Buon Giorno Buona Domenica 17 agosto 2025
------ San Giacinto – Santa Beatrice -- Santa Emilia ---
Quest’anno, caso strano, non c’è stata la chiusura di quasi tutti i negozi, specie quelli dei prodotti alimentari, per non subire la concorrenza dei supermercati, che sono rimasti sempre aperti, costringendo il loro personale, ugualmente a lavorare e vendere la loro mercanzia e non festeggiare questa festosa ricorrenza estiva,
Per il troppo caldo, i acquisti dei vari prodotti necessari, e non uscire da casa si è ricorso al nuovo modo di acquisti “ online", sia con il computer o con i complicati nuovi apparecchi telefonici, utilizzando l’applicazione “ what up”o tramite Amazon, una multinazionale di commercio elettronico, che porta e consegna qualsiasi cosa richiesta a casa del destinatario.. Tale modo procedurale di acquisti, giustificato durante l’emergenza dellai pandemia del Covid19, mentre ora sta diventando quasi una moda, utilizzare tale procedura, per fare velocemente acquisti senza perdere tempo con file estenuanti nei negozi .
Intanto sta avvenendo, che non usciamo più da casa, vuioi anche per questo periodo afoso, ma questo comporta di non incontrare più amici per chiacchierare e anche dialogare col personale dei negozi di fiducia,vicino casa.. Con questo nuovo modo di agire, non ci si confronta più, nè conoscere e creare legami, e rapporti di amicizia
La tecnologia aiuta a non sciupare il nostro tempo, ma non si può fare ameno di fare conoscenze nuove, di incontrare amici, anche di vecchia data, anche se sembra, che il nuovo sistema fa diventare tutto più semplice, veloce e meno faticoso.
Dopo questa triste constatazione, ugualmente vi posterò una mia curiosità storica, questa volta, anche riguarda Chiese di Madonne, non una delle sette famose campane , ma di una sèeciale,ricca di un dipinto riguardane un evento realmente avvenuto, e riporta un’immagine a cui il popolo napoletano, gurdandolo ne ha fatto diventare un sinonimo dispregiativo del sesso femminile, quando il male, che fa solo guai, rappresentato dal viso di un drago, (il male) e dalla vittoria della fede ( il bene) rappresentato dall’arcangelo Gabriele, diventato un modo di dire nella nostra quotidianietà-
336^ puntata dele curiosità storiche di Sasà ‘o professore.
'0 Diavule 'e Mergellina
Finalmente ci sono riuscito ad andarlo a vedere da
vicino, il famoso volto della donna raffigurante il diavolo di Mergellina,
dipinto su tela del pittore Leonardo Grazia da Pistoia.
Era una calda domenica d’agosto di qualche anno fa,, la città era quasi deserta
e quindi si potette facilmente attraversare l’amata metropoli (la mia città
Napoli) da un capo e all’altro senza ingorghi, e cosi, senza fretta , perché
avevo necessità di non fare tardi per la visita prefissatami
( andare a vedere il famoso quadro “ ’o diavole ‘e Mergellina “), per
il fatto che si trattava di far visita in una chiesa, che aveva un orario fisso
da rispettare per la celebrazione delle messe domenicali. . Il desiderio
di osservare da vicino il bellissimo viso del diavolo di Mergellina era tanto
che mi sobbarcai anche l’onere di
sopportare quel caldo torrido, che sfiorava la temperatura di 36 – 38
gradi, ma ne valse la pena.
Il quadro è esposto nella cinquecentesca chiesetta di Santa Maria del Parto, ubicata su una panoramica terrazza, nei pressi della celebre baia di Mergellina,( come punto di riferimento i famosi chioschi, divenuti poi di tipo di bar, e noti ora come gli chalet del celeberrimo borgo di Mergellina).
Non dissertiamo, andiamo al dunque, stiamo dicendo
della famosa tela raffigurante
“ ‘o Diavole ‘e Mergellina “.
In via Mergellina al civico 9/bis, si accedeva direttamente nell’androne della famosa chiesa, che custodiva oltre alla celebre tela, anche, il magnifico sepolcro e tomba del poeta Jacopo Sannazaro, che era stato proprietario dell’immobile,e che aveva desiderato testamentariamente essere sepolto nella chiesa da lui voluta ed edificata e poi intitolata, dal suo poema “De Partus Virginis” , (Il parto della Vergine da cui la chiesetta prende il nome).
Guardando il quadro “ il diavolo di Mergellina” si rimane estasiati dalla bellezza voluttuosa del bel viso con il quale il pittore leonardo da Pistoia , seppe raffigurare il diavolo con l’aspetto di un orribile mostro con il corpo a somiglianza di un immondo drago.
La storia inerente il quadro è presto narrata, e si
rifà ad una leggenda napoletana relativa ad una storia veramente avvenuta,
riportata e scritta dalla giornalista e scrittrice, Matilde Serao e ripresa poi
dal letterato e storico, filosofo Benedetto Croce, per affermare il concetto e per definire ancor oggi una donna, che
reca solo guai è :
“Bella come il Diavolo di
Mergellina”.
La leggenda o meglio la storia, narra che:il vescovo di Ariano, Diomede Carafa, ottenne una schiacciante vittoria sulla tentazione di una nobildonna napoletana identificata in donna Isabella, Vittoria d’Avalos. Messer Diomede era follemente innamorato di donna Isabella, bellissima nobile della Corte Vicerale, per la quale scriveva infuocate lettere d’amore, ma lei che aveva fama di donna crudele e disamorata non faceva che sorridere delle sue lettere e giocava con lui come il gatto col topo, lo illudeva, lo blandiva con le sue arti, poi d’impeto lo cacciava nel più profondo sconforto. Isabella d’Avalos si compiaceva stringere quel cuore in una mano di ferro, lo soffocava a poco a poco, e poi ridandogli la vita carezzandolo con mano leggiera e vellutata, si dilettava a far sussultare di dolore quell’anima, gittandola bruscamente nella disperazione…… Il mondo le maledice, le disprezza, ma il mondo le ama, l’uomo le ama, così è, sempre, così, sempre, sarà” (cosi descrive la storia la Serao).
Donna Isabella dopo un anno di schermaglie disse di amarlo e al povero Diomede sembrò di raggiungere l’estasi, ma breve fu la stagione dell’amore, poco tempo dopo lo abbandonò per altri uomini. Diomede, cieco pazzo d’amore non comprendeva, soffriva e si ubriacava di quella sofferenza. La passione lo dilaniava, giorno e notte; alla fine si decise ad ordinare un quadro al suo amico pittore Leonardo Grazia da Pistoia, che avrebbe dovuto dipingere un mostro orribile con il volto angelico della sua Isabella, insieme ad un immondo demone tentatore,
Così ogni volta che l’avesse guardata avrebbe provato solo ribrezzo ed orrore, e così guarì. Sotto la tela vi fece apporre il motto ”Et fecit vittoriam halleluja” alludendo sia al trionfo di San Michele che al suo.
Il viso della donna è dipinto così bene da apparire bello ed con un aspetto tanto voluttuoso che i napoletani, come riporta Benedetto Croce in “Storie e Leggende Napoletane” edito nel 1919, ne rimasero affascinati a tal punto che ancor oggi definiscono una donna, che reca solo guai è “Bella come il Diavolo di Mergellina”.
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Diomede Carafa, era vescovo di Ariano Irpino divenne in seguito cardinale , perchè nominato da papa Paolo IV (suo zio), che l'elevò al tale rango, (Cardinale-prete del titolo di San Martino ai Monti nel Concistoro del 20 Dicembre 1555). Morì a Roma l'11 dicembre 1568 e lì fu sepolto con il suo titolo.di Cardinale..
Le foto sono:
Dipinto
" 'o Diavule 'e Margellina"
Opera di Leonardo Grazia di Pistoia
originale nella chiesa di S. Maria del
Parto
La chiesa di santa Maria del Parto vista dalla sottostante Via mergellina con i Chalet.
la chiesa di santa Maria del Parto di Mergellina con terrazzo e vista panoramica;
Una copia del dipinto del diavolo,, attribuita allo stesso Leonardo da Pistoia, è esposta presso il Museo – Convento di San Francesco dei Frati Minori Conventuali di Folloni frazione di Montella in provincia di Avellino.
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Notevole dipinto!!
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