Pendino – quartiere di Napoli
Il quartiere Pendino è uno dei quartieri storici di Napoli, situato nel centro della città e facente parte della seconda municipalità insieme ad Avvocata, Montecalvario, Mercato, San Giuseppe e Porto. Il nome "Pendino" deriva dal latino "pendere", e si riferisce alle strade in discesa che caratterizzano il quartiere, collegando la collina al mare, secondo Project Y.
Il quartiere Pendino, è una zona della vecchia e sfarzosa città di Napoli, dove possiamo ritrovare moltissimi resti storici, infatti è ricco di chiese e palazzi da visitare. La denominazione Pendino deriva dal latino “pendere“; in particolare, i pendini erano le strade in discesa, che conducevano dalla collina al mare. Dunque, vediamo insieme cosa vedere di cosi interessante storicamenteIniziamo a descrivere in breve un po’ la sua storia. Il quartiere Pendino ha origini antichissime, infatti in piazza Calenda sono presenti resti di mura greche, così come un complesso termale di epoca romana sito in Vico dei Mannesi. Ogni strada del quartiere racconta un pezzo della storia di Napoli e poi d’Italia: ad esempio, piazza del Mercato è il luogo in cui fu decapitato Corradino di Svezia, ma anche la piazza, dove ebbe inizio la rivolta di Masaniello nel Seicento. Fin dal Medioevo, il Pendino fu una zona commerciale ed ebbe fama per la bravura dei suoi artigiani orafi. Oggi mantiene la sua antica vocazione commerciale e, soprattutto, resta una grande attrazione per i tanti turisti in visita a Napoli, perché ricca di bellezze storiche ma anche di mercati caratteristici e di botteghe artigiane.
Il Pendino è ricco di vicoli, piazze, chiese e palazzi di epoche lontane: è sufficiente camminare per i vicoli del quartiere per restare affascinati da cultura e tradizione popolare. Tra le attrazioni non perdere:
Piazza Nicola Amore, detta dei “quattro palazzi” perché sono presenti quattro edifici gemelli che la formano;
l’arco dell’Orologio del Quattrocento;
la piazza del Mercato, che fu teatro di grandi avvenimenti storici e che oggi appare nella forma attuale progettata alla fine del diciottesimo secolo da Francesco Securo;
la chiesa del Carmine, risalente al tredicesimo secolo, una delle più grandi basiliche di Napoli, dove si conservano il Cristo miracoloso e la tavola della Madonna della Bruna;
la Porta del Carmine e la Torre della Spinella, unica testimonianza del castello abbattuto nel 1906;
la Chiesa dell’Annunziata, ricostruita da Luigi e Carlo Vanvitelli tra 1760 e il 1782;
la Chiesa di Santa Croce e Purgatorio al Mercato, al centro dell’esedra di piazza del Mercato.
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