lunedì 28 agosto 2023

lLa Decima puntata della storia, l'anello d'oro dei Vacca

La Decima puntata della storia, l’anello d’oro dei Vacca, incuriosirà conoscere quale attinenza ebbe gli altri due figli di Luigi Vacca, il fratello di Antonio Vacca, Raffaele e Vincenzo con episodi inerenti all’intero patrimonio della famiglia (Vacca Antonio e Maria Siciliani), che furono dei protagonisti insoliti, ereditando alla morte del loro genitore ancora beni dello Zio Antonio, disperso al fronte della prima guerra mondiale.

 

I fatti che parlano dei due figli maschi di Luigi Vacca, Salvatore li apprese dalla loro sorella Carmela Vacca, quando la andava a trovare per conoscere meglio chi erano i suoi Nonni, (Antonio e Maria). Infatti, i suoi fratelli ebbero i vestiti e le cose personali dello zio morto, custoditi gelosamente in un armadio da sua moglie, quando parti per il fronte, mentre lei ebbe soltanto gli orecchini della zia. Raffaele, il più grande, tali vestiti dello Zio, Antonio, presi dal padre Luigi, quando morì la moglie, e li utilizzo, vestendoli, avendo circa la sua taglia, e un camice, che si metteva, quando lo stesso svolgeva la sua attività di bravo barbiere per non sporcarsi con i peli quando li tagliava ai suoi clienti. Raffaele, dopo la morte del guappo padre, ereditò da lui, il suo mestiere di fittacamere, dal quale ricavava il necessario per i bisogni della sua Famiglia. Raffaele, come raccontava poi la sorella, spesso era solito dare sfogo alla sua aspirazione principale, quella di cantante, quando capitava l'occasione per esibirsi, ottenendo applausi per il tono di voce armonioso nell’interpretare i versi delle struggenti canzoni napoletane. Morì normalmente tra le braccia della sua adorata sposa, con la quale aveva creato ben cinque figli. L’altro fratello di Carmela Vacca, Vincenzo il più piccolo, recante lo steso nome del Cugino Vincenzo Vacca, figlio del disperso in guerra Antonio, era in un negozio di antiquariato, l’esperto venditore di oggetti e articoli vari antichi.  Vincenzo ereditò dal Padre Luigi un cassetto madreperlato dello zio, che conteneva tutto l’occorrente per radersi, una vaschetta di ceramica per il sapone, un pennello e un piccolo rasoio per radere la barba con manico d’avorio. Tale cassetto, conservato in ricordo dello zio morto, spontaneamente lo donò a suo cugino, dicendogli è tuo, era di tuo padre. Vincenzo Vacca apprezzò il gesto e spesso lo andava a trovare e una volta portò anche il figlio Salvatore, che lo conobbe.

Il cassettino con il suo contenuto è andato perduto, nei vari traslochi di Vacca Vincenzo, con il grande rammarico di suo figlio Salvatore, che l’avrebbe custodito come prezioso ricordo di suo nonno.    

 

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