Gaza, e il genocidio dei suoi abitanti, specie i bambini che perdono la vita per fame per la ostinata caparbietà dei governati attuali di Israele..
Intanto. tutto passa, ma il ricordo dei momenti buoni, rimane, come l’ultima sofferta vittoria della squadra di calcio del Napoli di ieri sera, che aiuta e distoglie la nostra mente da quelle brutte vicende di guerra, mentre potremmo vivere in santa pace in mondo migliore, per permettere poi alle generazioni future un’ esistenza senza conflitti, facendo trionfare sempre nei loro cuori solo l’amore, che è il sentimento più bello.
Oggi come promesso, dopo il verdetto dell’immaginario processo delle Statue dei Re di piazza del Plebiscito”.
continuo la narrazione con avvenimenti storici sognati e raccontati dall’amico collega di Sasà ‘o Professore, l’autore del fantasioso processo”.
5^ Puntata (Prima parte). dopo il Verdetto
del processo di piazza del Plebiscito
DOPO la sentenza del Processo di Piazza del Plebiscito, ci un fu seguito con la 5^ puntata
5^ Puntata (Prima parte)
Sono Tore
Castagna, un pensionato della banca d’Italia, amico intimo di Sasà ‘o
Professore e dopo aver letto
l’immaginario strano Processo, tenuto e svolto nella Piazza del Plebiscito a Napoli….(Scritto
dal mio amico, collega Sasà ‘o professore.
cosa mi capit……Mi sono visto fermare-------- ?)
Avevo appena concluso di sbrigare una pratica di tasse comunali presso gli
sportelli degli uffici di Via Partenope a Napoli e, siccome era una bellissima
giornata calda della cosiddetta estate di San Martino, decisi di portarmi a
Piazza Municipio, per incassare un vecchio mandato presso la Banca d’Italia,
facendomi una lunga e salutare passeggiata.
Dopo aver percorso Via Santa Lucia, intravedendo ogni tanto il mare tra i
palazzi, situati parallelamente la costa, salendo pian pianino e tagliando,
poi, Via Cesario Console,
Mancavo da diversi anni dal quel fantastico e magnifico complesso
architettonico di Palazzo Reale, (voluto
dai Viceré di Spagna, abbellito dalla Dinastia Borbonica ed arricchito, infine,
dalle grandiose Statue dei Re di Napoli, (capostipiti delle dinastie reali),
che furono fatte scolpire e poste in delle grandi nicchie sulla facciata
dell’immenso Palazzo reale dal re d’Italia, il savoiardo Umberto I°.) ed
ero pronto a
rimirare, apprezzare e godermi tanta bellezza senza fretta.
Questa premessa era d’obbligo per ciò, che racconterò, poi, che mi è capitato!
Andiamo con ordine, mi fermai un po’ lungo le aiuole esistenti sul marciapiede, che delimitano Via Cesario Console dal resto della strada, e così mi misi ad ammirare la statua di bronzo di Caio Giulio Cesare Ottaviano Augusto (100 – 44a.C). e lo Stelo recentemente collocato sulla zona verde, solo nel 2004 (in ricordo del marinaio italiano ucciso dalle truppe naziste durante l’occupazione tedesca nell’ultima guerra (nel settembre 1944), nei pressi degli scalini dell’entrata dell’Università Federico II°, in Via Umberto I° (strada meglio conosciuta come ”il Rettifilo”). Affacciatomi alla balaustra sulla sottostante Via Ammiraglio, Ferdinando Acton, scorgevo il molo Siglio (noto ai napoletani come ” il Molo Beverello”), dove sono ormeggiati i vaporetti, che collegano la città di Napoli (solcando le acque del suo naturale golfo) con le famose isole (Capri, Ischia e Procida).
Girando lo sguardo poi, verso Palazzo Reale intravidi “il Giardino Pensile attiguo, (voluto e predisposto dal Re, Gioacchino Murat, durante il suo regno e fatto arricchire, in seguito, con piante esotiche dal Re, Ferdinando II° di Borbone).
Giardino Pensile, che fu danneggiato da un incendio nel 1837 e successivamente restaurato nel 1838 per mano dell’architetto, Gaetano Genovese, che l’ampliò senza stravolgerlo dall’originale, ottenendo l’ammirazione, dopo un secolo e mezzo, dai “Presidenti di tutto il mondo”, in occasione del G 7 (poi divenuto G8 per la presenza della delegazione sovietica, invitata a quell’Assise mondiale) tenuto a Napoli nel luglio del 1994.
Intravidi, come in un sogno, Vittorio Emanuele II°, che rivolgendomi, la parola, m'intimò con tono imperioso con un marcato accento piemontese: “Vi stavo aspettando, vi ho lasciato fare tutti i comodi vostri, non volevo disturbarvi, dato che stavate ammirando la magnifica statua di Augusto e lo Stelo (in ricordo del marinaio ucciso), nonché lo splendido panorama, che si gusta da quest’angolo del palazzo. “ Per carità non me ne volete! Anch’io ho letto del Processo, a parte, che la sentenza finale non mi è piaciuta, ma vi anticipo che ricorrerò alla “Corte Suprema di Giustizia dell’Aia”, per essere riconosciuto il mio diritto di risiedere in questa celebrazione (rassegna dei Re di Napoli), perché è implicito che il Re d’Italia e anche Re di Napoli! Ne sentirete delle belle sulla questione !”.
Anche se, (senze ‘a sciabola, comm' ere strano, ere tale e quale a 'nu tappo, comm' ‘o nipote, (Vittorie Emanuele III°), ma, po’ guardannele buone, fra me pensai : (si è Isso, è proprie ‘o Re Vittorio Emanuele II°, chille da spada (ma, che va truvamme mò, ‘a me ?) (Avevene ragione chell’ati statue dint' a ‘sta piazza, nun ‘nce azzecche proprie!). Infusomi coraggio gli risposi: “Maistà! Scusateme, non v’aveve ricunusciute, nun sacce, comme ve l’agge dicere, primme ‘e tutte, è 'nu grande onore, che me conciudite a potervi risponnere?”
Immantinente il mio fantastico interlocutore riprese a dire:“Non ha importanza, sono un liberale democratico, sono stato sempre vicino al popolo . Mi potete rivolgere la parola liberamente, anzi fatemi conoscere come la pensate su quello, che ha scritto il vostro amico, quello pseudo scrittore da strapazzo, che si fa chiamare Sasà ‘o professore, mica ha mai insegnato?”
Continuò il suo dire inveendo : “’Fategli sapere, appena lo vedete, che non sono rimasto a Napoli (con la Sede del mio regno dopo l’annessione del 1861), perché avevo da completare ancora l’unità d’Italia (con la conquista di Roma), che mi è riuscita solo dopo la presa di Porta Pia (il 20 settembre del 1870), e grazie al patriota sindaco di Napoli dell’epoca, (Paolo Emilio Imbriani), tale impresa fu ricordata e celebrata anche presso di Voi, cambiando nome alla vostra vetusta Via Toledo in Via Roma”
Le immaggini sottostanti sono:
Via Cesare Console verso Piazza del Plebiscito
Statua di Caio Giulio Cesare Augusto a via Cesare Console
I Giardini attigui alla Reggia di Piazza del Plebiscito;
Dipinto di Re Vittorio Emanuele II°, in posa reale
Foto di Vittorio Emanuele II° da cacciatore
Palazzo Reale con le otto nicche con le statue dei re
Ci sarà il seguito con la seconda parte della 5 punta punta che saranno descritte alcuni eventi e curiosità storiche che piacerà conodcere. lasciate un commento per proseguire , grazie
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