Buon Giorno – Buon Venerdì 31 ottobre 2025
--- Santa Lucilla --- San Quintino --- Sant’ Epimaco ---
Oggi è la festa di Halloween, diventata una ricorrenza nazionale negli Stati Uniti, poi approdata anche da noi in Italia, specie nel napoletano nel dopoguerra.
La festività da noi un italia, è legata a quella di Ognissanti, che è fatta risalire alla festa dei martiri, festeggiata nella Chiesa primitiva .
Ricordo, quando ero adolescente, che si andava a comprare in campagna o presso gli ortolani una grossa zucca e giunti a casa, con un coltello si svuotava del suo contenuto, s'intagliava nella scorza un volto, che doveva essere minaccioso o allegro.
Nella zucca svuotata s'inseriva poi all’interno della parte intagliata una candela, che diventava una lanterna e si poneva, come decorazione, fuori le case per tenere lontano la sfortuna e le malattie, e si riteneva che si sarebbe ottenuto solo amore e denaro.
Ora tale tradizione è diventata “la festa di Dolcetto o Scherzetto”, per cui, quando i bambini bussano alla porta, chiedendo un dolcetto. Tale richiesta prevede di ricevere qualche caramella o un cioccolatino, altrimenti subire uno scherzetto per non farli arrabbiare,
Riceviamo, dunque, con tanta disponibilità i bambini, che busseranno alla nostra porta di casa, e sicuramente li faremo felici dando loro qualcosa di buono, dolcetti vari e festeggiamo così anche noi la festa di "Halloween". ed evitiamo do essere maledetti con malattie e malanni.
Dopo questo mio ricordo di adolescente della festa di Hallloween ”, vi posterò una mia interessante curiosità storica, come promesso: il mito di Anna Perenna.
La curiosità storica
Il Mito di Anna Perenna
Nella
mitologia romana esiste una divinità, che incarna un archetipo, cioè il modello
originale, della Madre, ed è Anna Perenna.
Ella è una divinità antica di cui poco si conosce e quel poco è avvolto nel mistero.
Esistono
diversi miti, o per meglio dire delle leggende su Anna Perenna, che assumono
spesso significati distanti e complementari. Ovidio infatti, racconta che un tempo c’era una vecchietta di
Bovillae “(l'origine
del toponimo Bovillae. deriverebbe da "Bovis Hillae"
("intestini di bue"): questo nome, così strano, narra di un bue
offerto, come vittima sarificale, presso
il tempio di Giove Laziale a Monte Cavo), che, mossa a compassione dei Plebei romani, che si rifugiarono sul
Monte Sacro, nel 494 a.C.abbandonando Il villaggio, dove vivevano, per opporsi
alle continue vessazioni dei Patrizi (i cosiddetti Nobili Locali), che imperavano a quell'epoca,
furono da lei aiutati a resistere nelle loro giuste rivendicazioni.
Il suo aiuto
si concretizzò nel farli sopravvivere, rifocillandoli con alimenti da lei stessa
realizzati, con prodotti ricavati dalla terra, che coltivava in quel suo
territorio, che poi, trasformava in cibo da poter essere consumato.
Per questi
poveretti, infatti, riuscì ad impastare pani ed a distribuirli a quella
folla di disperati, priva di mezzi di sussistenza, perché scappati via dalle
loro casupole senza portare alimenti, ne vettovagliamento per sopravvivere.
In suo
onore e in memoria di ciò, che lei fece, gli antichissimi popoli romani,
le dedicarono in seguito una statua alla quale veniva tributata una
venerazione entusiastica.
Qualunque sia la sua origine, questa dea romana era vista, come la persononificazione femminile della terra, che presiedeva il corso dell’anno, e che incarnava il perpetuo ritorno.
Da molti era
considerata come l'identica precedente divinità etrusca della terra.
Anna
Perenna si offre agli occhi moderni di una civiltà ormai disincantata, come una
sorta di befana arcaica, che, come vedremo più avanti, si sostituisce a
Minerva, insidiata da Marte, per ingannarlo divertendosi, e ci appare come ciò
che resta della incarnazione di Annapurna, la Grande Madre.
La
tradizione più comune, identifica con Anna Perenna, la sorella di Didone (la compagna innamorata di Enea,
abbandonata), che dopo
la tragica morte di questa, si rifugiò nell'isola di Malta, presso il re Batto,
per sfuggire al fratello dispotico , Pigmalione,
Nuovamente
costretta a prendere il mare, naufragò con la sua nave sulle coste del Lazio,
dove incontrò, Enea , che in un primo momento la scambiò per Didone e per farsi
perdonare l'ospitò amorevolmente.
Ben presto
Anna Prenna suscitò la gelosia della moglie laziale di Enea, Lavinia, che la
sottoponeva a continue vessazioni, tanto che la poveretta
avendo sognata la sorella Didone una notte, fuggì di nuovo e questa volta trovò
riparo tra gli antri del fiume Numicio che la nascose e ne fece di lei
una Ninfa, rendendola immortale.
A questi
racconti Ovidio aggiunge i nomi di altre divinità, che potrebbero assimilarsi
ad Anna Perenna, ma, prescindendo dall’elenco dèe, che Ovidio ci propone, quel
che richiama l’attenzione è il fatto che in entrambe le leggende brevemente
presentate, Anna Perenna è originariamente una donna: una vecchietta bonaria
nel primo caso; ed una principessa perseguitata nell’altro.
Si può
dedurre sia nella religione romana, assai più che in quella greca, le divinità
più potenti si celano spesso come esseri umani.
Osservando
meglio nei racconti di Ovidio, la vecchietta di Bovillae appare connessa al
pane e quindi alle biade e al frumento. Essa protegge i plebei del Monte
Sacro, come Cerere protegge la plebe Romana.
Nessuna divinità più della Cerere Romana negli scavi è legata alla plebe, tanto che il celebre santuario dell’Aventino, dedicato a Cerere, Liber e Libera, fu eretto per commemorare la vittoria dei Plebei sui Patrizi,
Non a caso su una medaglia consacrata ad AnaPerenna, è incisa la figura di una Vittoria su una quadriga che avanza veloce come il vento, verso un orizzonte sereno. Sull’altro lato della moneta,sembrano essere effigiati un Càduceo che germoglia dalla terra e una stadera.
Anna Perenna si può identificare come l'incarnazione di Annapurna, la Grande Madre.
“Annapurna” significa «piena di
cibo», colei che nutre, epiteto, che si può collegare nei secoli, sia alla
Diana di del tempio di Efeso dalle mille mammelle, considerato una delle Sette
meraviglie del Mondo, che era adorata soprattutto come dea della
fertilità.
Alla
stessa stregua si può collegare la Vergine Maria, poi dichiarata «Theotokos»
(generatrice di Dio, non solo di un uomo), perchè generò il Pane di Vita, il
Cristo che offrì Se stesso all’umanità da redimere.
La radice sanscrita «ann» (cibo) riappare nel termine latino «Annona» (chi si occupava di garantire rifornimenti e approvvigionamenti a Roma e la Dea romana del nutrimento e dell'abbondanza, raffigurata con un fascio di spighe tra le mani) e nel nostro «mercato annonario»
È probabile, però, che nei secoli il significato reale, vivo e teologico, di Anna Perenna sia andato mano a mano dissolvendosi, e che il popolo romano abbia unito l’idea di avere una dea, che nutriva e che si occupava dell’intero ciclo dell’anno con l’etimologia di «annus», facendo di lei una divinità dell'anno ritornante: durante la sua festa ci si augurava a vicenda di «annare perannareque commode», di passare un buon anno fino alla fine.
L’altra etimologia «amnis perennis» ne fece anche una divinità delle acque, venerata in una fonte di Roma.
Gli antichi Dei diventano per i romani, nel tempo, buffoneschi, «vecchi» e ridicoli proprio, perché hanno perso la loro forza temibile.
In qualunque modo sia giunta nel Lazio ed anche in Italia, questa divinità testimonia la presenza della Dea Madre in tempi arcaici, quando il suo culto, legato alla terra e alla fertilità, era sentito e onorato..
Ma chi era in realtà Anna Perenna? Alcuni studiosi sostengono che essa fosse originariamente una dea etrusca, che presiedeva alla crescita degli esseri viventi,
In definitiva, Anna Perenna, questa divinità dallo strano nome si può affermare che la sua etimologia proviene dal latino, dal verbo “annare”, che significava “introdurre nel nuovo anno” e “perannare” “accompagnare per tutto l’anno”.
Si può concludere che Anna Perenna, era la Luna nuova, colei che introduceva nel nuovo anno gli antichi Romani e li accompagnava con le sue fasi per tutti i dodici mesi. Era insomma l’immagine visibile della Grande Madre celeste che con lasua luce abbracciava amorevolmente le creature terrestri nutrendole e proteggendole.
I nostri
sensi nel pensare ad essa dovrebbero essere impegnati al momento del pasto in
un'unica direzione: odore, colore, sapore, rumore, un’immersione totale e
consapevole del momento.
Molti ci inducano a meditare ed a capire la continuità e la scorrevolezza
delle nostre attività per conseguire il fine della nostra esistenza.
Quindi Anna Perenna rappresenta la migliore occasione dell’incontro con il
cibo, materia viva ed espressione stessa dei principi della Natura..
Nutriamoci con più rispetto, consapevolezza e moderazione, sentiremo l’energia pura della vita entrare in noi ed Annapurna (Anna Perenna) dea benevola, amorevole nutrice, tornerà a sorriderci
.
Le immagini sottostanti sono:
Anna Perenna e la sorella Didone
Anna Perenna ( Dea etrusca della fertilità)
La statua di Diana del tempio di Efeso
Anna Perenna e la sorella Didone
Medaglia trovata negli scavi di Bovilla presso i Parioli





se è piaciuta la curiosità lasciate un commento e ve ne posterò altre , frazie
RispondiEliminaMito alquanto complesso, per le molteplici derivazioni e significati a cui e' attribuibile. Certamente interessante.
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