domenica 24 agosto 2025

la fossa del Coccodrullo

Lo Scheletro del Coccodrillo

Come spesso accade per i luoghi storici di Napoli,  sono nate molte storie. Una delle più famose storie sul Castel Maschio Angioino è sicuramente la leggenda del coccodrillo.  

Il Maschio Angioino ha nei sotterranei due prigioni: la prima: “Prigione della Congiura dei Baroni” e la seconda: “Fossa del Miglio”, che inizialmente erano usate come deposito del grano. Ma proprio quest’ultima, con il passare del tempo fu usata principalmente per rinchiudere i prigionieri. E da quel momento che prese il nome di “Fossa del Coccodrillo”.

IL castello del Maschio Angioino, si racconta da secoli che questa splendida dimora sia stata prima di tutto un luogo di lussuria e perdizione, dove si sono susseguite specie ,le due regine di Napoli omonime, Giovanna I° D’Angiò e Giovanna II° D’Angiò, le cui gesta sono state spesso confuse erroneamente. In realtà sembrerebbe che entrambe fossero dedite a rapporti sentimentali con amanti giovani e belli, e che allo stesso tempo fossero anche crudeli e spietate.
La leggenda narra che il coccodrillo fu portato a Napoli dall’Egitto, dalla regina Giovanna II° che sposò nel 1415 Giacomo di Borbone.

Antonio Caracciolo, detto Carafa, la descrive come “Bella e seducente, vana e mutevole, ma buona e di buon senso, se ne viveva in letizia di facili amori”. E proprio questi “facili amori” doveva nascondere nelle segrete di Castel Nuovo dando in pasto al coccodrillo, tramite una botola, tutti i suoi amanti.
Un’altra leggenda narra invece che a inventare la fossa del coccodrillo fu Ferrante d’Aragona, re di Napoli dal 1458 al 1494. Il sovrano spagnolo gettò lì, dopo averli attirati in un tranello, i numerosi Baroni, protagonisti d’una congiura ai suoi danni. Secondo Benedetto Croce fu proprio re Ferrante, poi, a disfarsi del coccodrillo. Infatti decise di ucciderlo gettandogli in pasto una coscia di cavallo. Morto soffocato, l’animale fu pescato, impagliato e appeso alla porta d’ingresso.

Nel 2004 ritornò nuovamente alla cronaca la leggenda del coccodrillo, dopo che fu trovato uno scheletro di animale durante gli scavi della metropolitana di piazza Municipio. Per i più appassionati del mito, quello ritrovato sarebbe davvero lo scheletro del famelico coccodrillo, voluto dal re e dalla regina napoletana, mentre per i più scettici si tratterebbe delle ossa di un grande cetaceo oppure di una mucca.
In realtà, come in molte leggende napoletane, le prove per confermare questa storia non esistono.

Le immagini sottostanti sono:

IL Maschio Angioino;

La Botola del fosso, dove venivano rinchiusi i Prigionieri, come i Baroni ribelli;

Lo Scheletro delle ossa del coccodrillo trovato, durante gli scavi della metropolitana di piazza Municipio. 




 

 

 

2 commenti:

  1. la prossima curiosità sarà di un avvenimento veramamente avvenuto , relativo al Maschio Angoioino, , lasciate sempre un vostro commento , che apprezzo per continuare , grazie

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    1. Si scoprono tante notizie interessanti sulla Storia di Napoli .

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