martedì 16 ottobre 2007

'O Cagnacavalle


‘O Cagnacavalle fu un mestiere d’altri tempi e fu esercitato fino all’avvento dell’unità d’Italia soprattutto a Napoli dalle donne, per strada agli angoli dei vicoli delle principali vie cittadine. ( i cosiddetti- “’e Pendune ‘o viche)



Il cambiavaluta  (  'O Cagnacavalle )




O Cagnacavalle non era altro che il cambiavalute di monete, che su banchetti trasportabili, che poggiavano su quattro rotelle esercitava il benemerito servizio di cambiare monete d’oro od argento in quelle di rame, che rappresentava le monete spicciole di piccolo taglio (generalmente si cambiavano quelle d’oro o d’argento in quelle di rame avente il minimo valore).
Il nome di Cagnacavallo, così bizzarro deriva dall’effige di un cavallo rampante, simbolo della città di Napoli, (attualmente si può notare sulla facciata del palazzo della Provincia a Piazza Matteotti), che era impresso sui tagli delle monete di rame.




Stemma della Provincia di Napoli ( il Cavallo rampante)





Il Cagnacavallo, aveva una funzione sociale, svolgeva un compito quasi istituzionale, permettendo specie alla povera gente di saper contabilizzare e spendere il poco denaro a sua disposizione. (attualmente tale compito è svolto dalla Banca d’Italia, dall’Aziende di Credito e dai Cambiavalute autorizzati).
Tale mestiere esisteva, perché la valuta ufficiale o meglio le monete in circolazione, erano distinte in tre tipi di metallo:
Monete di Rame - quelle di piccolo taglio e di minimo valore;
Monete d’Argento - quelle di medio taglio e di gran valore;
Monete d’Oro - quelle di valore massimo e le più pregiate, venivano generalmente coniate con l’effige del regnante o del governatore del periodo.
Le monete , che circolavano nel Regno di Napoli ed in quello delle Due Sicilie, utilizzate per effettuare pagamenti, assolvere le più svariate obbligazioni e per fare scambi commerciali e contrattazioni di ogni genere erano:
“ ‘O Ducate, ‘A Piastra, ‘O Tarì ,‘O Carline, ‘O Turnese, ‘O Grane ( ‘o Rane) , ‘O Cavalle, ‘O Sorde (‘o calle).
……
‘O Ducate = Era una moneta di un'importanza sia storica, che fondamentale circolante nel Regno delle Due Sicilie, in quanto rappresentava l’unità di riferimento per tutte le altre monete. Era coniata sia in oro, sia in argento.

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   Ducato d'argento Napoletano
  Ducato d'oro Napoletano
                               










Quella d’oro. Fu emessa per la prima volta da Ruggiero II, il normanno, nel 1130.
Il suo valore intrinseco d’oro aveva titolo 906,25 °/oo equivaleva a circa 1 grammo d’oro,
Le monete coniate in Ducati d’oro furono ::
2 Ducati d’oro (denominato Zecchino Napoletano) da 20 mm e dal peso di grammi 2,93
4 Ducati d’oro (denominato Doppia Napoletana) da 24 mm e dal peso di grammi 5,86
6 Ducati d’oro (denominato Oncia Napoletana) da 27 mm e dal peso di grammi 8,80
15 Ducati d’oro (denominato Quintupla Napoletana) da 29 mm e dal peso di grammi 18,93
30 Ducati d’oro ( denominato Decupla Napoletana) da 35 mm e dal peso di grammi 37,87
Le monete d’oro erano usate non solo nel Regno delle Due Sicilie, ma in ogni stato, poiché avevano potere liberatorio per il fatto che il valore intrinseco (il valore dell’oro contenuto nella moneta (la caratura) era all’incirca oro 900/920 °/oo ) era uguale alle altre monete d’oro circolanti negli altri stati, per questo erano da tutti riconosciute ed accettate.
Quindi un Ducato d’oro equivaleva pressappoco ad:
Un Fiorino austriaco, uno Zecchino della Repubblica veneta, un Franco d’oro Francese, un Ruspone del Granducato di Toscana, un Sovrano di Fiandra, una Sovrana del regno degli Asburgo Lorena, una Corona dell’Impero Austriaco, una Doppia dello Stato pontificio, uno Scudo pontificio ed una Sterlina inglese.
Tra le monete d’oro da ricordare il Carlino d’oro fatto coniare da Carlo I d’Angiò nel 1266, in occasione della conquista del regno di Napoli ed equivaleva a 14 Carlini d’argento.

Quella d’argento ( Ducato d’Argento) fu coniata dal Re Ferdinando IV , quando rientrò nel suo Regno dopo la disfatta napoleonica nel mese di giugno del 1815 e divenne moneta di riferimento per tutte le altre monete del medesimo metallo.
Il Ducato d’argento aveva come titolo argento 833 °/oo , di esse se n'emisero da:
- 1 Ducato d’argento (denominato la 100 Grana) da 38 mm e dal peso di g.mi 22,94
-1/2 Ducato d’argento (denominato la 50 Grana) da 32 mm e dal peso di g.mi 11,47

Altre monete d’argento furono:




All’avvento di Carlo di Borbone al Trono di Napoli, nel 1734,
l’unità monetaria di base fu il carlino, una massa di argento e una piccola percentuale di rame.



- ‘ O Carlino -moneta prettamente d’argento ed
                        equivaleva alla 10^ parte del Ducato.
                        Era cambiata con monete di rame del
                        valore di 10 Grana ‘




 



 La piastra d'argento ( Detta anche " Pupillare ")



- A Piastra - moneta prettamente d’argento ed
                         equivaleva a 12 Carlini d’Argento
                        Era cambiata con monete di rame del valore
                        di 120 Grana.
                       Fu coniata durante La Repubblica Napoletana del 1799,
                       col ritorno dei Borboni fu ritirata dalla circolazione e
                        poi fusa e furono coniate con lo stesso metallo monete,
                       ma di minor peso e valore, denominate :
- ½ Piastra - moneta d’argento ed equivaleva a 6 Carlini d’Argento
                       era cambiata con monete di rame del valore di 60 Grana.






il  Tarì  ( moneta d'argento coniata in Sicilia)



- ‘O Tarì -    moneta d’argento ed equivaleva a 2 Carlini d’Argento
                       era cambiata con monete di rame del valore di 20 Grana.

Il Tarì aveva una caratteristica particolare non aveva emblemi ed era
utilizzata dai Principi Maomettani della Costa africana.

Le Monete, che circolavano maggiormente per gli scambi e per le
contrattazioni ed utilizzate dalla popolazione più povera erano
quelle di rame. Come :






Il tornese ( moneta di rame circolante nel regno di Napoli)



- ‘O Turnese - moneta di rame, fu coniata per la prima volta in Francia
                          a Tours  (Tournes) e circolava con tagli da :
                          2 Cavalli, 3 Cavalli (detto anche ½ Tornese),
                          4 Cavalli, 6 Cavalli,
                        8 Cavalli, 9 Cavalli e 10 Cavalli.


E’ la Moneta più nota anche,perché è spesso utilizzata in
Letteratura e fu citata nella famosissima canzone Napoletana,
scritta da Salvatore di Giacomo “ ‘E Spingule Francese”, dove con
un tornese si poteva ottenere una spilla di nutrice.


- ‘O Cavallo - moneta di rame, fu introdotto nel Regno delle Due
                         Sicilie nel 1581, dopo che era stato utilizzata durante
                         le crociate.
                         Era un sottomultiplo della Moneta (‘O Sordo) ed
                        equivaleva  alla sua dodicesima parte.

- ‘O Sordo - moneta di rame, era una moneta intermedia ed
                        equivaleva  alla 12^ parte della moneta (Grano)
                        era denominata anche Callo.. in circolazione
                        v’erano monete da 1,2,3, 4, 6 e 9 Calli.

- ‘O Grano - moneta di rame, era una moneta molto utilizzata e
                     di riferimento equivaleva alla 10^ parte
                      del Carlino (moneta d’argento).

Con l’unità d’Italia, il mestiere del Cagnacavallo sparì anche perché la monetazione, con la legge 788 del 24 agosto 1862, fu adottata col sistema centesimale e le coniazioni delle monete, sia d’oro, che d’argento, e infine quelle di rame divennero tutte con il nome di Lira Italiana.



La lira Italiana ( monete circolanti durante il Regno D'italia




















la lira italiana circolante durante la repubblica italiana









Tale coniazione dopo la fine del Regno d’Italia e la nascita della Repubblica Italiana fu adottata utilizzando il sistema decimale che cesserà definitivamente ad avere corso legale il 1 Marzo 2002 con l’introduzione dell’Euro.


 


 L'euro ( la moneta europea attualmente circolante in tutta europa



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