Lo Scheletro del Coccodrillo
Come spesso accade per i luoghi storici di Napoli, sono nate molte storie. Una delle più famose storie sul Castel Maschio Angioino è sicuramente la leggenda del coccodrillo.
Il Maschio Angioino ha nei sotterranei due prigioni: la prima: “Prigione della Congiura dei Baroni” e la seconda: “Fossa del Miglio”, che inizialmente erano usate come deposito del grano. Ma proprio quest’ultima, con il passare del tempo fu usata principalmente per rinchiudere i prigionieri. E da quel momento che prese il nome di “Fossa del Coccodrillo”.
IL castello del Maschio Angioino, si racconta
da secoli che questa splendida dimora sia stata prima di tutto un luogo di
lussuria e perdizione, dove si sono susseguite specie ,le due regine di Napoli
omonime, Giovanna I° D’Angiò e Giovanna II° D’Angiò, le cui gesta sono state
spesso confuse erroneamente. In realtà sembrerebbe che entrambe fossero dedite
a rapporti sentimentali con amanti giovani e belli, e che allo stesso tempo
fossero anche crudeli e spietate.
La leggenda narra che il coccodrillo fu portato a Napoli dall’Egitto, dalla
regina Giovanna II° che sposò nel 1415 Giacomo di Borbone.
Antonio Caracciolo, detto Carafa, la descrive
come “Bella e seducente, vana e mutevole, ma buona e di buon senso, se ne
viveva in letizia di facili amori”. E proprio questi “facili amori” doveva
nascondere nelle segrete di Castel Nuovo dando in pasto al coccodrillo, tramite
una botola, tutti i suoi amanti.
Un’altra leggenda narra invece che a inventare la fossa del coccodrillo fu
Ferrante d’Aragona, re di Napoli dal 1458 al 1494. Il sovrano spagnolo gettò
lì, dopo averli attirati in un tranello, i numerosi Baroni, protagonisti d’una
congiura ai suoi danni. Secondo Benedetto Croce fu proprio re Ferrante, poi, a
disfarsi del coccodrillo. Infatti decise di ucciderlo gettandogli in pasto una
coscia di cavallo. Morto soffocato, l’animale fu pescato, impagliato e appeso
alla porta d’ingresso.
Nel 2004 ritornò nuovamente alla cronaca la
leggenda del coccodrillo, dopo che fu trovato uno scheletro di animale durante
gli scavi della metropolitana di piazza Municipio. Per i più appassionati del
mito, quello ritrovato sarebbe davvero lo scheletro del famelico coccodrillo,
voluto dal re e dalla regina napoletana, mentre per i più scettici si
tratterebbe delle ossa di un grande cetaceo oppure di una mucca.
In realtà, come in molte leggende napoletane, le prove per confermare questa
storia non esistono.
Le immagini sottostanti sono:
IL Maschio Angioino;
La Botola del fosso, dove venivano rinchiusi i Prigionieri, come i Baroni ribelli;
Lo Scheletro delle ossa del coccodrillo trovato, durante gli scavi della metropolitana di piazza Municipio.
la prossima curiosità sarà di un avvenimento veramamente avvenuto , relativo al Maschio Angoioino, , lasciate sempre un vostro commento , che apprezzo per continuare , grazie
RispondiEliminaSi scoprono tante notizie interessanti sulla Storia di Napoli .
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