‘O Monzù o meglio il Monsieur (francesismo che in napoletano sta per cuciniere, cuoco) era un mestiere molto ricercato nel 1700 e fu introdotto ed adottato a Napoli a seguito della regina “Maria Carolina d’Austria “ sposa di re Ferdinando IV di Borbone, che quasi l’impose a tutta l’alta corte e alla grande borghesia, dato che era amante della moda e della cucina francese allora in voga in Europa.
'O monzù ( il capo_cuoco ora detto Chef ) |
Da quel momento la cucina napoletana si arricchì d’alcune pietanze, che questi grandi maestri della cucina francese imponevano come:
'O Ragù |
‘o Ragù, (sugo di concentrato di pomodoro con carne, piuttosto denso, cotto a fuoco lento con olio cipolle consumate con aggiunta di vino rosso)
'o Gattò (tortina di patate) |
’o Gattò, (torta di patate con aggiunta di latte ed uova)
'e Crucchè ( i panzarotti) |
e Crucchè, (Crocchette di patate ( panzarotte) frittella di impasto di patate lessate con uova, con burro di forma bislunga fatta passare prima della cottura nella farina, poi nell’uovo sbattuto ed avvolta nel pane grattugiato)
'o babbà |
'e babbarielle (e' cunturne do' Babbà) |
'a besciamella ( preparazione) |
'a maionese ( La majonese) |
’a Maionese, la majonèse (salsa fredda di rossi d'uova sbattute, olio e limone)
I Napoletani a loro modo aggiunsero abilità ed ingegno e spesso apostrofando i loro maestri Monzù:
li sfruguliavane (li prendevono) in giro dicendo il motto
“Stateve accorte Monzu’, Monzù!
è gghiuta ‘a zoccola ‘nt’‘o rraù,
‘a Signora nun ‘o vo’ cchiù
Mangiatille tutte e sule tu!
è gghiuta ‘a zoccola ‘nt’‘o rraù,
‘a Signora nun ‘o vo’ cchiù
Mangiatille tutte e sule tu!
( Traduzione = Signore cuoco attenzione è andato a finire un topone nel Ragù, perciò alla padrona non lo vuole più, te lo devi mangiare solo tu)
Modo di dire che: ( la salsa era diventata scura, perché si era asciugata troppo, perciò era immangiabile).
Il Monzù negli anni Cinquanta divenne un termine obsoleto e fu sostituito dal moderno vocabolo inglese, Chef , però, ci corre l’obbligo di ricordare uno, forse dei più famosi Monzù, Vincenzo Corrado, che lavorò nella casa del principe Francavilla Michele Imperiale, indicato come“ il Lucullo” della sua Epoca.
Vincenzo Corrado è celebre per aver scritto un libro di cucina diventato famoso, perché ne furono stampate circa 7500 copie ed in circa otto edizioni dal 1773 al 1857
I monzù furono di tre tipi :
A stipendio fisso, perché erano pagati oltre a cucinare, anche per provvedere agli approvvigionamenti ed alla loro spesa (facendosi sopra la cresta);
A forfait perché erano pagati un tot, determinato in base alla quantità delle portate ed al numero delle persone da sfamare.
A partito , erano cuochi, che erano autorizzati a preparare quietanze per conto terzi , utilizzando le cucine presso le quali erano stati ingaggiati da qualche nobile dell’epoca.
I Monzù di talento, quasi come artisti, erano scritturati nei circoli cittadini alla moda per prestare la loro opera, diventando celebri, perché erano soliti inventare qualche specialità sia culinaria, che dolciaria , che sono giunte fino a noi con il loro nome.
Buon anno
RispondiEliminaMolto interessante !!!
RispondiEliminaFelice Epifania!
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RispondiEliminaDei monzù ho parlato anche io nel mio racconto dedicato al babà....piacevole lettura la tua.
RispondiEliminaCarmen