venerdì 14 dicembre 2007

'O Gavottista


‘O Gavottista era il musicista a pagamento per qualsiasi occasione per poter far ascoltare musica di dolci melodie o per far ballare.
"’E Gavottisti “ erano musicisti o meglio musicanti, che offrivano la loro opera per allietare festicciole in occasioni speciali, come un lieto evento (fidanzamento, matrimonio o battesimo).
"’E Gavottisti "divennero insostituibili, quando nel primo Novecento e sul finire dell’ Ottocento. erano richiesti per portare serenate ai domicili delle amanti per conto  di timidi innamorati.
La loro nascita risale all’introduzione della “Gavotta“ , (sorta di danza, originaria della Provenza, del tipo minuetto ballata a coppia), quando giunse a Napoli, fu danzata e suonata soprattutto nelle feste popolari, e nelle festicciole occasionali familiari, per cui necessitavano suonatori per allietare  le serate ed anche per far ballare gli invitati.
Prima dell’avvento delle canzoni ascoltate dalle radio, e ancora dai dischi e infine dagli Jube box, ’e Gavottisti furono i soli umanissimi propagatori di queste melodie per rallegrare le feste della povera gente      ( i Signori , i Nobili si servivano di orchestre, di complessini musicali da camera)
’E Gavottisti per essere ingaggiati si radunavano nei bar e nelle sale da caffè o botteghe di strumenti musicali, fino a quando non fu costruita la Galleria Umberto I a Via Toledo, che divenne il loro ritrovo giornaliero e poi di tutti gli addetti agli spettacoli canori musicali..
Consci della importanza del loro lavoro e consapevoli della loro insostituibilità, difficilmente abbassavano il proprio cachet per tenere alto il loro prestigio.
All’inizio del Novecento, quando la musica si propagandava e si poteva ascoltare a mezzo della produzione dei primi dischi, la loro opera non fu più richiesta e così non più necessaria, per cui furono costretti a riciclarsi, e per sobbarcare il lunare, iniziarono a suonare nei ristoranti alla moda ed i più sfortunati in osterie e bettole ed agli angoli delle strade principali.
’E Gavottisti da quel momento si denominarono
 “ ‘A Pusteggia” (Orchestrina del posto) , mentre i componenti “ ‘E Pustiggiature” (complessino musicale formato per lo più da suonatori di mandolino, di chitarra e di violino e di un cantante).
'E Pustiggiature usavano tra di loro una lingua particolare detta " 'A Parlesia" in cui alcuni vocaboli usati erano :
( 'O Tagliere per indicare il violino : Allagrossa per la chitarra ; 'O Peretto per il mandolino) infine per raccogliere le regalie,  questua con il piattino ('O Rasto).

2 commenti:

  1. immagino le belle canzoni di un tempo, le napoletane intendo,
    doveva essere interessante attraversare la galleria Umberto I di allora.

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  2. Bellissimo articolo!
    Una domanda: la questua col piattino potevasi chiamare anche 'chetta'?

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