Buon Giorno – Buon Giovedì 30 ottobre 2025
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Ieri, 29 Ottobre 2025 la Corte dei Conti ha bocciato il Ponte sullo Stretto. Tra i tanti problemi irrisolti del nostro Paese, ci dobbiamo preoccupare di quello del “Ponte di Messina", se si deve fare o no ?. Intanto nel bilancio dello stato dell’attuale governo erano previsti ben 10’ miliardi per procedere alla sua realizzazione. La costruzione del Ponte di Messina dovrebbe creare un'infrastruttura per l'attraversamento stabile, stradale e ferroviario, dello stretto. Ci hanno provato vari governi nei secoli trascorsi a programmare la sua realizzazione, ma data la lunghezza notevole, circa 13,5 Kilometri per congiungere le due sponde, Messina e Reggio Calabria è stata solo desiderata, ma rinviata sempre per il costo eccessivo. Vari scritti storici, come quelli di Plinio Il Vecchio. riportano che il console romano, Lucio Cecilio Metello, comandante delle legioni romane, riuscì ad attreversare lo stretto con un particolare stratagemma. Il console Metello non avendo navi sufficienti per attraversare lo stretto di Messina per consentire il passaggio degli elefanti, catturati all’esercito cartaginese, fece costruire un ponte di legno galleggiante per trasportarli dall'isola.
Stando, quindi, al racconto, che si legge in rete, avrebbe fatto costruire un ponte galleggiante tra le città di Massana(Messina) e Règium(Reggio Calabria).come? Facendo collocare in mare delle botti vuote e disponendo su di esse delle travi fatte con il legno, in maniera da formare una passerella,
La realizzazione del Ponte di Messina, farebbe risparmiare un po’ di tempo, invece di circa mezzora di traghetto, ma quanti posti di lavoro sarebbero annullati, tra albergatori, posteggiatori, manovalanza pertinente e i tanti addetti sui traghetti, che traggono il loro sostentamento vitale.
Tale bocciatura della Corte dei Conti sullo Stretto di Messina ha procurato una furiosa reazione dei componenti governativi che affermano: “che è una “intollerabile invadenza” della giurisdizione sulle scelte del Governo e del parlamento.
Dopo questa mia descrizione storica sulla realizzazione dello “Stretto”, vi posterò una mia interessante curiosità storica, che parla di un fenomeno attuale, “l’emigrazione” quando incominciò, e chi fu il primo famoso emigrante della Storia
La curiosità storica:
Enea - il primo emigrante mediterraneo
Il primo emigrante della storia, che attraversò il mare mediterraneo, fu:- il Troiano Enea -
Enea fu, dunque, uno dei primi profughi mediterranei, un fuggiasco, che abbandonò la sua città natale, Troia, martoriata dalle fiamme e dalla violenza degli Achei per salvare la propria vita e quella della sua famiglia. Dopo varie peripezie, come narrò Virgilio, giunse a Cartagine, dove la regina Didone, emigrata a sua volta da Tiro, accolse gli stanchi migranti.
Qui, il troiano visitando il tempio di Giunone all’interno del quale era raffigurata la distruzione della sua città, Enea si commosse ed affermò: «Sunt Lacrimae Rerum Et Mentem Mortalia Tangunt » (Eneide, I: 462).
Le lacrime delle cose, o meglio le lacrime provocate dalla vista di oggetti, altro non sono che la sofferenza e l’ineluttabilità della storia. Sono quelle stesse lacrime, che suscita la visione dei relitti, usati per la traversata dei migranti, abbandonati in mare o nelle spiagge; sono le lacrime, che emanano i tanti oggetti quotidiani, pezzi di vita spezzata, che i migranti lasciano per mare e che a volte riaffiorano sulle nostre coste.
Per tali motivi l’Eneide non è solo il poema nazionalista del mondo romano, ma è riconoscibile, come poema fondante l’Europa o meglio il modello sociale, prima che modello economico, che l’Unione Europea vorrebbe o, meglio, dovrebbe incarnare. L’Eneide come poema universale, come classico, dunque, che pur esaltando i principi guida e l’identità di un popolo antico, inconsapevolmente già nel I sec. a. C., gettava le fondamenta per la futura comunità europea oltre che per la nuova società augustea. In effetti, nel Preambolo del progetto della Carta dei diritti si legge: «i popoli europei, nel creare tra loro un’unione sempre più stretta, hanno deciso di condividere un futuro di pace fondato su valori comuni», come: dignità, umanità, libertà, giustizia, uguaglianza.
La famiglia di Enea, viene rappresentata, come nelle statue del Bernini nella galleria di Villa Borghese a Roma, con l’eroe troiano Enea, con il padre Anchise sulle spalle, mentre reca per mano il figlioletto Ascanio. Non è presenta Creusa, la moglie e madre di Ascanio, che morì durante la fuga.
Dopo molte
peripezie sul mare, Enea nella sua fuga da Troia, giunse a Cartagine, dove fu accolto da Didone, che fu sua amante, fino
a che restò sul suolo africano.
Alla nascosta partenza del giovane
principe Troiano, Didone, abbandonata si suicidò e sua sorella, Anna
Perenna, (come riportata da Ovidio), rimasta sola e sconsolata, anch'essa
lasciò Cartagine e si rifugiò sull'isola di Malta. presso il re Batto, per
sfuggire al fratello dispotico , Pigmalione.
Ovidio scrisse una bella curiosità
sulla fine di, Anna Perenna (sorella quasi gemella di Didone) , che fu
nuovamente costretta a prendere il mare dall’isola di Malta e naufragò con la
sua nave sulle coste del Lazio, dove incontrò, Enea, che in un primo momento la
scambiò per Didone e per farsi perdonare l'ospitò amorevolmente.
Ben presto Anna Perenna suscitò la gelosia della moglie laziale di Enea, Lavinia, che la sottoponeva a continue vessazioni, tanto che la poveretta avendo sognata la sorella Didone, una notte fuggì di nuovo e questa volta trovò riparo tra gli antri del fiume Numicio , che la nascose e ne fece di lei una Ninfa, rendendola immortale. E da qual momento si chiamò Anna Perenna.
Enea sul suolo italico dopo varie avventure sposò la giovane figlia del re dei Latini, Latino, la bella Lavinia, che divenne la sua seconda moglie.
Enea e Lavinia fondarono una nuova città sui colli albani, che chiamarono Alba Longa, dove vissero fino alla loro morte.
La città fu governata, dopo la loro morte, in un primo momento da Ascanio, (figlio di Enea e Creusa) e poi dal fratellastro, Silvio, (figlio di Enea e Lavinia), da cui scaturì “la Gens Iulia”, per giungere fino a Romolo, (il primo Re di Roma) e poi ad arrivare alla nascita di Gaio Giulio Cesare (uno dei personaggi più importanti ed influenti della storia di tutti i tempi).
Le immagini sottostanti sono
Enea, Anchise e Ascanio (statua del Bernini)
Enea Anchise e Ascanio e Creusa, fuga da Troia
dipinto di (Carlos Ruiz Zafón))
Didone ed Enea
Didone ed Anna Perenna
Lavinia da una miniatura del codice “De mulieribus claris”s”







sono sempre contendo quando leggo commenti che piaccciono le mie curiosità
RispondiEliminaMolto avvincente la narrazione su Enea e tutti i personaggi a lui correlati.
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